ESCLUSIVA - Piccinelli, RaiSport: "La Primavera un nuovo inizio, si riparta dalla Lazio dei giovani"

Pubblicato l'11 aprile alle ore 17.00
12.04.2014 06:30 di Andrea Centogambe Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Piccinelli, RaiSport: "La Primavera un nuovo inizio, si riparta dalla Lazio dei giovani"

Era partita da Roma, forte del 3 a 1 dell'andata, per conquistare la Coppa Italia Primavera ai danni della Fiorentina. È tornata nella Città Eterna con due compagni di viaggio in più: il trofeo e la gloria. La Lazio Primavera ha scritto la storia, dopo lo scudetto conquistato in quel di Gubbio, ha scelto Firenze come sfondo per un altro straordinario successo. Per parlare di quella magica serata e non solo, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato Cristiano Piccinelli, commentatore per RaiSport della finale di ritorno della Primavera Tim Cup. 

Tutti si aspettavano un match scoppiettante, e così è stato...

“La partita è stata subito indirizzata a favore della Lazio. Io seguo un po' tutto il campionato Primavera e credo che quella biancoceleste sia la squadra da battere. Difficilmente ho visto una squadra così solida in tutti i reparti come la Lazio, la cosa che mi ha stupito è che tutti sembrano remare verso lo stesso obiettivo. Si abbracciano tutti, indipendetemente da chi segna, c'è una comunione d'intenti evidente. Merito di Bollini prima e di Inzaghi poi, senza dimenticare la qualità che c'è in campo, tanta, senza la quale non si va lontano”.

Quali sono i due giocatori che più di tutti ti hanno colpito?

“Minala su tutti, per qualità e costanza di rendimento. Io quest'anno ho visto cinque partite della Lazio Primavera, e la sua prova è stata sempre ampiamente sopra la sufficienza. Gioca a tutto campo e segna anche. Poi faccio il nome di Lombardi, quando non c'era Tounkara ha fatto il centravanti, con la Fiorentina ha fatto l'esterno e ha segnato. È un giocatore straordinario per doti tecniche, impegno e duttilità. Poi spiace non citarne altri, ma questi due sono quelli che mi hanno rubato l'occhio”.

Adesso si pone il solito dilemma: meglio aggregarli subito in prima squadra o mandarli a farsi le ossa in Serie B o Lega Pro?

“È difficile da dire. Il passaggio dalla Primavera alla Serie A può essere sia traumatico sia facile, dipende dalla struttura fisica e mentale del singolo giocatore. Secondo me per Mnala c'è già uno spazio nello spogliatoio della prima squadra, agli altri, come Crecco, Lombardi, Pollace, Fiore, consiglierei un'esperienza formativa in Serie B o Lega Pro. A patto che giochino con regolarità, altrimenti serve a poco, serve giusto per capire le dinamiche dello spogliatoio”.

Dall'oasi felice della Primavera alla prima squadra, dall'armonia alla tempesta. Qual è il tuo giudizio sulla gestione di Lotito e sulla contestazione che lo riguarda?

“Se vediamo quanto ha speso e cosa ha ottenuto in questi anni, il risultato mi sembra positivo. La Lazio è stata sempre tra le prime cinque, sei del campionato, ha partecipato all'Europa League, spendendo molto meno di altri club che in Europa non ci sono nemmeno andati, come l'Inter lo scorso anno. Per quanto riguarda la questione tifosi credo che si debba provare a ricucire questa spaccatura. Il muro contro muro serve a poco, indipendentemente dai responsabili, io non mi sento di dare responsabilità a nessuno. Bisognerebbe ricucire i rapporti per il bene della squadra, lo scontro frontale non giova a nessuno. L'ideale sarebbe trovare un punto di incontro fondato su progetti chiari, come quello di ripartire da una Lazio di giovani che diverte. Ho visto che a Formello c'è sempre un gran numero di tifosi che segue la Primavera, quindi potrebbe essere questo un nuovo inizio”.

Capitolo rinnovi. Chi dovrebbe trattenere la Lazio tra Klose, Biava, Dias e Mauri?

“Io sono un fan scatenato di Klose dai tempi del Werder Brema. Bisogna vedere la sua volontà, se ha ancora voglia di confrontarsi con il campionato italiano e di essere utile alla causa della Lazio; allora il rinnovo sarebbe la scelta giusta. C'è da valutare anche la sua integrità fisica, nelle ultime due stagioni non ha fatto moltissime presenze, e questo naturalmente ha avuto un impatto negativo sul rendimento della squadra. Per me Klose è il giocatore che bisognerebbe far rimanere, come Biava. Non è un ragazzino, ma con lui la Lazio ha ritrovato solidità difensiva. Su Dias ho qualche dubbio, non per le qualità tecniche perché è un giocatore che mi piace, ma per l'età. A Biava affiancherei un giovane da valuatare nel corso della stagione. Anche Mauri potrebbe essere utile a questa Lazio”.

Si ripartirà da Reja la prossima stagione? O credi nell'impiego del goriziano come direttore tecnico?

“Reja ha dimostrato che ha ancora voglia di allenare. Gli allenatori sono come i giocatori, vogliono dimostrare quanto valgono ed è difficile toglierli dal campo. Bollini è un tecnico preparato, potrebbe essere una scommesa vincente. Mi sembra però che il duo funzioni. Ripeto, bisogna vedere quanto Reja abbia voglia di lasciare la panchina”.

Corsa all'Europa League, quante chance ha la Lazio di centrare l'obiettivo europeo?

“Ha ottime chance. Non credo che Atalanta, Verona e Parma abbiano velleità europee, sono abbastanza soddisfatte della loro stagione e della salvezza ormai raggiunta. Occhio al Milan che non è lontanissimo, ha un finale favorevole, partite non complicatissime, secondo me è l'avversario principale della Lazio. Più avanti c'è anche l'Inter che sta attraversando una fase difficile, i pareggi con Bologna e Livorno avranno il loro impatto sul morale della squadra”.