FOCUS - Silvagni, dalla tribuna al gol che vale una finale. L'ag.: "Se lo merita, è un leader"

Pubblicato il 16 febbraio alle ore 17
17.02.2015 07:10 di  Andrea Centogambe  Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Silvagni, dalla tribuna al gol che vale una finale. L'ag.: "Se lo merita, è un leader"

Un gol che vale una finale. Se lo sentiva Lorenzo Silvagni, lo aveva promesso a Gianluca Pollace prima del fischio d'inizio. È stato di parola. Il centrocampista classe '95 ha siglato la rete dell'1 a 1 che ha di fatto eliminato la Juventus (a Formello la Lazio s'era imposta per 2 a 0) dalla Primavera Tim Cup e ha permesso alle giovani aquile di raggiungere la Roma nell'atto conclusivo. Un inserimento da Oscar, quello di Lorenzo, premiato dall'assist di Murgia e concluso con un diagonale chirurgico. È così che fa un vero capitano, porta in salvo la nave quando avvista guai all'orizzonte, non l'abbandona mai. Solo pochi minuti prima Guerrieri aveva regalato il vantaggio ai bianconeri, c'era il rischio che la paura prendesse il sopravvento. No, non con Silvagni in campo. Che in questa stagione di motivi per arrendersi ne ha avuti eccome, ma il pensiero di mollare non l'ha nemmeno sfiorato. Perché un leader deve indicare la retta via e dare il buon esempio ai più giovani. Anche dalla panchina e dalla tribuna, dove è stato spesso relegato a causa della regola che impone l'impiego di massimo tre fuoriquota a partita.

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO... - Quando il gioco si fa duro, Silvagni comincia a giocare. Non è un caso che nella magica serata di Verona, quando la Lazio alzò al cielo la Supercoppa Primavera, Lorenzo portava la fascia da capitano al braccio. Inzaghi si fida di lui, delle sue qualità da condottiero indomito. E pensare che nel mercato invernale il centrocampista era sul punto di lasciare la Lazio per fare il grande salto tra i professionisti. Il poco spazio a disposizione cominciava a soffocarlo, la lontanza dal campo lo faceva soffrire terribilmente. Il Savona (club che milita in Lega Pro) aveva trovato l'accordo col ragazzo, non con il club biancoceleste. Al fotofinish, poi, è saltata l'operazione che lo avrebbe portato a Mantova. Il 20enne nativo di Frascati non ha fatto drammi, restare alla Lazio non è certo una punizione per chi ha i colori del cielo nel cuore. Chiuso il mercato, ecco la prima chance di rivalsa: Lorenzo non se l'è fatta scappare.

“IL GIUSTO PREMIO” -Credo che il gol sia stato il premio più giusto per un ragazzo che si è sempre messo a disposizione e ha dimostrato di farsi trovare sempre pronto dal mister”. Se lo coccola, David Caringi, agente del giocatore. In esclusiva ai nostri microfoni ne elogia tutte le qualità. “So quanto ci tenesse a fare bene perché ha sempre sposato la causa con il massimo dell'impegno e dell'entusiasmo. Al di là del gol credo sia la prestazione a dimostrare il valore, oltre che calcistico, morale di questo calciatore, vero e proprio leader e capitano”. Sì, la prestazione. Di sostanza, di infinita generosità. “Penso che tramite queste prestazioni e questa abnegazione possa ritagliarsi uno spazio importante da qui alla fine”. Lo spera anche Lorenzo, che prima del match con la Juventus non giocava titolare dal 29 novembre scorso. Troppo tempo per chi è abituato a indossare la fascia da capitano.