ESCLUSIVA - Scudetto del 2000, Spinosi: "Troppo poco per il valore della squadra!" E sulla corsa Champions...

14.05.2015 17:37 di Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Scudetto del 2000, Spinosi: "Troppo poco per il valore della squadra!" E sulla corsa Champions...

Un passato da vice e fido collaboratore, che verso la fine degli anni 90 lo ha portato nel bel mezzo di quell’asse immaginario del nostro calcio che lega Genova e Roma. Provvidenziale quell’incontro con Sven Goran Eriksson, timoniere del secondo scudetto biancoceleste, che lo scelse come allenatore in seconda, prima alla Sampdoria nel 1996, poi nella sua Capitale, questa volta sponda biancoceleste, dopo un passato da giocatore e tecnico della Primavera giallorossa. Tutto questo e altro è Luciano Spinosi, vice storico della Lazio più forte di tutte, che proprio oggi ricorda i 15 anni dallo scudetto del 2000 vinto contro la Juventus. Per fare anche il punto sul cammino della Lazio di oggi, soprattutto in riferimento al posticipo di sabato sera contro i blucerchiati, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato proprio il doppio ex della gara, Luciano Spinosi:

Che sta succedendo a questa Lazio? Colpa solo delle scelte arbitrali?

“Sono rimasto male anch’io, anche perché stava giocando molto bene. Forse dopo la Juve era la squadra che mostrava il più bel calcio in Serie A. Purtroppo questi cali, almeno nel risultato, fanno parte del calcio. domenica è stata un po’ penalizzata da qualche decisione della terna arbitrale, ma nonostante tutto può ancora dire la sua. La squadra è buona, ha giocatori di qualità e in queste tre partite che rimangono, considerando il derby, può essere artefice del proprio destino”.

Le assenze di giocatori importanti come Biglia e de Vrij hanno molto influito. Quanto pesa l’assenza di una panchina all’altezza dei titolari?

“Gli infortuni inevitabilmente hanno molto pesato. D’altra parte ogni squadra che compete al vertice ne ha avuti. In questi la spunterà chi riuscirà a sopperire nel miglior modo alle assenze forzate. La Lazio adesso dovrà cercare almeno di mantenere invariata la distanza di un punto dal secondo posto e poi giocarsi il tutto per tutto nel derby con la Roma”.

Ad alta quota è mancata forse la giusta mentalità in certi frangenti?

“No, ha fatto una grande cavalcata per arrivare tra le prime posizioni e questo denota una grande personalità. Come dicevo, infortuni e un pizzico di stanchezza in questa fase finale di stagione hanno influito. Ma sono convinto che si riprenderanno facendo un grande rush finale di campionato”.

Contro la Samp che gara sarà sabato sera?

“Prevedo una gara molto divertente. La Lazio ha fatto una grande stagione, con un girone di ritorno fantastico. I blucerchiati invece hanno mantenuto sempre un trend equilibrato già dalle prime giornate. Sarà sicuramente una bella partita”.

Un Sampdoria-Lazio del passato che ricorda più volentieri?

“Sono stato su entrambe le panchine. Sia a Genova che a Roma ho avuto delle grandi squadre composte da giocatori di assoluto livello. Ricordo in biancoceleste la sfida del Marassi del ’99. In campo e in panchina c’erano tantissimi ex. Oltre a me, anche Eriksson, Grandoni, Mihajlovic, Lombardo e Mancini. Fu una gara molto equilibrata con la Samp che lottava per la salvezza e noi per lo scudetto. Vincemmo con un gol di Vieri e per quella domenica fummo ancora primi”.

Le capita ancora di rivedere i campioni dello scudetto del 2000? Che ricordi ha di quel giorno di 15 anni fa?

“Mi capita di vederli a Roma o a volte in aeroporto. Di solito però non mi metto a parlare di calcio, mi limito ad un ‘in bocca al lupo’. È sempre un piacere però rivederli. Sono stati anni indimenticabili. Avevamo la sensazione di essere davvero i più forti o comunque che potevamo giocarcela con chiunque. Quello scudetto vinto era forse troppo poco per il valore che la squadra riusciva ad esprimere. Era un divertimento allenarli! Eriksson? Sven ora è in Asia, è praticamente impossibile vederlo. Ogni volta che mi chiedono di lui gli faccio sempre tanti auguri per il suo lavoro. È stato ed è un grande allenatore”.