L’AVVERSARIO - Torino, luci e ombre: il ‘gigante’ Belotti non basta per l’Europa

13.03.2017 11:30 di  Alessandro Vittori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Alessandro Vittori - Lalaziosiamonoi.it
L’AVVERSARIO - Torino, luci e ombre: il ‘gigante’ Belotti non basta per l’Europa
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Bella ma non balla. Una partenza con quotazioni alte per il Torino dopo un’ottima campagna acquisti estiva: oltre a Mihajlovic che va a sostituire il Ct Ventura, sbarca in terra piemontese gente del calibro di Iago Falque, Ljajic, Valdifiori, Castan e Hart, la spina dorsale di una squadra che ha pretese d’Europa. Le illusioni aumentano con l’esplosione di un diamante grezzo come Belotti, un centravanti di valore che all’Italia mancava dai tempi di ‘Bobo’ Vieri. Il brusco risveglio però è testimoniato dai numeri: 39 punti in 27 partite e meno 13 dal sesto posto dell’Atalanta, ultimo utile per le competizioni continentali. I granata in trasferta hanno un andamento troppo lento: 11 punti in 14 partite rappresentano un bottino troppo magro per inseguire traguardi ambiziosi. La difesa ballerina (43 i gol subiti finora) è sicuramente il tasto dolente della gestione Mihajlovic: il serbo si è spesso affidato a Castan, ma l’ex romanista sta faticando a tornare quello di una volta e il suo sostituto Moretti, alla soglia dei 36 anni, non garantisce la giusta solidità. Da contraltare fa la stella della squadra e vero tesoro del presidente Cairo, Belotti. Con i suoi 22 gol è il capocannoniere della Serie A davanti a gente del calibro di Icardi, Dzeko, Mertens e Higuain. Oltre alle reti una carica continua, una fame che lo porta a ‘bruciare’ il campo senza tirare mai indietro la gamba. Le sue caratteristiche, unite alla corsa leggermente ‘gobba’ forse regaleranno ai laziali un tuffo in fondo al cuore: occhi chiusi, maglia biancoceleste addosso, non è Belotti, è Chinaglia.

AMICI CONTRO – Diversi sono i fili che si intrecciano dietro a questo Lazio-Torino. Amici contro, ma l’alta posta in palio giustifica la rivalità per una sera. Belotti ritrova Immobile, suo partner in campo e compagno di stanza in nazionale. Entrambi sono lanciati e formano una delle coppie più prolifiche d’Europa. Il Gallo ai suoi lati può contare su una batteria di ex romanisti con il dente avvelenato verso la Lazio: Ljajic, Iturbe e Iago Falque spesso hanno fatto male ai biancocelesti e i 51 gol stagionali dei piemontesi testimoniano che la vena è quella dei giorni migliori. L’altro incrocio è tra Inzaghi e Mihajlovic: amici, compagni di squadra e un passato di successi condiviso. “Voglio fare i complimenti a Simone, ha costruito un grande gruppo”, Sinisa non perde occasione per lodare il collega. L’uno di fronte all’altro come quando Eriksson fischiava e iniziava una sfida all’ultimo sangue in allenamento: mai indietro la gamba, non appartiene al loro carattere. “La Lazio non è l'avversario migliore per invertire la tendenza, ma proveremo a metterli in difficoltà” il granata non si dà per vinto mai: non l’ha fatto nel 2000 quando c’erano 9 punti a separarlo dalla Juventus, non lo farà di certo oggi. Accomunati in tutto i due tecnici, con un asso nella manica a testa: i loro centravanti sono i più desiderati d’Italia, ma tra amici non può esserci invidia. Mihajlovic: “Immobile? Non lo scambierei con Belotti”. Inzaghi: “Belotti? Non lo scambierei con Immobile”. In realtà vorrebbero averli entrambi tutti e due, ma tra i litiganti il terzo gode: Ventura, dopo averli allenati al Torino per sei mesi lo scorso anno,  li avrà a disposizione per la partita dell’Italia contro l’Albania. Appuntamento al 24 marzo.

MATADOR IN TRIBUNA E IN CAMPO – Ospite d’eccezione in tribuna. Dopo la visita a Formello si rivede allo stadio Olimpico Marcelo Salas, indimenticato protagonista dello Scudetto laziale del 2000. Per un Matador che siede sugli spalti, un altro scenderà in campo: Felipe Anderson contro i granata si trasforma. Due delle tre doppiette realizzate da quando è sbarcato in Italia hanno come vittima i piemontesi. La prima, all’ombra della Mole, lanciò la squadra allora di Pioli nelle zone alte della classifica, in una stagione che si concluse con il terzo posto. La seconda invece ha chiuso l’ultimo incrocio in terra romana tra le due squadre, dopo il vantaggio siglato da Lulic. Il brasiliano non segna da novembre, ma quando ha davanti il Torino vede rosso. Mihajlovic è avvisato.

POCHI DUBBI E SOLITE CERTEZZE – Mihajlovic conferma il classico 4-3-3 con pochi ballottaggi ancora in atto. Moretti e Castan si giocano una maglia con il primo favorito, mentre l’altro dubbio è tra ex romanisti con Iturbe in vantaggio su Iago Falque. Per il resto davanti ad Hart, Zappacosta, Rossettini e Barreca completano la difesa. Benassi, Lukic e Baselli formano il terzetto di centrocampo, con Valdifiori al rientro che si accomoda in panchina. In attacco, oltre a Iturbe o Iago Falque, Belotti e Ljajic avranno il compito di far male a Strakosha.    

Probabili formazioni - TORINO (4-3-3): Hart; Zappacosta, Rossettini, Moretti, Barreca; Benassi, Lukic, Baselli; Iturbe, Belotti, Ljajic. A disp. Padelli, Cucchietti, Ajeti, Carlao, De Silvestri, Castan, Molinaro, Acquah, Valdifiori, Gustafson, Iago Falque, Boye', Maxi Lopez. All. Mihajlovic.