FOCUS - La rivincita delle seconde linee: da Cana a Cavanda, tutti pronti al servizio di Pioli

Pubblicato il 13 aprile alle ore 17
14.04.2015 07:20 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - La rivincita delle seconde linee: da Cana a Cavanda, tutti pronti al servizio di Pioli
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© foto di Federico Gaetano

"Ho 29 bravi giocatori, se siamo arrivati a questo punto è grazie al lavoro di tutti”. Pioli parla chiaro. In effetti la forza di questa Lazio, senza retorica del caso, è proprio il gruppo. Otto vittorie consecutive, eguagliando due squadre del passato, quella di Rossi e Maestrelli. Una formazione fatta di titolarissimi, come Klose, Anderson, Candreva, Biglia, de Vrij, ma anche di rincalzi che mai sfigurano. Qui si vede la mano del tecnico: mantenere alta la tensione durante le settimane, anche con i ragazzi che vedono meno il campo, pronti così ad entrare carichi a molla. E la difesa, come un carillon, gira...

BERISHA - Se Marchetti si mette la maschera da Batman per la rottura del setto nasale, ma rimane in tribuna, ecco alla Robin. Etrit, che spesso in stagione è stato a guardare le prestazioni in ascesa del portiere azzurro, è stato sempre dietro di lui, pronto ad intervenire. 14 presenze, 1232’ giocati. E pensare che aveva iniziato da titolare nei primi tre match di campionato, contro Milan, Cesena e Genoa. Con l’Empoli sfoggia una grande prestazione (era stato titolare anche all’andata), perché i toscani, anche se poi perdono 4-0, qualche occasione importante l'hanno avuta. Uscite basse, ottimi riflessi, sicuro a mani alte nei calci d’angolo. Ha avuti degli alti e bassi, a causa anche delle poche occasioni consecutive. Contro la Juventus probabilmente toccherà ancora a lui. La Lazio però, dorme sonni tranquilli: un secondo portiere a questi livelli è difficile trovarlo.

CANA - Quando l’arbitro di turno lo vede titolare, prepara già il cartellino giallo tra le mani. Serve solo il momento giusto. Ieri, contro i toscani allenati da Sarri, parte titolare accanto a de Vrij. Prima dell’arrivo di Mauricio, a gennaio, era lui il sostituto difensore di Santiago Gentiletti. 19 presenze, 1460 minuti in campo. Che non vedeva dal nove febbraio scorso, causa anche un infortunio, nella partita contro il Genoa, l’ultimo match perso prima del filotto. Ha l’aggressività giusta, l’esperienza del caso e Pioli si fida di lui. Spesso criticato, ha comunque sempre intriso la maglia di sudore. Lorik c’è sempre.

NOVARETTI - Il prato da gioco l’ha visto veramente poco, Diego. Ma si è sempre allenato bene, contro le scelte del mister e contro soprattutto le critiche. 6 timbri in stagione, 310’ giocati. Una miseria. Ma la concorrenza è alta. Titolare solo contro l’Udinese alla terza di campionato e con il Torino negli ottavi di Coppa Italia, entra al quarantesimo contro l’Empoli, per prendere il posto di un sempre più monumentale Stefan de Vrij infortunato. Entra a freddo, si piazza dietro con Cana e fa muro alle offensive di Maccarone e compagni. È sfortunato nell’episodio dell’espulsione: il secondo giallo arriva per un fallo invisibile su Mario Rui. Abbandona il campo con la rabbia che sfoga in un pugno alla panchina. Sfortunato, ma pronto a dire la sua.

CAVANDA - Luis Pedro inserisce il turbo. Quando si ricorda di averlo, diventa imprendibile. Alla continua ricerca della continuità, Pioli lo schiera al posto di Dusan Basta squalificato. Quest’anno ha giocato, e bene, tante partite: 17 presenze, 1066’ accumulati. Contro l’Empoli serve anche due assist al bacio, prima per Mauri e dopo per Klose. Due azioni fotocopia che non si vedevano all’Olimpico da quando uscì il 3310. Ah, la nostalgia. Quella che ti fa venire in mente grandi momenti passati. Nella trasferta di Napoli che è valsa la finale di Coppa Italia, era entrato a 7 minuti dalla fine arginando le ultime offensive di Higuain e compagni. Promosso, in attesa della continuità.

CIANI - Partecipa anche lui alla festa dei 50 mila dell’Olimpico contro il Cagliari. Il francese, in uscita a giugno allo scadere del contratto, quest’anno ha giocato poco. 8 presenze totali, 511’ giocati compresi quattro match da titolare: Torino, Verona, Cagliari e Empoli, tutte di fila. Proprio dopo la gara d’andata contro i toscani, ha subìto un infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori per tantissimo tempo. È rientrato dove aveva mollato all'andata: 30 minuti di livello per un altro elemento che ritorna. Ora serve giocare e trovare ritmo gara. Con l’infortunio di de Vrij, in difesa, è tutto da ricostruire. 

GLI ALTRI - Chi gioca di più, chi gioca di meno. A cospetto dei giocatori sopracitati, altri fanno i sostituti a tempo pieno. È il caso di Danilo Cataldi ad esempio, a volte panchinaro di lusso, altre con la maglia da titolare. Oppure Braafheid, elemento prezioso sulla sinistra, chiamato spesso al posto di Radu. L'olandese, dato per finito nel momento del suo sbarco a Roma, ha ripagato la fiducia sempre con prestazioni di alto livello. E poi c'è Keita. Il talento spagnolo, atteso in questa stagione al volo tra i grandi, stenta a decollare. Ma è un elemento importantissimo per Pioli: a partita in corso, spacca letteralmente le difese. Veloce, imprendibile, salta l'uomo. A Cagliari, ad esempio, il suo ingresso ha cambiato il corso del match. Il gruppo Pioli, che sia benedetto.