FOCUS - Cataldi, una promessa sotto pressione: dai gradi di capitano alle critiche

Pubblicato il 6/10 alle 11.58
07.10.2015 07:05 di Francesco Bizzarri Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Cataldi, una promessa sotto pressione: dai gradi di capitano alle critiche
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

“Sento un po’ di pressione. Ci si aspetta molto da me”. Il momento no di Danilo Cataldi è racchiuso tutto in questa frase. Quando la verità abbatte le critiche. Piovute dal web con puntualità dopo la partita contro il Frosinone. Rovesci di forte intensità, che il laziale ha dribblato con un semplice “bla-bla-bla” su Twitter. Una pausa con il pensiero alla Nazionale Under 21, per tornare a Roma con la testa giusta. Perché Danilo Cataldi punta fortemente ad essere un pilastro della Lazio che verrà.

CRESCIUTO CON L’AQUILA - Laziale, di Roma, cresciuto nel settore giovanile. Ecco il volto per la denominazione doc di “Capitan futuro”. I tifosi biancocelesti, orfani di un giocatore con tali caratteristiche dai tempi di Alessandro Nesta, vedono nel giovane Cataldi la bandiera da osannare con tanta passione. È l’80’ minuto di Lazio-Fiorentina della passata stagione. Esce Mauri, la fascia da capitano dovrebbe passare al vice, cioè Radu. E invece no. Il braccio di Danilo è stretto di rosso per dieci minuti più recupero. Gli applausi e i cori dalla Nord sono incessanti. Questo è solo l'inizio. 

QUESTIONE DI CIRCOSTANZE - Stare con i piedi ben piantati a terra quando sei osannato da un popolo è più difficile che colpire le 4 traverse consecutive di Ronaldinho. C’è un estate di mezzo, che fa da pausa tra il Cataldi cresciuto e la Lazio. Al rientro dagli Europei Under 21 e dalle vacanze, le aspettative su di lui sono altissime. Tutti lo vogliono titolare insieme a Biglia, per un centrocampo "da paura" (noto eufemismo romano per dire spettacolare, ndr) e prendersi definitivamente la squadra per mano. I paragoni si sprecano: è più Pirlo o Marchisio? Poi le parole del ct Conte:Uno come lui mi fa pensare che il futuro del calcio italiano non sia così nero”. Si parla di lui in ottica Nazionale maggiore. Lo nomina anche France Football nella classifica dei migliori ventenni del calcio mondiale. É al 23esimo posto, il primo tra gli italiani di buone e future speranze. Il premio Maestrelli e altri vari riconoscimenti sono solo il contorno di ragazzo diventato uomo. Si parte e il campo parla: 7 presenze stagionali, da pochi ritenute all’altezza della sua fama. In campionato è titolare nella sconfitta a Verona contro il Chievo, nella vittoria contro Udinese, Genoa e Frosinone. La Lazio fatica perché non mostra un bel gioco e Danilo ne risente. Svelato il mistero?

AVERE VENT’ANNI - Lo sanno anche i muri. Avere vent’anni e giocare in Italia è come una pena da subire. Danilo Cataldi soffre perché gioca ma non sente la fiducia dell’ambiente. I suoi coetanei, compagni di Under 21 e ottime prospettive, passano dei momenti neri anche loro. Vedere alla voce di Alessio Romagnoli. Al Milan, è stato sommerso da 25 milioni di critiche. La stessa cifra pagata in euro dai rossoneri per comprarlo dalla Roma. Oppure Daniele Rugani, altro difensore che per secondo nome fa promessa. Alla Juventus, da inizio stagione, ha raccolto appena 2’ in Champions League. Non c'è la pazienza. L'Italia è "viziata" da giocatori del precendente decennio già prontissimi, come Alessandro Nesta, Andrea Pirlo, Gigi Buffon. Ma Danilo ci ripensa: “Questa pressione cercherò di sfruttarla in modo positivo”. Ecco la mentalità che non è mai cambiata. Perché nel calcio non conta solo avere i piedi buoni, ma anche la testa.