ESCLUSIVA - Zauri: "Una vittoria con l'Atalanta per proiettarsi alle stelle! Paragoni con la mia Lazio? Rossi aveva meno..."

13.12.2014 10:00 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Zauri: "Una vittoria con l'Atalanta per proiettarsi alle stelle! Paragoni con la mia Lazio? Rossi aveva meno..."
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Lazio-Atalanta, la partita del cuore. Non possiamo definirla diversamente. Stasera Luciano Zauri, tecnico della Berretti del Pescara, resterà incollato alla tv, potete giurarci. L'ex terzino è cresciuto nel florido settore giovanile della Dea, lanciato da quel grande maestro di calcio che risponde al nome di Mino Favini. A 20 anni era già un titolare inamovibile in neroazzurro, poi il grande salto nella Lazio di Mancini, nel 2003. Cinque stagioni al top, di cui due con la fascia da capitano al braccio, una Coppa Italia conquistata. "Ricordi bellissimi, momenti indimenticabili", assicura Luciano Zauri, che si è concesso in esclusiva ai nostri microfoni per una lunga intervista nel giorno della sfida tra le due squadre più importanti della sua carriera.

Lazio ha ritrovato la vittoria dopo un momento di blackout. Si è trattato di una semplice pausa o è la solita squadra che manca nel momento decisivo? "Direi che è in linea con i programmi, non bisogna fare drammi. Dopo la vittoria di Parma l'ottimismo è salito, adesso deve dare continuità ai risultati perchè la classifica per ora è buona. Dovrà lottare sino alla fine per le posizioni di alta classifica".

Squadra arrembante, gioco propositivo, sfruttamento delle fasce e inserimento degli interni. Il paragone con la versione di Delio Rossi non è azzardato. "Questa è una squadra che ha voglia di fare, propone gioco e a volte si prende qualche rischio. Forse rispetto alla Lazio di qualche anno fa ci sono più nomi, nella Lazio di Delio Rossi c'erano meno nomi altisonanti e il risultato arrivò lo stesso".

Cosa manca per arrivare in Champions League? "La Lazio vista fino ad ora ha tutto per poterci arrivare, forse serve qualche gol in più da parte degli attaccanti, alla fine i risultati si ottengono vincendo le partite, se non trovi più di un giocatore che la butta dentro difficilmente raggiungi un obiettivo così importante. Le gare che hanno segnato il percorso della Lazio sono state quelle con Empoli e Juventus, con i toscani è stato un piccolo passo falso...".

Stasera all'Olimpico arriva la sua tanto cara Atalanta, può essere una prova del nove? "Deve dare continuità alla vittoria di Parma, se dovesse riuscire a vincere contro l'Atalanta anche l'ambiente sarà proiettato alle stelle ed andrebbe ad affrontare l'Inter con lo spirito ideale per continuare a sognare. E' ancora presto, ma sarebbe una bella iniezione di fiducia".

Questa Atalanta fatica a trovare la via del gol, ma è reduce da un'importante vittoria in rimonta. Quali sono i pericoli che può creare la Dea? "La squadra di Colantuono è molto organizzata, tignosa ed aggressiva. Giocano tutti dietro la linea della palla, cercano di riconquistare palla per sfruttare le ripartenze e i calci piazzati. Ha buoni colpitori e giocatori come Denis che i suoi gol li garantisce sempre. Hanno anche Maxi Moralez che garantisce imprevedibilità. I valori  non sono alla pari ma a volte non bastano per vincere una partita".

La difesa biancoceleste invece è in totale emergenza, a gennaio si deve tornare sul mercato? "Se Braafheid starà fuori per un pochino, presumo che Radu venga rispostato a sinistra e a livello di difensori centrali a questo punto qualcosa manca, anche dopo l'infortunio di Gentiletti. Se la Lazio vuole ambire a fare qualcosa di importante dovrebbe comprare un centrale di livello, anche se in giro non ce ne sono tanti e quelli bravi costano".

Il suo amico Ledesma sta trovando poco spazio dopo l'esplosione di Biglia, è la fine di un ciclo? "Vedendo la situazione dall'esterno presumo di sì. La Lazio deve fare una scelta, anzi credo che l'abbia già fatta. Il valore di Ledesma non si discute, ma l'allenatore fino ad ora ha fatto giocare sempre Biglia, lo vede più adatto al suo modulo e al suo tipo di gioco. Avere due giocatori così importanti a livello economico non penso sia troppo positivo per la società, credo sia la sua ultima stagione in biancoceleste".

Se dico Lazio cosa le viene in mente? "Delle bellissime annate, un grande ricordo. I miei figli sono nati a Roma, non posso far altro che parlarne bene e credo di tornarci a vivere in un futuro prossimo".

Il ricordo più bello e un momento da dimenticare. "Ho vissuto parecchi momenti belli. Il primo sicuramente è la vittoria della Coppa Italia con Mancini in panchina. Poi la qualificazione in Champions League, in una stagione partita malissimo per via della penalizzazione. Essere andato via, salvo ritornare, quelle sono state situazioni un po' antipatiche che non aveva senso fare. Una volta che uno va via lo fa definitivamente, il ritorno non ha agevolato nessuno".

C'è stato un momento in cui ha pensato che la sua Lazio avrebbe ambito a qualcosa di più? "Credo che la mia fu l'ultima Lazio di livello davvero importante, ma lo Scudetto all'epoca non era assolutamente possibile, c'erano squadre molto più attrezzate. La Coppa Italia vinta contro la Juventus coincise con il raggiungimento di un obiettivo importante, l'unico salto che si poteva fare era la qualificazione in Champions League. Mi ricordo che perdemmo contro il Brescia di Roberto Baggio per 3 a 1, poteva essere il nostro obiettivo".

Oggi lei allena la Berretti del Pescara, magari un giorno la rivedremo a Formello... "Sicuramente non mi dispiacerebbe per quanto riguarda il settore giovanile, è quello che vorrei fare. Nel futuro mai dire mai, non dipende da me ovviamente...".

SEGUICI SUI NOSTRI ACCOUNT UFFICIALI FACEBOOK E TWITTER!