FOCUS - A difesa della Lazio: tre leoni e un nuovo asso nella manica di Inzaghi

03.03.2017 17:00 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Alessandro Vittori - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - A difesa della Lazio: tre leoni e un nuovo asso nella manica di Inzaghi
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© foto di Federico Gaetano

Il miglior attacco è la difesa. In una serata in cui tutto si è capovolto. La Roma, arrivata col vento in poppa, sbaragliata da una Lazio che domenica a fatica si era sbarazzata dell'Udinese. Occhi puntati su Nainggolan, oscurato e sovrastato da un bulldozer di nome Milinkovic. Uno degli attacchi più prolifici d'Europa cancellato dalla difesa biancoceleste, con Strakosha inoperoso spettatore non pagante. Il segreto è tutto lì: non prenderle. Stavolta l'importanza è incommensurabile: la retroguardia, non solo ha mantenuto inviolata la porta, ma ha cambiato l'inerzia della sfida piantando le radici del successo.

HIC SUNT LEONES - “L'unica cosa che chiedo è l'approccio mentale giusto”, sentenzia Inzaghi nella conferenza della vigilia. Mortifero concedere vantaggi a chi è super favorito. Dopo due spezzoni contro Fiorentina e Atalanta, esordio assoluto dal primo minuto per il terzetto Bastos-DeVrij-Wallace, in una vera e propria prova del fuoco. Anche nei primi minuti, con una squadra ancora alla ricerca delle giuste misure, la difesa riesce a rispettare i dettami del tecnico. “Dovremo essere compatti e non fare arrivare palle pulite ai loro attaccanti”, detto-fatto. Passano i minuti e l’inerzia cambia, con i giallorossi che mantengono il possesso ma non trovano varchi. Così gli avanti laziali si affacciano dalle parti di Alisson. Bastos sorveglia quella parte di campo in cui Nainggolan aveva fatto impazzire Murillo domenica sera. Sul belga Biglia e Parolo formano una gabbia, ma in caso di necessità tocca all’angolano intervenire: la sua velocità ed esplosività gli permettono anche di uscire in campo aperto. De Vrij ha il dovere di marcare Dzeko e, al netto di qualche sbavatura nel primo tempo, ci riesce bene e soprattutto arriva sulle seconde palle che passano dall’area. Wallace invece ha l’arduo compito di seguire a uomo Salah. Sfrutta il fisico non concedendo al romanista di girarsi. Anche quando viene puntato riesce con il mestiere a non soffrire la differenza di velocità. Più passa il tempo e più la Lazio è compatta, con la porta di Strakosha difesa da tre leoni che formano un muro invalicabile.

INFERIORI A CHI? - Alla vigilia lo scetticismo serpeggia sponda Lazio, con una difesa inedita completata sugli esterni da Basta e Lukaku che qualche piccolo brivido lo fanno correre al solo pensiero. Dalla parte opposta invece Rudiger, Fazio e Manolas viaggiano in pompa magna, accreditati come una delle migliori retroguardie d’Europa. Bastos e Wallace inoltre, con il rilancio di Hoedt, sono reduci da un periodo di dietro le quinte. In campo in realtà tutto ciò svanisce, anzi si capovolge. Mentre Fazio si accascia davanti a Felipe, Manolas cerca senza successo di aggrapparsi a Keita e Rudiger si stende ai piedi di Immobile, i poco celebrati colleghi regalano certezze ai compagni: una solidità e compattezza che ricorda l’Italia di Conte agli Europei sorretta dalla ‘BBC’. Non c’è partita tra spocchia e umiltà, tra celebrità e fame. Così se all’Olimpico ci fosse qualche osservatore ad esaminare la retroguardia giallorossa, forse Lotito farebbe bene a preoccuparsi perché gli interpreti giusti li avrebbe davanti agli occhi, ma con la maglia biancoceleste sul petto.

ASSO NELLA MANICA - E se Inzaghi avesse trovato la formula giusta per affrontare le big? Prima di mercoledì contro Juventus, Roma, Napoli, Inter e Milan in 8 partite la Lazio aveva raccolto le briciole: tra campionato e Coppa Italia 1 vittoria, 2 pareggi e ben 5 sconfitte su 8 sfide, con 3 gol fatti e ben 15 subiti. All’improvviso porta inviolata e vittoria praticamente senza rischi. Inoltre non aver subito gol nella partita che il calendario prevede in casa ha una peso specifico rilevante in vista del ritorno: con un’altra prestazione del genere la finale sarebbe assicurata. Nella prossima vigilia di uno scontro diretto Inzaghi avrà una scelta ulteriore su cui riflettere e un asso nella manica che ha già prodotto un risultato straordinario. Difficile tenere fuori un ‘senatore’ come Radu (Lulic entrerebbe in concorrenza con Lukaku) ma la solidità mostrata dai 3 centrali puri stuzzica la fantasia dei tifosi e anche quella del tecnico. “Non abbiamo dormito per studiare i piccoli dettagli”, confessa Biglia nel post partita. Bastos, De Vrij e Wallace hanno appreso i diktat alla perfezione. Marchetti o Strakosha che sia, chi sta alle loro spalle può dormire sonni tranquilli. Magari anche contro le big.