IL PRECEDENTE - Lazio-Milan e la maglia bandiera: con Super Parolo la vittoria diventa facile

13.02.2017 09:30 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
IL PRECEDENTE - Lazio-Milan e la maglia bandiera: con Super Parolo la vittoria diventa facile
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano

Lazio, la batti una big? E stasera non saranno solo 3 punti: una vittoria contro il Milan varrebbe ancora di più in chiave europea. Ecco perchè i biancocelesti di Inzaghi, che mai in stagione sono riusciti a battere una diretta concorrente, sono pronti a dare battaglia. Come quella volta...

SVENTOLATE LE MAGLIE - 24 gennaio 2015. L’Italia è nella tormenta europea. Guarda ad est e c’è una Grecia, fanalino di coda della classifica economica del Vecchio Continente, che è in rivolta. È la vigilia delle elezioni, la gente è in strada per accaparrarsi benzina e contanti ai bancomat. C’è paura di contagio. Certo, lo Stivale non sta attraversando un ottimo periodo politico ed economico. Manca il Presidente della Repubblica dopo le dimissioni di Giorgio Napolitano. Non c’è ancora una data per eleggere il nuovo capo dello stato. E i dati che indicano la ripresa non sono incoraggianti. C’è crisi, una parola che anche in casa Milan sentono eccome. Pure da parecchio tempo. All’Olimpico la Lazio trova proprio i rossoneri. Pippo Inzaghi è in bilico: il re dell’area di rigore non lo è in quella tecnica con cravatta e cappotto. Urla, si aggiusta il suo capello sempre uguale e prova a manovrare i suoi. Davanti la Lazio di Pioli è gasata più che mai. La Champions League nel mirino e la maglia bandiera. É la prima uscita ufficiale con l’aquila addosso in memoria della squadra anni ’80 diventata leggenda per spirito di sacrificio, carattere e caparbietà conosciuta come “quella del -9". Una grande operazione di marketing, non c’è che dire, che ha permesso alla società capitolina di vendere migliaia di casacche dallo stile vintage e dal sapore romantico. L’emozione di un cortometraggio prima del fischio d’inizio con protagonista Fiorini, il saluto commovente a Pietro Pasquetti, giornalista laziale scomparso troppo presto, fanno capire che sarà una serata da ricordare. La gara però non si mette nei migliori dei modi. Un erroraccio di Basta spiana la strada a Menez. Il francese davanti a Marchetti mica sbaglia. No, segna ed esulta con la bava alla bocca. Il Diavolo è affamato, l’aquila è pronta ad essere cotta a puntino. Invece per tutto il primo tempo sono i biancocelesti ad essere pericolosi senza però trovare il pareggio. Che arriva ad inizio ripresa: Klose, fenomeno di un calcio del passato tra i giovani di oggi, mette in mezzo un pallone delizioso per il piattone di Marco Parolo. Segna, esulta si prende la palla in fondo alla rete portandola a centrocampo. “Ricominciamo?”. A testa bassa è ancora il Panzer a suonare la carica: tiro sul palo coperto da Diego Lopez, così preciso da passare tra il legno e la manona dello spagnolo. Vantaggio Lazio, quell’aquila sulla maglia ora sta spiccando il volo. E non è finita, ancora Marco Parolo trova la doppietta della serata e il 3 a 1 finale. In quell’occasione si fa male anche Filip Djordjevic alla caviglia. Mexes il guastafeste prova a rovinare il maglia day: mossa da wrestler su Mauri e conseguente cartellino rosso. Imbocca il tunnel dell’Olimpico tra i fischi del pubblico in memoria anche del suo passato da romanista. Ma è festa grande in campo e sugli spalti per aver onorato quella casacca con una partita da brividi. Mai avere paura.

"È normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti".
Paolo Borsellino.

Il consiglio musicale: “La paura” - Il Teatro degli Orrori (Album: Il Teatro degli Orrori. 2015, La Tempesta Dischi)