FOCUS - Balotelli sì, Balotelli no: ecco perché Supermario può essere una scommessa vincente

Pubblicato il 30/05 alle ore 17:19
31.05.2016 07:02 di Francesco Bizzarri Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Balotelli sì, Balotelli no: ecco perché Supermario può essere una scommessa vincente
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© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS

Toc-toc. Chi è? Sono Mino, ho Balotelli pronto per voi. Sarà andata più o meno così quando Raiola ha proposto Supermario alla Lazio. Via dal Milan, l’unica strada per il futuro dell’attaccante è quella che porta a Liverpool. Lì però nessuno lo vuole, anzi, sono pronti a rispedirlo come un pacco celere non alla migliore offerta, ma solo a chi ha il coraggio di prenderselo. Scartato da tutti, una delusione ovunque, Balotelli rischia davvero di diventare come 'i prigionieri' di Michelangelo. Belli, possenti, fisici ma sostanzialmente un’opera a metà.

PIÚ PAZZO DELL’IDEA - 20 presenze e 1 gol in Serie A. Aggiungendo i 2 realizzati in Coppa Italia fanno il misero bottino di un’esultanza ogni 331’: un’eternità. E a Liverpool l’anno prima in 16 apparizioni l’ha buttata dentro una sola volta. Eppure è un’idea che stuzzica in casa Lazio con Cesare Prandelli nuovo allenatore. Tra i due c’è feeling, nato in Nazionale soprattutto durante l’esperienza di Euro 2012, dove Mario mostrava i muscoli a tutto il mondo. Certo che sarebbero troppe le condizioni per vederlo in biancoceleste: oltre alla riduzione dello stipendio (che ci può anche stare per un calciatore che si deve rilanciare), vanno studiate alcune mosse. Che ci sia un mental coach ad aiutarlo, oppure un esorcista. Mario deve tornare super e con la maglia laziale può farlo, ma solo con la sua volontà. Djordjevic - per dire - criticato aspramente in questa stagione sfortunata, ha segnato più di lui.

SCOMMESSA, VALE LA PENA - Più tagli di capelli che gol. Questa frase è come una ghigliottina sulla testa di Balotelli. A Roma ci sono ottimi parrucchieri (chiedere a Keita e compagnia bella), ma anche tante pressioni. Il popolo laziale è esigente, non ammette balotellate. Ma è anche tanto amorevole quando un giocatore un po’ pazzo ci mette cuore e grinta. Un esempio su tutti? Ovvio pensare a Giorgio Chinaglia, un bischero fuori dal campo, esemplare sul terreno di gioco. Long John è diventato un mito per la Lazio proprio per la somma delle due cose: sregolatezza e classe, un risultato assolutamente vincente. E che dire di Paul Gascoigne? Lui sì che di cavolate ne ha fatte nella sua carriera. A Formello qualcuno giura ancora di vedere Zoff che lo rincorre in mezzo al campo. Gazza è nei cuori di ogni tifoso biancoceleste, perché nel calcio se il genio incontra la pazzia ma sei forte davvero, diventi una leggenda. Balotelli ha 25 anni, forse è ancora in tempo per cambiare. Ma l’ultimo treno sta per passare, Roma lo aspetta. Serve però un patto con il sangue: giurare di sudare con l’aquila sul petto.