FOCUS - Robin Hoedt ci mette lo zampino: un gol per prendersi la Lazio con de Vrij

Pubblicato il 2/10 ore 00.00
02.10.2015 07:30 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Robin Hoedt ci mette lo zampino: un gol per prendersi la Lazio con de Vrij

Centonovantadue centimetri di bellezza. Così è stato descritto Wesley Hoedt appena arrivato alla Lazio. Ad Auronzo le foto dei telefonini con cover rosa erano più per lui che per qualsiasi altro giocatore. Ordinato ma lento, pulito ma deciso. Ciuffo alla Nesta, il due sulla maglia è quello di Paolo Negro. Ma lui si ispira al suo amico Stefan de Vrij. Che nei primi mesi ha faticato, poi è salito in cattedra. The dutch wall, il muro olandese vuole costruirsi da solo. 

RESPONSABILITÁ OGGETTIVA - “Hoedt è un grande talento, vedrete presto le sue qualità”. La sentenza di Van Basten pesa come un macigno sulle spalle di Wesley. Il suo debutto lo fa contro l’Udinese. I bianconeri di Colantuono non sono però così pericolosi da essere un vero banco di prova per lui. Il Napoli lo è. Higuain lo è. L’argentino lo anticipa sempre e lo punisce, è in ritardo sul gol di Allan, su quello di Gabbiadini corre su altri lidi. Cinque a zero finale: la colpa è delle squadra, le responsabilità della difesa. Il numero 2 abbassa la testa e continua a lavorare. C’è de Vrij che in olandese gli racconta una storia. No, è di più, è una favola che inizia con “C’era una volta”. Parla di un altro difensore olandese alla Lazio, con il numero 3, con la nomina di miglior difensore del Mondiale. Che al debutto con il Milan fece un disastro: saltato ripetutamente da un certo El Shaarawy, detto il Faraone, diede il via al gol di Honda e poi causò il rigore su Menez. Adesso è uno dei migliori difensori in circolazione. Hoedt si stropiccia gli occhi. Ha capito, insieme si prenderanno la difesa della Lazio. Bianco e celeste ma con un tocco di arancione.

GOL MAI BANALI - Si sa, i difensori hanno il vizio del gol. Hoedt non è da meno. Con l’Az Alkmaar ne segnò due. A dicembre del 2014, contro il Feyenoord staccò di testa sempre dalla zolla verde simile a quella dell’Olimpico, dove con il suo mancino ha fatto male al Saint-Étienne. E poi ad aprile scorso contro il Twente. Una bicicletta incredibile, sempre da quella parte. Evidentemente è il suo spazio nell’area avversaria. C’è già chi lo chiama Robin Hoedt per i suoi gol di rapina. Contro il Saint-Étienne tutti lo hanno ammirato. L’esultanza è sempre prima pacata, poi rabbiosa. Mostra i denti e i muscoli, perché ha carattere e forza. Bello e impossibile. Le donne la notte avranno un motivo in più per sognarlo. "Ho fatto bene con Udinese e Dnipro, è sta dura contro il Napoli, ma resto tranquillo. Voglio migliorare, secondo me oggi ho fatto una buona gara, vedremo la prossima”, ammette. La prossima è già domenica. Mauricio è squalificato, de Vrij ne avrà ancora per un po’ in infermeria. Vicino a Gentiletti tocca a lui. Hoedt voleva spazio? Eccolo accontentato.