FOCUS - Cirù, c' pienz tu? La Lazio chiede gol al suo Immo... bile

Pubblicato oggi a 00.45
25.07.2016 07:35 di Daniele Rocca Twitter:    vedi letture
Fonte: Daniele Rocca-Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Cirù, c' pienz tu? La Lazio chiede gol al suo Immo... bile

Sta senza pensieri, Simone. Almeno per il ruolo di centravanti, Inzaghi è pronto ad abbracciare il primo vero rinforzo per la rosa biancoceleste: Immobile è arrivato a Roma. Mancano visite mediche e firma, poi sarà un nuovo giocatore della Lazio a tutti gli effetti. Ciro da Torre Annunziata. Anche se la strada per arrivare nella Capitale è stata lunga. Assai. Da Genova a Dortmund, passando per Torino e Siviglia. Andata e ritorno. Ma tutto ebbe inizio con la maglia della Juventus.  

GOLDEN BOY - I primi calci per i vicoli di Torre Annunziata, poi la chance con la Salernitana. Niente da fare, i granata non credono in quel ragazzino dal ciuffo biondo. Umiltà, si riparte da zero anche se non si è ancora cominciato. Il Sorrento come seconda opportunità, sfruttata al massimo: Ciro Ferrara si accorge di quello scugnizzo dal gol facile e lo propone per la Primavera della Juventus. Appena 80mila euro, il provino diventa una formalità. Nel settore giovanile bianconero si mette in mostra e trascina la squadra alla vittoria del Torneo di Viareggio nel 2009. Stessa cosa l'anno successivo, togliendosi lo sfizio di diventare il miglior marcatore della storia della competizione. L'esordio con la prima squadra rimane l'emozione più grande della sua carriera, eguagliata solo dall'unico gol segnato con la maglia della Nazionale (Italia-Olanda 2-0).

IL BIANCO E IL CELESTE - Alla Juventus non c'è spazio per un ragazzino di vent'anni, meglio andarsi a fare le ossa in Serie B: la Toscana come seconda casa, prima Siena poi Grosseto. Ma è a Pescara che Ciruzzo diventa grande. Con la squadra di Zeman vince il campionato cadetto da capocannoniere. Insigne e Caprari fidi scudieri di un tridente che all'Adriatico ancora sognano la notte. Con Verratti direttore d'orchestra. Insieme a lui e a Maniero, Immobile condivide un tatuaggio 'speciale'. Solo uno dei cinque sparsi sulla pelle: il famosissimo cuore dietro la spalla con le iniziali dei genitori e del fratello, poi il suo numero di maglia il 17 con sotto l'iniziale della moglie Jessica (conosciuta proprio a Pescara). Ha tatuato anche il bacio della mamma Michela e una scritta che ricorda un periodo particolare della sua vita. Scaramanzia poca, fede tanta. Il segno della croce ogni volta che scende in campo. Dal biancoceleste dei delfini a quello delle aquile, Immobile ha smosso mari e monti per diventare grande. Col Torino la sua miglior esperienza in Serie A: nella stagione 2013-2014 nessuno ha fatto più gol di lui, re dei marcatori.

L'IMMO...BILE - "Ci poteva sta' uno qualunque di noi e non L'Immortale, ca nun l'accide nisciuno". Tra le tante, ecco una delle citazioni preferite da Immobile, appassionato di Gomorra - La Serie. Anche se a Ciro (Marco D'Amore), Ciro preferisce Genny (Salvatore Esposito). Il video in camera con Insigne e Florenzi davanti alla tv ha fatto il giro del web. È proprio quello di cui aveva bisogno Simone Inzaghi. Qualcuno che non si arrende mai, che va dritto verso l'obiettivo. Non importa come, l'importante è mandare il pallone in fondo alla rete. Il ventiseienne sa come si fa: in 195 partite ha segnato 78 gol, ma può ancora migliorare. Avrà la possibilità di attingere dai consigli di Inzaghi. Non gli assomiglierà come Sarri (spesso accostato per fisionomia a Pietro Savastano), ma c'è già chi è pronto a scommettere sul contenuto della prima telefonata tra Ciro e Simone: "Ce repigliammo tutto chillo ch'era 'o nuostro".