LE PAGELLE - Felipe, la fuga era da Champions. Come anche Leiva... Strakosha e Lulic, che ingenuità!

Pubblicato il 20/05 alle ore 23:10
21.05.2018 06:50 di Carlo Roscito Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
LE PAGELLE - Felipe, la fuga era da Champions. Come anche Leiva... Strakosha e Lulic, che ingenuità!
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

STRAKOSHA 5: Blocca Vecino ed evita il tap-in di Icardi nel primo tempo, esce bene sui piedi di Perisic nella ripresa. Sui gol, nel senso dei tiri subito, non può nulla. Solo che il secondo nasce da un’uscita mai arrivata e un rinvio maldestro che porta al successivo penalty. Marusic aspettava da 5 secondi che la prendesse con le mani. 

LUIZ FELIPE 5.5: Inizia male, come se sentisse il peso dei 68mila allo stadio. E le leggerezze in match del genere, a soli 21 anni, si possono commettere: come quella di prendere un giallo totalmente inutile ai limiti dell’area avversaria. Lo condizionerà per il resto dei minuti.

DE VRIJ 6: Se ne andrà a parametro zero, fino al fallo da rigore la sta era stata una prestazione impagabile. Alla fine dei conti l’Inter non sborserà un euro e non verrà punita nemmeno con la mancata qualificazione in Champions. La professionalità l’ha dimostrata, purtroppo non è bastata.

Dall’84 NANI sv 

RADU 6.5: Esce con la Lazio in vantaggio, chissà quanto avrà sofferto in panchina nel veder crollare la squadra. Aveva giocato una partita attenta, aveva chiuso i varchi, si era distinto per la solita grinta. Poi la sostituzione. E il buio totale. 

Dal 76’ BASTOS 5.5: I gol subiti non sono colpa sua, però non riesce a mettere minimamente una pezza al furore finale dell’Inter. E pure i lanci della disperazione sono sballati. 

MARUSIC 6.5: Il suo tiro sbilenco sulla faccia di Perisic sembrava uno schiaffo a tutte le ingiustizie subite dalla Lazio in 37 giornate di campionato. Invece no, la Champions verrà gettata via nell’ultimo quarto d’ora di gara. È uno dei migliori senza dubbio, solca la fascia costringendo Spalletti a spostare Candreva da quella parte perché Perisic non lo reggeva.

MURGIA 6.5: Non molla mai, corre senza tregua, contrasta e si inserisce. Dimostra di poterci stare a certi livelli, eccome: partita intelligente e al servizio dei compagni. 

LEIVA 7: Non gli si può rimproverare nulla: gioca da leader, come sempre, prova a prendere i compagni per mano, a indicare la via della Champions. Quella sarebbe la sua dimensione. 

MILINKOVIC 6.5: Due partite in una. Con la palla al piede è un artista, usa il corpo come un ballerino prepotente di 191 cm. Sposta Perisic e serve Marusic per l’1-0. Peccato che difensivamente, su due corner per l’Inter, commetta delle ingenuità decisive: prima rischia il rigore allargando il braccio, poi si fa anticipare da Vecino per il colpo del ko. 

LULIC 5: S’era inventato il filtrante da trequartista per Felipe Anderson, aveva corso per tutti e quattro gli angoli del campo. Ma perché, perché poi quel fallo avventato? Lascia la Lazio in 10 sul 2-2, il terzo gol arriverà subito dopo con la squadra in totale affanno. L’insufficienza è solo per quello. Però è un errore che pesa troppo.  

FELIPE ANDERSON 7: Una volata alla Forrest Gump: accelerazione a testa alta da 400metrista e tocco alla O’Sullivan, il più forte giocatore di biliardo al mondo. Bruciato Miranda sullo scatto e Handanovic sul tempo di reazione. Da capitano, dopo l’espulsione di Lulic, salva sulla linea di porta con Icardi pronto a colpire.  

IMMOBILE 6.5: Tutta una questione di muscoli: e il cuore è sicuramente più importante di quelli delle cosce, dei polpacci e di tutto ciò che c’è nelle gambe. Lotta come un leone, pressa tutti, viene incontro, si fionda in profondità, lo stiramento lo procura ai difensori di Spalletti con la sua generosità. Ha trascinato la Lazio per tutta la stagione, meritava di essere protagonista in campo nella sfida decisiva. E anche di andare Champions. 

Dal 75’ LUKAKU 5.5: Nel quarto d’ora di fuoco va in bambola e non riesce a sfondare sulla sinistra. Un paio di cross, l’impatto poteva essere decisamente migliore.  

ALL. INZAGHI 6: La sfortuna si é accanita sulla Lazio. Altri 3 minuti fatali, come a Salisburgo, in cui la squadra non riesce a sopperire all’impeto e al ritorno dell’Inter. La Champions sfuma stasera per un finale beffardo e per tutto ciò che è accaduto nelle prime 37 giornate. 

INTER (4-2-3-1): Handanovic 6.5; Cancelo 6, Skriniar 6, Miranda 6, D’Ambrosio 5.5 (Ranocchia ); Vecino 7, Brozovic 6; Candreva 5.5 (Eder 6), Rafinha 5.5 (Karamoah 6.5), Perisic 5; Icardi 6. All. Spalletti 6.