ESCLUSIVA - Sansovini: "Sono un fan di Klose, ma Immobile è l'uomo giusto per la Lazio"

Pubblicato il 15/09 alle 21.10
16.09.2016 07:30 di Davide Capogrossi Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Sansovini: "Sono un fan di Klose, ma Immobile è l'uomo giusto per la Lazio"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Bomber di professione, senza tempo. Marco Sansovini ha sempre segnato gol a raffica, dalle giovanili alle varie esperienze tra B e Lega Pro. Li chiamano cannonieri di provincia, giocatori che hanno fatto le fortune di realtà medio-piccole con lo stesso comun denominatore. Ciro Immobile si è liberato di questa etichetta, oramai è un punto fermo della Nazionale ed ha ripreso a far gol in una piazza prestigiosa come quella della Lazio. Ciruzzo era esploso proprio al fianco di Sansovini nel Pescara di Zeman, al termine di una splendida cavalcata conclusa con la promozione nella massima serie. Sabato Immobile incrocia il suo passato, la redazione di lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva proprio Marco Sansovini per un commento sulla partita e sul nuovo idolo dei tifosi biancocelesti.

Si dice che i veri bomber non hanno età. Riparti da questo motto per la nuova avventura a Teramo? "È questo il mio compito, ce la metterò tutta come ho sempre fatto. Stiamo passando un momento no, ma la squadra ha buoni valori e crediamo di uscirne il prima possibile".

Parlando di attaccanti di razza, fla Lazio ha lasciato andar via Klose con troppa leggerezza? "Forse era giusto voltare pagina a livello anagrafico, anche se io sono un estimatore folle di Klose. E' stato rimpiazzato da Immobile, penso che a Roma abbia trovato la sua dimensione. Ha una grande voglia di rivalsa, all'estero ha faticato un po'".

Nella stagione 2011/12 avete condiviso l'esperienza di Pescara, il suo primo squillo da campione. "Aveva una grandissima fame di arrivare, è quello che gli ha permesso di fare il salto di qualità anche in Nazionale. Ha anche doti fisiche importanti a livello di potenza e di bravura nell'attaccare lo spazio. È questa l'arma principale di Ciro".

Hai un aneddoto in particolare per comprendere il profilo del nuovo attaccante laziale? "Non è un ragazzo che va sopra le righe, ma si fa voler bene da tutti quanti. In campo è un trascinatore e  fuori è un bravo ragazzo. È un guascone, ama ridere e scherzare, ma non si fa mai notare per eccessi".

Sabato affronterà il suo passato: il sorprendente Pescara di Massimo Oddo. "Da sponda pescarese è una partita molto sentita, caricheranno la partita a dovere. Il Pescara deve stare molto attento anche se abbiamo visto il bel gioco che sta mostrando".

Buoni risultati e gioco offensivo, ci sono dei punti in comune tra Oddo e il suo amico Inzaghi."Per me non è una novità, sono stato a Pescara sino alla scorsa stagione, hanno sempre giocato bene mettendo in difficoltà chiunque. In Serie A stanno confermando questo trend. Sarà sicuramente una partita bella e divertente. Sulla carta non vedo ancora una Lazio da primi tre posti, anche se è una buona squadra".

In un'intervista di qualche anno fa avevi indicato la sfida dell'Olimpico contro la Lazio come il tuo grande sogno. "Ho giocato nella Roma da ragazzino, ho fatto tutta la trafila, sono un tifoso giallorosso. La partita con la Lazio sarebbe stata una partita estremamente speciale".

Chiudiamo proprio con una riflessione sui settori giovanili. Trovi delle analogie tra lo sfogo del giovane biancoceleste Filippo Cardelli e le difficoltà che incontrasti nel tuo salto dalla Primavera della Roma al professionismo?  "Parliamo di due periodi molto diversi. Io sono andato a giocare nel professionismo, non mi è andata così male. Iniziavano comunque ad arrivare tanti ragazzi dall'estero. Non è sbagliato, ma è giusto lavorare un po' di più sul territorio anche per abbassare i costi. Sono veramente pochi quelli che poi arrivano a fare una buona carriera in prima squadra. Se quel ragazzo è arrivato a dire e fare tanto tutti i torti non ne ha, chissà cosa ha passato sulla sua pelle...".

 

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