Cana è fiducioso: "Vogliamo rimanere lassù, ma dipende tutto da noi. De Vrij? Ha grandi qualità"

Pubblicato ieri alle 13:15
18.12.2014 07:15 di Daniele Rocca Twitter:    vedi letture
Fonte: Daniele Rocca-Lalaziosiamonoi.it
Cana è fiducioso: "Vogliamo rimanere lassù, ma dipende tutto da noi. De Vrij? Ha grandi qualità"
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Aspettando gennaio, in casa Lazio si fa di necessità virtù. Nella sfida con l’Atalanta, Lorik Cana è tornato al centro della difesa al fianco di de Vrij. Nessuna sbavatura contro i bergamaschi, ma il capitano della Nazionale albanese non è certo una garanzia per Pioli. Intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3, Cana ha analizzato il momento di forma dei biancocelesti e la prossima sfida con l’Inter

Come va in questo momento della stagione?

“Stiamo bene, lavoriamo bene da diverse settimane. Qualche infortunio ha falcidiato la rosa, ma quelli che si allenano stanno bene. Vogliamo accelerare prima della sosta, la partita prima delle festa serve a darci fiducia”.

Cosa ne pensi del calendario? Le prossime gare sono tutte decisive…

“La maggior parte delle partite le giochiamo in casa. Se vogliamo rimanere lassù dipende tutto da noi. Durante le feste dobbiamo fare qualcosa a livello fisico per non perdere troppo”.

È scattato qualcosa dopo le partite con Empoli, Juve e Chievo?

“Sicuramente le vittorie danno una bella mano. Nelle partite con Chievo ed Empoli la squadra è rimasta concentrata ma non è riuscita a dare il massimo. Con la Juve è stata una gara particolare, non è andata bene. Hanno giocato di contropiede, ma noi abbiamo espresso la nostra identità: ognuno sa quello che deve fare”.

La tua leadership è innegabile, l’episodio di Genova (in occasione dell'amichevole Italia-Albania, ndr) parla chiaro. Senti questa responsabilità su di te?

“Io ho avuto la possibilità di mettermi in luce a 19 anni a Parigi. A 21 anni già giocavo titolare in Champions e poi anche a Marsiglia mi sono trovato molto bene, a 24 anni sono diventato il capitano più giovane della storia dell’OM. È inevitabile crescere dal punto di vista del carattere e delle personalità. Questo è importante soprattutto in Nazionale visto che non abbiamo star internazionali: la forza dell’Albania è il gruppo. Questa è la mia responsabilità, devo essere forti per loro”.

Come ti trovi con Pioli?

“L’allenatore vuole una difesa molto alta, permettendo ai giocatori d’attacco di riposarsi e di non rientrare in continuazione. Questo ci mette a rischio di contropiede e di essere sottoposti nell’uno contro uno, ma stiamo lavorando con il mister per capire come raggiungere il giusto equilibrio. Mettere in pratica quello che ci dice Pioli non è semplicissimo, sicuramente con il passare dei giorni capiamo meglio cosa vuole da noi. L’importante però è aiutare la squadra”.

Potresti tornare a centrocampo all’occorrenza?

“Andando avanti con l’età non ho più le qualità fisiche che avevo dieci anni fa. Io prima pressavo a tutto campo, ma venendo in Italia sono cresciuto molto anche in fase difensiva. Qui è la scuola più importante per quanto riguarda il reparto arretrato”.

Ti ricordi dell’infortunio a Siena, molto fastidioso, alla costola?

“L’unico infortunio serio in carriera è stato quello. Io al massimo mi son fermato per 10 giorni. Dopo quell’episodio posso capire i miei compagni, da Gentiletti a Ciani. Sicuramente queste cose ti  danno la possibilità di riuscire più forti di prima.”

La cosa che ti ha fatto più ridere durante la cena di Natale?

“Ad esempio il modo di vestirsi di qualcuno (ride, ndr.). Però ci siamo divertiti, adesso è importante pensare al campo.”

Cosa puoi dirci di de Vrij?

“Avevo sentito parlare di lui già prima del Mondiale, una promessa del calcio olandese. Ha avuto la grande possibilità di giocare una Coppa del Mondo alla sua età. È stata brava la Lazio ad andarlo a prendere e a puntare su di lui. La squadra è stata brava a farlo inserire, ha sempre avuto  la fiducia del gruppo. Adesso sta dimostrando di avere qualità importanti. Lui è una grande persona, lavora, chiede tanti consigli. E’ intelligente, aveva imparato tutti i nomi dei giocatori prima di arrivare. Io cerco di metterlo a suo agio, cerco di trasmettergli fiducia.”