FOCUS - Da capitano ad avversario: il ritorno di Biglia all'Olimpico

Pubblicato il 08/09 alle 20:00
09.09.2017 07:15 di Antoniomaria Pietoso Twitter:    vedi letture
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Da capitano ad avversario: il ritorno di Biglia all'Olimpico
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

"Sono felice di tornare a Roma, rivedere gli ex compagni con cui ho una bella relazione. Ma oggi indosso un'altra maglia". Lucas Biglia ha parlato in conferenza stampa 48 prima della sfida contro quella che fino a due mesi fa era la sua Lazio. Testa alta, espressione seria e parole secche e dure come forse non ci si aspettava da un giocatore che dalle parti di Formello è definitvamente esploso conquistandosi un posto da titolare nell'Argentina. Poche frasi sui biancocelesti e tante, forse anche un po' eccessive, sul blasone del Milan. Eppure le quattro stagioni all'ombra del Colosseo erano state tutto un crescendo emozionale.  Un primo anno difficile, vissuto con il perenne dualismo con Ledesma. Un rapporto tra alti e bassi con Petkovic e Reja e una stagione in chiaro-scuro dell’intero gruppo lo hanno fatto scivolare quasi nel dimenticatoio. La tempra argentina, però, non fa mollare il ragazzo di Mercedes che, dopo il secondo posto al Mondiale, torna con una consapevolezza in più. In panchina trova Pioli e tra i due scatta subito la scintilla. Il metronomo diventa un punto fisso nello scacchiere dell’allenatore che per nulla rinuncerebbe al suo beniamino. Il mister parmense gli affida le chiavi della sua squadra che sul campo incanta e chiude con uno splendido terzo posto. Poi la famosa estate del 2015 con Biglia che viene promosso capitano scatenando i malumori di Candreva e di parte dell’ambiente biancoceleste. Deve essere la stagione della conferma, ma in realtà i capitolini steccano e a rimetterci è Pioli che viene esonerato a sette gare dal termine. Al posto dell’ex Bologna ecco Simone Inzaghi promosso dalla Primavera al timone della prima squadra. Il piacentino, come il suo predecessore, fa del sudamericano il suo pupillo: lo incensa, se lo coccola e lo tiene stretto al suo fianco. Il campionato successivo, sempre con Inzaghino in panchina, la Lazio è l’autentica sorpresa stagionale chiudendo al quinto posto con all’attivo anche una finale di Coppa Italia, persa solo contro la corazzata Juventus. Biglia è protagonista assoluto e punto fermo della squadra.

VALE Più LA PAROLA DI UN CONTRATTO? – Sullo sfondo a questa crescita c’è l’accordo quinquennale firmato al suo arrivo a Roma nel 2013. Negli anni, però, le prestazioni dell’argentino attirano sondaggi delle big europee e le voci di un prolungamento con adeguamento per blindarlo e legarlo a vita con l’aquila sul petto si susseguono. In particolare dall’estate del 2015, la famosa della diatriba per la fascia di capitano, e i rumors diventano quasi quotidiani. Due anni di parole, di trattative e di voci con le parti che sembrano distanti, troppo. Poi tra gennaio e febbraio 2017 ecco la fumata bianca, inaspettata, con Biglia che, dopo il successo con l’Inter in Coppa Italia, si presenta ai microfoni Rai e afferma: “Il futuro? E' alla Lazio. Ci incontreremo e faremo tutto quello che dovremo fare, ma il mio futuro è alla Lazio".  Posizione ribadita più e più volte nei mesi successivi. Un amore consolidato e destinato a durare fino alla fine della carriera del regista dalla zazzera bionda che non ha paura di mostrare i propri sentimenti e piangere per la maglia che indossa. Poi però qualcosa a sorpresa cambia e fa sembrare le sue, come direbbe Mina, solo Parole, Parole, Parole.

ARRIVA IL RICCO DIAVOLO – Si sa, le favole nella realtà hanno un epilogo spesso diverso da quello dei libri. Così ecco spuntare il terzo incomodo: il Milan. Fassone e Mirabelli arrivano sulle rive del Tevere perché vogliono regalare a Montella proprio Biglia. Sperano di avere l’argentino al centro del nuovo progetto della società cinese che da lì a qualche settimana animerà il mercato estivo italiano. Tutti si aspettano che Lucas metta il cuore prima di tutto e che rispetti le parole pronunciate nei mesi precedenti, ma le cose vanno diversamente. Il 31enne ragiona più con la testa che con i sentimenti e forse nei mesi scorsi aveva detto solo quello che la gente voleva sentirsi dire. Il progetto meneghino è interessante e ricco (dannatamente ricco) e così il capitano biancoceleste accetta l’offerta rossonera anche perché, come ammesso da lui stesso oggi in conferenza, i primi contatti in segreto con i lombardi erano iniziati addirittura a ottobre. A niente servono i tentativi di società, compagni, Inzaghi e  tifosi per farlo desistere. Lo stesso allenatore dirà in conferenza stampa ad Auronzo: “Ho provato fino all'ultimo, per me era un riferimento importante. Ma ho trovato una persona che aveva già deciso di scegliere un altro progetto, quando mi sono ripresentato per la nuova stagione il 4 luglio a Formello, sapevo già che non sarebbe stato un calciatore della Lazio”.  Dopo un mese e mezzo di dure trattative, di tira e molla incredibile, il suo desiderio si avvera e il 16 luglio Lucas Biglia è ufficialmente un calciatore del Milan.

RITORNO DA AVVERSARIO – Domenica l’ex Anderlecht tornerà all’Olimpico nella nuova veste di avversario. Situazione impensabile, forse, fino a quattro mesi fa ma che oggi è la realtà. Le 133 volte che ha indossato la maglia con l’aquila sul petto saranno messe da parte per 90 minuti che si preannunciano, soprattutto per lui, caldi. L’argentino ha già provato la sensazione dei fischi e della contestazione nei pochi giorni di ritiro vissuti in Veneto quest’estate. Con i 40mila dello stadio sarà diverso, tutto sarà più amplificato. "Non mi aspetto una bella accoglienza. Ma non mi farà cambiare l'idea che ho della Lazio". Lo sa anche lui quello che lo aspetta, anche perché al suo posto ci sarà un suo omonimo. Sì, quel Lucas Leiva che non ha nulla da invidiare a Biglia, chiamato nella Capitale per portare esperienza internazionale e carisma in una squadra molto giovane. Il brasiliano, poi, è riuscito dove l’argentino ha fallito con la maglia della Lazio: vincere un trofeo. Perché il rammarico più grande per il centrocampista di Mercedes sono le quattro finali perse contro la Juventus. Al contrario l’ex Liverpool ha fatto centro alla prima occasione, alzando al cielo la Supercoppa Italiana lo scorso 13 agosto battendo proprio la Vecchia Signora.  "Lucas Leiva è un grandissimo giocatore, vuol dire qualcosa se è stato tanti anni al Liverpool. La partita però non sarà Leiva-Biglia, ma Lazio-Milan. Le finali perse? Sicuramente è un bel rimpianto non aver vinto. Ma sono cose che fanno parte del passato. Ho scelto questo progetto ambizioso per vincere". Un disco già sentito troppe volte. Addio capitano del passato, domenica sarai solo un altro avversario qualunque.