FOCUS - Hoedt, il ragazzino già grande è pronto al debutto: obiettivo? Prendersi la Lazio

Pubblicato il 30/08 ore 03.05
30.08.2015 07:30 di Marco Valerio Bava Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Hoedt, il ragazzino già grande è pronto al debutto: obiettivo? Prendersi la Lazio

Wesley ha da poco superato la soglia dei vent'anni, ha cambiato nazione, ha lasciato Alkmaar dove è nato e cresciuto per trasferirsi – insieme alla bionda fidanzata e al suo inseparabile cane – nella città più bella del Mondo: Roma. Urbe Eterna, Capitale della cultura occidentale, ferita e tormentata da una mala gestio che la affligge da decenni. Wesley, però, non bada a questo, non è affar suo. Wesley ora è a Verona e s'immagina come sarà l'esordio in Serie A. Già, il debutto in Italia. Wesley è Hoedt e questa partita se la sarà sognata decine e decine di volte lui che a Roma, alla Lazio, doveva arrivare già a gennaio se l'Az non si fosse messa di traverso bloccando il suo trasferimento e trattenendolo fino alla scadenza naturale del contratto. Sono mesi che sogna il momento il giovane ragazzo di Alkmaar, lo pregusta lui che è stato incoronato da chi, del nostro campionato, ha scritto pagine indelebili e memorabili: “Hoedt è un grande talento, vedrete presto le sue qualità”. Parole e musica di Marco Van Basten, professione allenatore. Adesso. Prima centravanti, Il centravanti. Uno che difensori ne ha affrontati tanti, uno che ha giocato con Maldini e Baresi e che insomma un po' se ne intende. Hoedt scalda i motori, freme da mesi, ha guardato andata e ritorno con il Bayer dalla tribuna e dalla panchina ha assistito alle partite contro Juventus (Supercoppa) e Bologna. Ha sofferto seduto prima accanto a Pioli e poi sulle poltroncine di Olimpico e BayArena, voleva esserci perché, nonostante la giovane età, la personalità è già quella del veterano. Desidera esserci sempre Hoedt, con la maglia dell'Az si è imposto da subito e quando lo tenevano fuori sbuffava in maniera abbastanza evidente: “Voglio giocare, sto bene solo quando scendo in campo con continuità”. Capito? Qui non si scherza, il ragazzo ha fame di calcio, vive di pallone, respira l'odore del prato e sogna arene che ribollono. In Olanda lo chiamavano “Il Tiranno”, mai soprannome fu più azzeccato: Wesley ha carattere forte, chiede la palla tra i piedi per impostare, guida la difesa, ha doti di leadership, il carisma di chi sa di poter diventare grande. Ha lasciato Alkmaar a 21 anni e risposto a tono a chi gli rimproverava la scelta avventata: “Non è troppo presto per me, sono pronto per approdare in un club come la Lazio”. Amen. Si ricreda chi aveva dubbi. Personalità, ma anche professionalità. Hoedt, una volta trovato l'accordo con Lotito, si è messo subito a prendere lezioni private d'italiano, ha preso contatto con DeVrij per conoscere usi e costumi dell'Italia e della città di Roma. Il suo obiettivo era arrivare in ritiro pronto, capace già di comunicare con i compagni e con lo staff tecnico. Comportamento apprezzato eccome in società. Tare lo stima, lo considera uno dei migliori prospetti d'Europa. Lo ha seguito per mesi, ha affondato il colpo anticipando la concorrenza di Ajax e Fiorentina. Wesley è approdato in biancoceleste con l'entusiasmo del ragazzo che lascia casa per la prima volte, si è messo a disposizione di Pioli, ha lavorato e sudato, incassando in silenzio le esclusioni, consapevole che Roma non è Alkmaar e convinto del fatto che sarebbe presto arrivato il suo momento. L'allenatore riflette se sganciarlo dal primo minuto contro il Chievo, è un'idea che lo stuzzica, ne ha apprezzato la crescita in allenamento, la serietà e la disciplina in ogni momento della vita di squadra: “Può essere pronto”, ha rivelato Pioli in conferenza stampa. Mauricio si è perso nella notte di Leverkusen, travolto dall'attacco del Bayer, possibile che gli venga dato un turno di riposo per riordinare le idee. Gentiletti, invece, non è ancora al top, ha pagato una preparazione alla quale non era abituato e fatica a raggiungere la forma migliore. Ecco, allora, che dalle retrovie spunta Wesley Hoedt il ragazzino già grande con il suo sogno vecchio di almeno sei mesi. L'obiettivo? Che domande! Entrare e non uscire più.