ESCLUSIVA - Tiribocchi: "Io, raccattapalle della Lazio di Gazza! Djordjevic mi ha sorpreso..."

Pubblicato ieri alle 18.30
25.10.2014 07:30 di Davide Capogrossi Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi- Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Tiribocchi: "Io, raccattapalle della Lazio di Gazza! Djordjevic mi ha sorpreso..."
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© foto di Alberto Mariani

Il camionista che suona il clacson del suo tir. Ci mancherà, è inevitabile. Simone Tiribocchi ha detto addio al calcio giocato la scorsa estate, a 36 anni. Una carriera ricca di soddisfazioni, uno dei bomber implacabili di categoria. Una valanga di gol, in particolar modo tra Siena, Torino, Lecce ed Atalanta. Non ha mai avuto un'opportunità in una grande squadra, nonostante l'importante background. Attaccante d'altri tempi, spietato in area di rigore. E pensare che tutto iniziò proprio alla Lazio. Il ragazzino di Fiumicino entrò nel settore biancoceleste nella categoria Esordienti, svolgendo tutta la trafila sino alla Primavera. "Ho fatto a lungo il raccattapalle con squadre fantastiche. Giocatori come Gascoigne, Bosksic , Doll, Riedle, Signori". Non ebbe mai la possibilità di esordire in prima squadra ed intraprese la lunga gavetta nelle serie minori. Tiribocchi non ha mai rinnegato la sua fede romanista, ma il calcio è passione, poco importa. Oggi allena i giovani talenti del Vicenza, sta riassaporando i valori e le emozioni originali di questo gioco. La redazione di Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva proprio Simone Tiribocchi per una lunga intervista ricca di aneddoti, con riferimenti anche alla prossima sfida tra Lazio e Torino.

Hai appeso gli scarpini al chiodo, ora alleni le giovani promesse del Vicenza. Come procede? "Benissimo, sono veramente felice della scelta che ho fatto quest'estate. Lasciare il calcio non è facile, stavo bene fisicamente, avevo ancora il contratto. Questi ragazzi mi stanno dando tantissima gioia, lavorare in un settore giovanile è fantastico".

Hai nostalgia del campo e della tua particolare esultanza? "Mi mancano più che altro i grandi stadi e le partite importanti a cui ho preso parte negli anni. L'allegria che mi hanno messo questi ragazzi mi fa lavorare sereno".

Domenica la Lazio ospita il Torino, una gara dal pronostico incerto. "Ormai la Serie A è un campionato molto equilibrato, a parte Juventus e Roma che stanno facendo meno fatica. Ci possono essere risultati sorprendenti su tutti i campi, la Lazio ha vinto a Firenze disputando una grande prestazione. Il Torino è partito un po' male, ma in confronto a quanto ha fatto lo scorso anno, ora si è ripreso. Ha trovato gioco e compattezza con Ventura. Sarà una bella partita, perché sono due squadre che se la giocano e non stanno lì ad aspettare".

Quanto si avverte la mano del nuovo allenatore in casa Lazio? "Ha un'ottima rosa, Pioli ha allenato diverse squadre in A, è un 'giovane' con tantissima voglia. Io lo conosco, è una bravissima persona. Anche lui all'inizio ha avuto qualche difficoltà, com'è normale che sia in una piazza importante come la Lazio. Ho visto un paio di partite, giocano veramente bene. Può puntare all'Europa, poi mi ha sorpreso Djordjevic..."

Con l'esplosione del serbo Klose è costretto a godersi le partite dalla panchina. "Quando hai tanti giocatori bravi è una fortuna. La scorsa stagione Klose ha saltato diverse partite per infortunio. In questo momento sta giocando Djordjevic, ha già segnato 5 gol. Nessuno discute Klose, farà la differenza come sempre, ma è anche giusto avere in organico un sostituto all'altezza".

Candreva è al top per conclusioni effettuate, cross ed assist. E' il sogno di ogni attaccante? "E' fondamentale, mette in mezzo cross forti e tesi come quello regalato a Djordjevic contro la Fiorentina. Elementi come Candreva e Mauri con i loro assist aiutano sempre gli attaccanti".

Sei di Fiumicino ma hai tirato i primi calci nel settore giovanile della Lazio. Cosa ricordi di quel periodo? "E' quello che sto rivivendo adesso da allenatore, la voglia di giocare a calcio, la passione originale. Negli anni passa perchè vedi tutto come un lavoro. Mi ricordo le trasferte in macchina con i compagni e i giocatori, il famoso torpedone, le vittorie con grandi scarti. E poi le prese in giro tra Roma e Lazio, io ero romanista e giocavo nella Lazio, ma c'era anche chi era laziale e giocava nella Roma. Erano sfottò simpatici, senza competizione. Queste situazioni le ho ritrovate ora ed è molto bello per il calcio".

La tua fede giallorossa ti ha mai creato problemi? "E' normale che i dirigenti facciano delle battutine. Mi ricordo la questione tra Bruno Conti e il laziale Muzzi. All'epoca avevo un ciondolo con la scritta UR, Ultrà Roma, me l'hanno fatto togliere, ma sempre in maniera soft. Non mi hanno mai obbligato a far nulla. Io la Lazio non l'ho mai odiata, m'ha cresciuto, ho ottimi ricordi".

Hai avuto la possibilità di esordire? "No, perchè ho fatto tutta la trafila dagli Esordienti alla Primavera ma poi sono andato subito via, a novembre, al primo anno di Primavera con Caso in panchina. Ho fatto a lungo il raccattapalle con squadre fantastiche. Giocatori come Gascoigne, Bosksic, Doll, Riedle, Signori. Ho visto delle grandi Lazio!".

Sei mai stato vicino ad un ritorno? "Non mi ha mai cercato, non gli conveniva per il discorso della fede romanista (ride, ndr). Anche con Candreva ci furono alcune discussioni all'inizio, poi sul campo ha dimostrato di essere un campione. Penso di non esser mai stato al livello della Lazio, poi essendo anche tifoso della Roma...".