LE PAGELLE - Inzaghi, capolavoro col joystick: Milinkovic se la comanda, Biglia da capitano, la difesa è perfetta

01.03.2017 22:56 di Carlo Roscito Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
LE PAGELLE - Inzaghi, capolavoro col joystick: Milinkovic se la comanda, Biglia da capitano, la difesa è perfetta
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

STRAKOSHA 7: Il nome nel calcio non conta niente e lui, adesso, è sicuramente più affidabile del suo titolare. Una molla nelle uscite: due volte Salah prova a presentarsi dalle sue parti, due volte viene chiuso con coraggio faccia in avanti. Nel finale respinge in corner una conclusione dalla distanza deviata da una gamba infame. Un intervento tutt’altro che semplice.

BASTOS 7.5: Reattivo negli anticipi e nello scappare all’indietro. Una partita perfetta. E dire che non giocava da tanto, forse troppo tempo. È un difensore di livello, non sbaglia praticamente niente.

DE VRIJ 7: Inizia chiudendo alla perfezione un cliente scomodo come Dzeko. Poi fino all'intervallo barcolla un po’ sui cross che arrivano dalla fascia destra romanista e che pescano il bosniaco alle sue spalle. Cresce alla distanza, tiene botta fino alla fine quando si sgancia anche in proiezione offensiva.

WALLACE 7.5: Il suo errore in campionato se lo ricordano i tifosi della Lazio e quelli della Roma. Lui no, gioca come se non fosse successo mai niente. Un leone su ogni contrasto, su ogni duello aereo. Un muro che respinge qualsiasi cosa passi dalle sue parti.

BASTA 7: Si dedica più che altro al lavoro difensivo. La Lazio preferisce attaccare sulla fascia opposta, finisce per annullarsi con Emerson Palmieri, pazienza. È attentissimo, pressa coi tempi giusti e con i suoi raddoppi aiuta alla perfezione Bastos nella marcatura su Nainggolan.

PAROLO 7.5: Corre e aiuta i compagni in ogni zona del campo. Sembra che ce ne siano due, di Parolo. Non si fa impensierire nemmeno dal giallo che prende nel primo tempo e che gli costerà la gara di ritorno (era diffidato). Contrasta, si butta a corpo morto, sfiora il gol, salva in scivolata. Sostanziale.

BIGLIA 8: C’è un inizio in cui la palla scotta un pochino e viene sprecato qualche possesso a centrocampo. C’è tutto un resto di partita che è mostruoso: derby da gigante, da capitano, da leader dello spogliatoio, da titolare dell'Argentina. Strappa palloni e consensi, gestisce i tempi della manovra, è il direttore di un’orchestra che stasera suona in modo perfetto. Anche e soprattutto grazie a lui.

MILINKOVIC 8: Un marcantonio di 22 anni che se la comanda in mezzo al campo. La sblocca lui con una scivolata decisa e gagliarda. Il tiro violenta la rete, non la bacia, e torna indietro: è come se la Curva Nord l’avesse spinto da dietro per segnare insieme a lui e buttare giù la tradizione negativa post 26 maggio. Principio e fine del suo gol, era stato lui a pescare Felipe in verticale quando tutti si aspettavano un pallone scontato per Lukaku. Fisico, talento, personalità, colpo di testa, malizia. Tutto tutto tutto.

Dal 90’ MURGIA sv

LUKAKU 7.5: Inzaghi l’aveva rilanciato ieri in conferenza stampa: “Mi fido di Jordan”. La partita gli dà ragione: vince il duello con Bruno Peres, che non si rende mai pericoloso e deve preoccuparsi delle sue discese sulla sinistra. Spinge come un matto, con una forza pazzesca nelle gambe. Protagonista indiretto della rete di Milinkovic. Prestazione strapositiva.

Dall’80’ CRECCO sv: Esordio stagionale, non poteva esserci occasione migliore. Un altro ragazzo ex Primavera.

FELIPE ANDERSON 7: Più centrale, libero di muoversi alle spalle di Immobile ma con l’obbligo di disturbare Paredes in fase di non possesso. Croce e delizia, come al solito: croce quando appare pigro e non riesce a saltare Fazio involato a rete (difensore bravo sì, veloce non tanto), delizia quando sgasa dentro l’area e regala a Milinkovic l’appoggio dell’1-0. Accelerazione decisiva e che pesa come un macigno nello sviluppo del match. Nella ripresa sfiora il palo dai 20 metri, esce perché stanco e serve uno al 100% in quella posizione.

Dal 67’ KEITA 7.5: Entra per fare mezzora sprint. Compito svolto alla grande: sgomma sulla destra, costringe uno speedy come Manolas a leggergli il nome e il numero sulla maglia, regala un cioccolatino a Immobile che deve solo spingere dentro. Mette in apprensione la Roma su ogni lancio in avanti.

IMMOBILE 7.5: Si danna l’anima, lo dannano pure i difensori avversari, non si ferma un attimo. Viene incontro, parte in profondità, fa la sponda, calcia da fuori. Un lavorone. A cui aggiunge il raddoppio, fondamentale nell’ottica andata-ritorno. Si fa trovare all’appuntamento sotto porta, l’assist è troppo invitante per andare in bianco. E infatti la mette dentro e va sotto la Nord a festeggiare il timbro con i suoi tifosi. Sedicesimo gol stagionale, aggiornare i conti, grazie.

ALL. INZAGHI 8: Prende il joystick e comanda la squadra senza sbagliare una mossa. La sua Lazio è perfetta, non risente delle 3 squalifiche, ha il dente avvelenato e morde sul collo la Roma di Spalletti. Decisione, carattere, tattica, furbizia. Ottiene di tutto e di più, ha meriti incredibili. Azzecca qualsiasi mossa tattica. Sta facendo il massimo, le aspettative le ha superate da tempo. Chapeau mister.

ROMA (3-4-2-1): Alisson 6; Rudiger 5.5, Fazio 6, Manolas 5; Peres 5 (Totti sv), Paredes 5 (Perotti 6), Strootman 5.5, Emerson 5; Salah 5 (El Shaarawy 5.5), Nainggolan 5.5; Dzeko 5.5. All. Spalletti 5.5.