ESCLUSIVA - Bjelica racconta Klose: "È il ragazzino che giocava con me, con più esperienza e meno capriole"

Pubblicato il 4/05 ore 19
05.05.2016 07:19 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Bjelica racconta Klose: "È il ragazzino che giocava con me, con più esperienza e meno capriole"
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© foto di Federico Gaetano

Come si fa ad immaginare un immortale nella sua gioventù? Ci sono alcuni personaggi che, nella nostra testa, sono così da sempre. Miroslav Klose è uno di questi. Non si può pensare ad un Klose immaturo, svogliato o superficiale, ma neanche un Klose con la faccia da pupo. Lui è un campione senza età: nato pronto, professionale, vincente. Merito di papà Jozef, ex calciatore di buon livello, e di mamma Barbara, campionessa di pallamano. Il piccolo Miro ha sempre avuto le idee chiare, il 38enne che continua ad emergere per classe e carisma sembra il ragazzino che esordiva nel Kaiserlautern dei miracoli guidato dall'ex interista Andreas Brehme. Pare che il tempo si sia fermato, con qualche capriola di meno e tanta esperienza in più. "È lo stesso d 15 anni fa" - giura il suo compagno al Kaiserlautern ed ex allenatore dello Spezia Nenad Bjelica, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per raccontarci il suo amico Klose tra gustosi aneddoti e inattaccabili certezze.

In Italia c'è un ragazzino di 38 anni di nome Miroslav Klose che ha giustiziato l'Inter con uno splendido pallonetto. "Miro da quando ha iniziato è stato un grande professionista. Dal primo giorno ha sempre messo tutto. Anche i suoi genitori hanno fatto sport, Miro sin da piccolino ha fatto di tutto per diventare un grande calciatore. Sta lavorando come faceva da ragazzino. Per questo motivo sta ottenendo risultati importanti anche a 38 anni".

Nella sua autobiografia 'L'ultimo degli Zeman' l'ha definito un autentico fenomeno. In che senso? "Un professionista fenomenale (ride, ndr). Un ragazzo serio, che vive il suo lavoro al 100%, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. È una persona dedita alla famiglia, che gli dà tanto equilibrio nella vita privata. Come giocatore è uno che da tutto sul campo, sia in allenamento che in partita. In questo è diverso da tutti gli altri giocatori".

Lei conosce il 23enne Klose al Kaiserlautern, quali sono le differenze rispetto al calciatore che stiamo ammirando in Italia? "È lo stesso Klose, non vedo grandi differenze. Festeggiava diversamente i gol (con le capriole, ndr), ma ha sempre segnato da opportunista. È un uomo d'area di rigore, forse prima era un po' più veloce com'è giusto che sia. Era velocissimo, oggi a 38 anni non può esserlo allo stesso modo. Lui però sta sfruttando tutta la qualità che ha al 100%. In termini di esperienza è cresciuto sicuramente, ma il tipo di calciatore è lo stesso di 15 anni fa".

Quale era il suo ruolo all'interno dello spogliatoio? "Piano piano stava diventando un leader. Io sono arrivato al Kaiserlautern nel 2001, lui era in prima squadra da tre mesi. Diventava più importante di anno in anno e un leader all'interno dello spogliatoio, fondamentale per il gruppo".

Il legame tra lei e Miro riguarda anche i vostri bambini. "Nel 2004 è nato mio figlio e gli abbiamo dato il nome Luan. Due mesi dopo Klose ha avuto due gemelli e uno dei due l'ha chiamato proprio Luan. Ha scelto lo stesso nome del nostro secondo figlio, è uno dei motivi per cui ammiro Klose ancora di più".

Intanto il futuro da grande allenatore sembra assicurato. "Penso di sì. È un professionista molto serio e preparato, anche se ci sono tanti giocatori importanti che poi non sono diventati grandi allenatori. Miro ha le qualità umane e professionali per diventare un allenatore importante. In questo momento in Germania non ci sono tanti allenatori di livello. Non so da dove vuole iniziare, ma penso che piano piano possa diventare un tecnico importante".

 

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