FOCUS - Parolo, l'uomo ovunque che non perdona mai il Diavolo

Pubblicato il 25/01 ore 18:20
26.01.2015 06:40 di  Antoniomaria Pietoso  Twitter:    vedi letture
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Parolo, l'uomo ovunque che non perdona mai il Diavolo
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© foto di Federico Gaetano

Un compleanno così poteva solo sognarlo. Marco Parolo spegne oggi trenta candeline, su una torta dove ieri sera ha messo due ciliegine. Altri due gol importanti per l’ex Parma, due centri che - insieme alla rete di Klose - hanno permesso alla Lazio di ribaltare la rete iniziale di Menez. In una gara dalle mille emozioni, gli uomini di Pioli hanno saputo tirare fuori il carattere e la personalità per conquistare la vittoria e superare un Milan in piena crisi. Il centrocampista biancoceleste, oltre ai due gol, è stato protagonista di una prova maiuscola. Intensità, grinta, cuore e muscoli, Parolo ha dato tutto nei 100 minuti (recupero compreso) dell’incontro. Prima doppietta davanti ai propri tifosi nella serata, in cui è tornata la maglia bandiera con l’aquila stilizzata sul petto. Emozioni a non finire, ma il centrocampista di Gallarate non è nuovo alla doppietta.

TERZA DOPPIETTA  Il numero 16 biancoceleste ha firmato la terza doppia marcatura nel nostro campionato e, casualmente, lo ha sempre fatto contro club lombardi. Nella passata stagione, quando ancora indossava la maglia del Parma, ci è riuscito due volte. La prima alla quinta giornata contro l’Atalanta nel 4-3 con cui gli emiliani superarono la Dea. La seconda ancora contro il Milan alla nona giornata, dove aprì e chiuse le ostilità regalando i tre punti ai ducali. Parolo decise l’incontro allo scadere, con una punizione dalla distanza che gelò Gabriel. I rossoneri, insomma, sembrano essere la sua vittima preferita. Lui, originario di Gallarate in provincia di Varese, da piccolo tifava Milan. Ma da grande ha via via capito come colpirlo e fargli male. Con la doppietta di ieri, il centrocampista laziale è salito a quota sei marcature stagionali, compresa la rete in Coppa Italia contro il Bassano. Un bel bottino per lui che vuole migliorare il record stabilito nella passata stagione, quando toccò quota otto.

PIOLI NON RIESCE A RINUNCIARE A LUI – Mai sopra le righe, non ruberà forse l’occhio con colpi di tacco e giocate sopraffine, ma è uno degli intoccabili di mister Pioli. Parolo è il giocatore più utilizzato dal tecnico parmense con ben 1.690 minuti giocati su 1.800 totali. Su venti partite ha collezionato 19 presenze: ha saltato solo la gara contro l’Atalanta, ma solo per squalifica. Il centrocampista è uno dei pallini dell’allenatore che lo ha sostituito solo in due circostanze, contro Empoli e Napoli, risparmiandogli in tutto appena 20 minuti. Le caratteristiche di Parolo sono ben visibili a tutti. Nessun altro centrocampista della rosa, ma forse anche nel panorama nazionale, ha queste capacità di inserimento senza palla. Non solo, perché l'azzurro gioca a tutto campo. Aiuta in fase difensiva, è la spalla ideale di Biglia nella costruzione del gioco ed è letale quando si spinge in avanti. Pioli in estate era stato chiaro: “Mi aspetto molto dai miei intermedi. Devono darci superiorità in area avversaria e inserirsi per aiutare gli attaccanti”. L’ex Cesena e Parma esegue il tutto alla perfezione. E’ una spina nel fianco delle difese, un jolly capace di diventare una punta aggiunta e risolvere con un suo guizzo le partite. Lo sanno bene Bassano, Cesena, Palermo, Sampdoria e Milan tutte punite dai suoi inserimenti. Manca ancora la rete da fuori area, ma per ora bastano quelle all’interno dei sedici metri. Parolo è una risorsa importante per la prima squadra della Capitale che sogna la Champions. “Non l’ho mai giocata e mi piacerebbe farlo”, si è lasciato sfuggire qualche settimana fa il mediano di Gallarate. Un sogno condiviso da cui Parolo e la Lazio non vogliono svegliarsi.