ESCLUSIVA - Pieri: "La Lazio faccia ricorso per Immobile. Giacomelli non è mai stato un decisionista"

Pubblicato il 12/12 alle ore 16:55
13.12.2017 07:26 di Federico Marchetti Twitter:    vedi letture
Fonte: Federico Marchetti - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Pieri: "La Lazio faccia ricorso per Immobile. Giacomelli non è mai stato un decisionista"
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© foto di Federico De Luca

Non smette di fare scalpore la direzione di Lazio - Torino, match condotto da Piero Giacomelli. Tra espulsioni sconcertanti e rigori solari non assegnati, il confronto di ieri sera contro i granata non sarà dimenticato facilmente dall'ambiente biancoceleste. Per cercare di chiarire meglio la dinamica di quanto successo ed avere un parere più esperto sull'accaduto, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva l'ex arbitro Tiziano Pieri.

"Non c'è bisogno di fare tanti giri di parole, era calcio di rigore e andava dato. Chiaro e inequivocabile, non ci vuole un arbitro per dirlo. Bisogna capire come mai non è stato dato dal VAR, quali motivazioni hanno portato a non verificare tramite le immagini televisive questo episodio. Fermo restando che è corretto dare tempo alla sperimentazione, questo è un errore di valutazione. Questo è un rigore che Giacomelli avrebbe dovuto ravvisare senza ricorrere al VAR".

DIFFICILE DECIDERE - "Giacomelli non è un decisionista, quest'anno ha tirato fuori quattro cartellini rossi di cui tre con supporto del VAR. Fa capire che lui accompagna la partita ma decide poco. Nell'era del VAR dovremo abituarci a questo tipo di arbitraggio se Rizzoli non fa entrare in testa agli arbitri che la tecnologia è solo uno strumento a supporto. Non c'è stata probabilmente comunicazione tra Giacomelli e Di Bello, solo loro possono dire cosa è successo. Molto probabilmente Giacomelli ha ritenuto che il tocco di mano fosse involontario e non ha voluto visionarlo, può essere successo di tutto. Di Bello potrebbe anche aver chiesto al direttore cosa avesse visto. Resterebbe comunque un duplice errore: di valutazione dell'arbitro e di assistenza del VAR".

IL 'BACIO VIOLENTO' DI IMMOBILE - "Fermo restando che l'episodio di Immobile e Burdisso andava sanzionato comunque con un'ammonizione reciproca. Non c'è violenza nell'atteggiamento di Immobile. Ricorda un po' l'episodio di Materazzi e Zidane, con le dovute proporzioni perché lì la testata fu chiara. Qui si è capovolto tutto: Burdisso si è fermato a provocare Immobile, non stava andando via. Il granata ha quasi cercato il testa a testa, Immobile ha reagito spostando però la testa all'ultimo momento, un fatto che l'arbitro poteva anche non ravvisare. Dipende dal replay che è stato mostrato a Giacomelli, il primo sembrava effettivamente una testata anche se in realtà non era una violenza".

RICORSI E TESTIMONIANZE - "Immobile ha cercato più di spingere via un avversario che lo provocava, un ricorso quasi sicuramente porterebbe ad una diminuzione della squalifica. Rimane l'errore di Immobile, che doveva mantenere la calma e non accettare lo scontro con Burdisso. Non che la sanzione disciplinare a Immobile avrebbe escluso il rigore. Tra i due episodi non è uno scandalo l'espulsione, che è un po' tirata ma a norma di regolamento ci può anche stare. Per fare esempi recenti, l'episodio di Bonucci che colpisce Rosi in Milan-Genoa era una violenza e andava punito. Oppure, in Genoa-Roma, la violenza di De Rossi viene ravvisata e sanzionata. In entrambi i casi c'era Giacomelli. Io comunque avrei visto un provvedimento disciplinare per entrambi i giocatori più che un'espulsione, tant'è vero che lo stesso Burdisso ha ammesso che non ci sia stato nulla (anche se il giocatore ha poi smentito, ndr). La Lazio dovrebbe portare lo stesso Burdisso a testimoniare".

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