ESCLUSIVA - Makinwa: "Ora mi diverto in Slovenia! Klose è un fuoriclasse, ma anche lui ha smesso con le capriole"

Pubblicato il 18 settembre alle ore 18.52
19.09.2014 06:50 di Davide Capogrossi Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Makinwa: "Ora mi diverto in Slovenia! Klose è un fuoriclasse, ma anche lui ha smesso con le capriole"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Nogometno Društvo Gorica, Nova Gorica, ad un palmo dal confine. Una squadra in costruzione, ambiziosa, pronta a ritornare ai fasti dello scorso decennio, quando conquistò 3 campionati ed altrettante coppe nazionali. Un progetto sviluppato in collaborazione con il Parma, imbottito di italiani. In panchina dirige l'ex difensore Luigi Apolloni, il direttore sportivo è Michele Dal Cin. Un nome noto agli addetti ai lavori, il figlio di Franco è il più grande scopritore di talenti nigeriani. Tutti - o quasi - gli eredi di Kanu transitati nel nostro Paese sono stati sponsorizzati dal nuovo plenipotenziario del mercato del Gorica. Nel 2000 Dal Cin presentò ai dirigenti della Reggiana un rapido attaccante di nome Stephen Makinwa. Oggi, a distanza di 14 anni, i due si sono incontrati nuovamente, in Slovenia, per sposare un progetto ambizioso. La redazione di Lalaziosiamonoi.it ha intervistato in esclusiva proprio Makinwa, visto in biancoceleste tra il 2006 e il 2012.

Makinwa riparte dal Gorica, su richiesta di Michele Dal Cin..."E' un'esperienza nuova, mi sto divertendo. Continuo a fare il calciatore, è una squadra di Serie A slovena, vanta una collaborazione con il Parma. Ho un ottimo rapporto con il direttore Michele Dal Cin, mi ha chiesto se volevo venire dopo la stagione conclusa in Cina".

Ti sei divertito a Pechino? "E' andata abbastanza bene, ho giocato 6 mesi lì".

Quali sono le differenze tra il campionato sloveno e quello italiano? "C'è meno qualità, qui ci sono giocatori interessanti, paragonerei il campionato sloveno ad una buona Serie B italiana":

Cosa ti manca di più del nostro Paese? "Praticamente io abito in Italia (ride, ndr), perchè Nova Gorica è attaccata al confine (è la controparte slovena di Gorizia, ndr). Dell'Italia mi mancano le tifoserie calde, il campionato è più importante, ma in Slovenia gioco nella massima serie, sto facendo bene. Possiamo provare a raggiungere l'Europa League per il prossimo anno, in Italia troverei solo una B o una Lega Pro, preferisco restare qua".

Domenica si affronteranno Lazio e Genoa, tue ex squadre, che gara prevedi? "Sarà una partita molto divertente, la Lazio è più forte sulla carta, ha la possibilità di vincere la gara con l'organico a disposizione".

Questa Lazio è pronta per l'Europa?  "Penso possa lottare per un posto in Europa League, magari con qualche rinforzo a gennaio ce la può fare".

In attacco comanda ancora Miroslav Klose, anche se il suo medico - così come il tuo ha fatto con te - gli ha sconsigliato le capriole... "Miro è un fuoriclasse, i suoi numeri parlano chiaro. Per quanto riguarda le capriole, lui non è più un ragazzino, è meglio ascoltare i medici (ride, ndr). A me l'hanno sconsigliate perchè ho un problema al ginocchio, lui se vuole può ancora farle ma penso sia inutile, tanto oramai ha vinto tutto! E' un ottimo giocatore, il capocannoniere di tutti i tempi nel Mondiale, è Miroslav Klose..."

Serviva un altro attaccante? "L'attacco ha giocatori importanti, a mio avviso un altro elemento sarebbe utile alla causa. Le concorrenti sono ancora più forti, è importante avere alternative pronte all'uso".

Il tuo connazionale Onazi è diventato un giocatore di buon livello, è pronto per una nuova avventura? "Non so se è il momento di provare nuove esperienze. Sta giocando nella Lazio, una squadra importante, se ci saranno offerte considerevoli la società le valuterà. Si sta affermando ad alti livelli in Serie A, forse la Premier League in questo momento è più prestigiosa ma lui ha tutto il tempo per provare nuove esperienze".

Ripercorrendo la tua esperienza alla Lazio, pensi ancora sia stato un errore? "E' un discorso passato, ho avuto problemi fisici che mi hanno limitato, magari in un altro stato sarebbe andata diversamente. Non è colpa di nessuno, non era neanche un infortunio da campo ma un problema genetico, anche se penso che non sia stato gestito benissimo. Ringrazio Dio per quel che ho fatto, spero di continuare a giocare per qualche anno in Slovenia. Il calcio è più tranquillo, qui mi diverto. Non ho rimpianti di alcun tipo..."