ESCLUSIVA - Sensini: “Lazio, puoi vincere in Europa e arrivare quarta. Luis Alberto? Mi ricorda Veron...”

Pubblicato il 23/03 alle 17:00
25.03.2018 07:20 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Sensini: “Lazio, puoi vincere in Europa e arrivare quarta. Luis Alberto? Mi ricorda Veron...”

La Lazio ti resta dentro, anche se non ci si rimane tanto tempo. Il popolo biancoceleste, la città di Roma. A questo bisogna aggiungere che se quella Lazio era quella targata 1999/2000 allora è impossibile non avere splendidi ricordi. Lo scudetto e tanti altri trofei. Un momento magico. Questo è quello che ha vissuto l’ex biancoceleste Nestor Sensini durante il suo percorso nella Capitale. La redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva proprio Sensini per parlare del passato e della Lazio attuale. 

RICORDI ALLA LAZIO - Prima di tutto era una delle migliori squadre con cui ho giocato. Oltre allo scudetto ho vinto tante coppe. Ma soprattutto sono stati quasi due anni di grande calcio. Ho vissuto una città fantastica, dove mi hanno accolto benissimo. Il popolo della Lazio è sempre troppo forte. Ho dei bei bellissimi ricordi, il più importante che ho vissuto è stato quando ho atteso quei 30 minuti dentro lo stadio ad aspettare la fine della partita della Juventus contro il Perugia. È stata una delle cose più emozionanti che ho vissuto a livello calcistico. A prescindere dalla nostra vittoria contro la Reggina attendevamo il risultato di un altro match per poter festeggiare lo scudetto. Cosa che poi è capitata”. 

INZAGHI - Simone al di là di tutto è un bravo ragazzo. Ci ho giocato quasi due anni insieme. Aveva quella fame di fare gol che ogni tanto lo faceva diventare un po’ egoista. Magari invece di passare la palla ad un compagno preferiva tirare in porta, un po’ come suo fratello Pippo (ride, ndr). Si è ritagliato il suo spazio, in una rosa dove all’epoca c’erano grandi giocatori. Ho un ottimo ricordo di lui. Le persone poi cambiano con il tempo e, francamente, non mi aspettavo Simone Inzaghi come allenatore. Come poi in realtà ci sono stati altri compagni che sono diventati allenatori e non me l’aspettavo. Il primo anno in Serie A ha fatto una grande stagione, così come il secondo. Quest’anno sta facendo veramente molto bene”. 

LAZIO ATTUALE - “La Lazio quest’anno ha una rosa per lottare per i primi 4 posti in Italia e per l’Europa League. Mi auguro che ce la faccia. I biancocelesti meritano, a prescindere da qualche risultato sbagliato. I romani meritano di lottare sia per arrivare in Champions che per vincere l’Europa League”

IMMOBILE, VERON E NEDVED - “Immobile è sicuramente un calciatore troppo importante per questa squadra. Quando manca in campo si sente. Si tratta di un bomber, si è guadagnato il posto in Nazionale. Mentre tornando al tempo in cui giocavo io nella Lazio non saprei dire. È difficile, c’erano tanti campioni in quella squadra. Si può dire che era complicato lasciare fuori elementi come Veron e Nedved in quella squadra. Sebastian (Veron, ndr) per la sua qualità e la facilità nel passaggio era complicato lasciarlo fuori. Nedved invece era quel giocatore che non smetteva mai di correre, che aveva sempre voglia di vincere. Ovviamente poi c’erano tanti altri campioni come Salas, Mancini, Boksic e Nesta. Io però ritengo che gli insostituibili fossero Veron e Nedved, avendoli vissuti da centrocampista vedevo quanto erano importanti”. 

LUIS ALBERTO-Luis Alberto cosa può ‘rubare’ a Veron? Non lo so (ride, ndr). Sicuramente il piede ce l’ha sia su calcio d’angolo che su calcio piazzato. Si tratta di un calciatore che gli assomiglia molto. Però deve essere continuo. Nelle buone prestazioni nel corso del tempo si vede il grande giocatore. Nel calciare e nel vedere il gioco Luis Alberto non ha nulla a che invidiare. Dovrà continuare a dimostrare le sue qualità nel tempo e, francamente, glie lo auguro”. 

FUTURO DI INZAGHI - “Credo che Inzaghi in futuro potrà essere corteggiato da club prestigiosi. Ha già dimostrato il suo valore in una grande società al suo primo anno e questo non è facile. Lo vedo molto tranquillo e non è cambiato nel suo modo di allenare. Ha fatto vedere i suoi valori in un club come la Lazio non in una squadra di provincia. Se lo ha fatto alla Lazio lo potrà fare in altri club. Mi auguro ovviamente che lui resti in biancoceleste, ma non dipenderà da me (ride, ndr)”. 

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