FOCUS - Tutti pazzi per Strakosha: personalità, dedizione e i consigli di papà. Altro che portiere del futuro...

03.03.2017 08:00 di Benedetta Orefice Twitter:    vedi letture
Fonte: Benedetta Orefice - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Tutti pazzi per Strakosha: personalità, dedizione e i consigli di papà. Altro che portiere del futuro...
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Che Thomas Strakosha avesse una personalità niente male, i più lo avevano inteso già ad Auronzo. Gambe ferme e guantoni ben messi. Accanto a Marchetti nessun timore reverenziale. Rispetto, quello sì: pronto a rubare con gli occhi e con le orecchie qualsiasi consiglio utile. Una molla, tra i pali. Reattivo e istintuale: caratteristiche perfette per un numero 1 di tutto rispetto. Doti naturali affinate con gli anni. E, ovviamente, a lezione da papà Fotaq. “Mi sono appassionato al calcio vedendo mio padre. Ho iniziato presto, all'età di 4 anni. Ho sempre giocato come portiere. Mi affascinano le responsabilità derivanti da questo ruolo: puoi far vincere o perdere una partita e questo mi carica”, assicurava il classe ’95 poche settimane fa. Cresciuto con il pallone sotto il braccio e volato ben presto all’ombra del Colosseo. Idee subito chiare: “Quando sono arrivato in Italia per la prima volta, sono arrivato con l'intenzione di giocare”. Prima la ‘gavetta’ in Primavera, poi l’esperienza con la Salernitana. Tra più ombre che luci, a dir la verità. Le 12 presenze collezionate in granata sono un bottino troppo misero per sperare di rientrare nella Lazio. Eppure, il destino regala all’albanese il più lieto dei finali: con Simone Inzaghi, arriva a Roma anche lui. Nella Lazio dei giovani talenti, le chiavi della porta non possono che essere sue. Personalità, dicevamo. La stessa che lo fa trovare pronto ogni qual volta il tecnico piacentino deve far i conti con gli acciacchi di Marchetti. Portiere del presente, prima che del futuro. L’esordio in Serie A contro il Milan è agrodolce: il 2-0 finale è un boccone troppo amaro da digerire, ma a San Siro il numero 1 non sfigura. Poi l’Empoli, l’Udinese e così via: ancora minuti, ancora prestazioni importanti. Fino a mercoledì. Paura? Nemmeno l’ombra. Davanti ai giallorossi, Strakosha confeziona l’ennesima partita da veterano. Reattivo quando c’è da abbassare la saracinesca di fronte a Dzeko e Salah, sicuro nelle uscite. Leader e guida di una difesa, di per sé, già impenetrabile. Prima vittoria in un derby dei grandi, quinta su cinque precedenti contro i giallorossi, prendendo in considerazione anche gli anni in Primavera. En plain? Esattamente.

 

#Di#Padre#In#Figlio 🙌🏻⚽️ #From#Father#To#Son 🙌🏻⚽️

Un post condiviso da NEVER GIVE UP (@thomas_strakosha) in data: 23 Ago 2016 alle ore 06:03 PDT

RINNOVO, AFFARE FATTO – Non è un caso che il presidente Lotito, in queste settimane abbia accelerato per il rinnovo. Da pazzi, lasciarci scappare un talento simile. La stretta di mano c’è già stata, per l’annuncio ufficiale bisognerà attendere ancora un po’. Accordo fino al 2022, per una cifra vicina ai 300mila euro a stagione. Il giusto riconoscimento per chi, alla Lazio, ha già giurato amore eterno: “Se voglio restare? Certo, sto benissimo qui. Tutto procede come dovrebbe, è un mio desiderio restare". E i tifosi? In questi mesi lo hanno (ri)scoperto, grazie ai social hanno imparato a conoscere un ragazzo dai principi sani e dal carattere forte. Svogliato? Nemmeno a dirlo. “La cultura del lavoro l’ho ereditata da mio papà che fa con dedizione ogni cosa”, dichiarava tempo fa Strakosha. Che, al termine di ogni match, non disdegna condividere le proprie sensazioni sui social. Nessun protagonismo, però. Dopo ogni successo, l’albanese esalta il gruppo, il collettivo. “Semplicemente SQUADRA”, scriveva mercoledì, a ridosso del derby vinto.

 

Semplicemente SQUADRA ⚪️🔵

Un post condiviso da NEVER GIVE UP (@thomas_strakosha) in data: 1 Mar 2017 alle ore 14:43 PST

ALTRO CHE PORTIERE DEL FUTURO... – Portiere del futuro, certo. Ma soprattutto del presente. Oltre alla fiducia incondizionata di Inzaghi, Thomas in questi mesi si è assicurato anche elogi importanti. Come quelli di Marco Ballotta che, in questi giorni, ne ha tessuto le lodi: “Strakosha è giovane ma sta dimostrando di essere all’altezza, per cui vedo il futuro della Lazio in buone mani in questo ruolo”. Fuor di confine, ancora applausi. In Albania lo aspettano tutti a braccia aperte: dopo essersi fatto le ossa nelle selezioni minori, sono pronti a consegnargli anche la porta della Nazionale maggiore. Che ha potuto assaggiare già a fine agosto, quando De Biasi lo ha convocato per i match contro Marocco e Macedonia. Per l’esordio bisognerà attendere ancora un po’. Nessun dramma, però. Ora testa solo alla Lazio, dove Strakosha è già il futuro. E, ovviamente, il presente.