IL PRECEDENTE - Verona-Lazio 1-0: la sconfitta che valse lo Scudetto del '00

27.09.2015 09:30 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
IL PRECEDENTE  - Verona-Lazio 1-0: la sconfitta che valse lo Scudetto del '00

Tutti a testa alta a Verona. Per ricominciare un campionato iniziato male. La settimana burrascosa della Lazio si chiude con l’appuntamento Hellas. Il ritiro ha dato il primo verdetto, positivo, nel match vinto all’Olimpico contro il Genoa. Adesso la squadra di Mandorlini è la prova del nove, l’ultima operazione per tracciare la fine di un momento particolarmente negativo. Basta andare indietro di quindici anni, quando una sconfitta al Bentegodi diede la giusta spinta per vincere uno Scudetto. Perché il calcio non è fatto solo di tecnica e velocità. Ma soprattutto di testa.

QUASI UNA FATAL VERONA  - 19 marzo 2000. Juventus prima, la Lazio insegue. I bianconeri giocano il derby della Mole contro il Torino, i biancocelesti volano a Verona per affrontare l’Hellas di Prandelli. È un match delicato, i gialloblù sono avversari scomodi. E infatti, come da storia, la squadra di Eriksson impatta contro il muro di Frey e compagni. Davanti Mancini, Salas, Nedved e Veron non pungono mai. Anzi, al trentesimo del primo tempo arriva il primo e unico gol della partita a firma di Morfeo. Poco prima Marchegiani salva un gol praticamente fatto di Cammarata. Prandelli strapazza i biancocelesti e comanda gli scaligeri alla perfezione, che arrivano prima sui palloni, hanno più fame, combattono. L’umiltà che batte la classe, soprattutto quando si fa forza su un ritmo di gioco superiore che manda in tilt l’avversario. Perché la grinta di chi vuole salvarsi è sempre maggiore di quella che serve per vincere. A pochi minuti dalla fine, con i cambi esauriti, si fa male anche Alessandro Nesta. Il suo infortunio costringe la squadra a giocare in dieci. L’Aquila non c’è, la Juve vince pure per 3-2 e allunga in classifica. Il giorno dopo i giornali in prima pagina parlano solo di due cose. La prima: è stato arrestato dopo una fuga dall'ospedale Carmine Giuliano, uno dei boss più pericolosi della camorra e “amico di Maradona". La seconda: la Lazio dice addio al sogno Scudetto. Oggi, dopo quindci anni bisogna rivedere gli annali. Sedersi, accendersi una siga e pensare. “O’Lione” è morto nel 2004 per un tumore. Quella fuga valeva poco, visto che sarebbe passato a miglior vita chissà dove nel giro di qualche anno. E la Lazio quello Scudetto lo vince. La bandiera bianca alzata a Verona era un bluff. Si riprende subito dopo pochi giorni, senza il suo capitano, a Londra contro il Chelsea in Champions League. 1-2 finale, Inzaghi e Mihajlovic ammutoliscono Stamford Bridge. In campionato, la rincorsa per il Tricolore è spiegata in otto partite: vittorie su Roma, Juve, Perugia. Pareggio con la Fiorentina e ancora i tre punti con Piacenza, Venezia, Bologna e Reggina. Una sconfitta può far rialzare la testa. La Lazio avrà imparato la lezione contro il Napoli?

Con il talento si vincono le partite, 
ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati.

Michael Jordan.

Il consiglio musicale - "Romeo and Juliet" - Dire Straits (Album: Making Movies - Vertigo Records, 1980)