Lulic: "Non chiamatemi eroe, siamo una squadra! Adesso è vietato mollare, ci aspettano nove finali"

Pubblicato ieri alle 20:00
11.04.2015 07:16 di Andrea Centogambe Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
Lulic: "Non chiamatemi eroe, siamo una squadra! Adesso è vietato mollare, ci aspettano nove finali"
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L'investitura di eroe gli calza a pennello nelle notti che contano. Senad Lulic si è confermato re di coppe, non sazio del gol immortale siglato il 26 maggio 2013, al San Paolo ha steso il Napoli permettendo alla Lazio di conquistare l'ottava finale di Coppa Italia della sua storia. “Sono davvero felice, quando si è di ritorno da un lungo infortunio non sai mai come potrà reagire il tuo corpo”, dichiara il bosniaco in un'intervista rilasciata in patria. Senad aveva dubbi sulla sua tenuta fisica, ma durante la pausa per le nazionali erano arrivati segnali a dir poco confortanti: “Contro Andorra, in Nazionale, ho fatto tre assist, a Napoli ho segnato il gol della vittoria. Non potevo immaginare un ritorno in campo migliore. Il ginocchio non mi dà più fastidio, questa è la cosa più importante che mi ha permesso di giocare serenamente e tornare ad avere fiducia in me”.

LA NOTTE DEI LAZIALI – Dopo l'impresa, a Formello è andata in scena una notte d'amore, di passione, come non se ne vedevano da tempo. Tremila cuori biancocelesti hanno riempito le tribune del Fersini per omaggiare gli eroi di Napoli: “La finale è un regalo che abbiamo fatto a loro! La dedichiamo sia ai tifosi che a noi. È stato fantastico festeggiare fino a notte fonda con loro, la soddisfazione più grande è pensare alla gioia con cui sono andati a lavorare la mattina dopo. Spero che ci sarà da festeggiare anche alla fine del campionato, sarebbe la giusta ricompensa per tutto quello che abbiamo fatto finora. Stiamo lavorando bene e duramente, abbiamo raggiunto la finale di Coppa Italia e anche in campionato viaggiamo spediti. Ma non dobbiamo mollare ora, da qui alla fine della stagione saranno nove finali. Alla fine tireremo le somme, vogliamo conquistare la qualificazione in Champions League. Prima pensiamo a finire la stagione al massimo, poi prepareremo al meglio la finale con la Juventus”.

EROE – Quando il Fersini l'ha chiamato a gran voce, Lulic si è timidamente fatto avanti, spinto dal responsabile della comunicazione Stefano De Martino. Eroe, leggenda, mito, l'esterno bosniaco ha un elenco di soprannomi in bacheca: “Essere chiamato eroe è un grande complimento per me, ma i meriti sono di tutta la squadra”. Quasi arrossisce davanti ai microfoni, in campo invece non arretra mai. La Juventus in finale non lo spaventa: “È la squadra più forte d'Italia, ma tutto può succedere: abbiamo buone chance di vincere”. L'atto conclusivo andrà in scena il 7 giugno all'Olimpico (a meno che la Juventus non vinca la Champions, in quel caso la data subirebbe delle modifiche), sarà un mese intenso per Lulic. Il 12 giugno, infatti, sarà a Zenica per affrontare Israele nel match di qualificazione a Euro2016. Il re di coppe è pronto a lasciare ancora il segno.