Alla ricerca del Felipe Anderson perduto...

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Un'involuzione difficile da spiegare, Felipe Anderson sembra non essere più lo stesso. Il brasiliano è la copia sbiadita del giocatore che da dicembre scorso in poi ha incantato il popolo laziale: l'ex Santos sembra essere tornato l'oggetto misterioso ammirato nella prima parte della sua avventura in biancoceleste. La timidezza è sempre stata il suo freno, il suo limite più grande. Non segna da Lazio-Empoli, nelle sfide cruciali non è mai riuscito a mostrare la sua classe, nelle finali contro la Juventus e nel preliminare contro il Bayer ha steccato. L'anno scorso gli riusciva tutto, oggi pare non riuscirgli nulla. I motivi, come riportato dal Corriere dello Sport, sono molteplici, primo su tutti una condizione fisica non ancora ottimale. Per un giocatore con le caratteristiche di Felipe Anderson, che fa della corsa una delle sue armi principali, essere al top è quasi un obbligo. La scorsa stagione correva, dribblava, sembrava un extraterrestre: il brasiliano, nell'anno che doveva consacrarlo a livello mondiale pare essersi spento. Bisogna riaccendere la lampadina in fretta, ne è consapevole anche il numero 10 biancoceleste, lo ha ribadito anche in Germania. "Voglio fare di più, sto lavorando per questo e per provare ad aiutare la squadra. Sto cercando di ritrovare la giusta forma giocando e attraverso la fiducia dei compagni". Già proprio la fiducia, quella di cui ha bisogno per rendere al massimo. Pioli sta cercando di spronarlo, di farlo rendere al massimo: non è ancora pronto per certi palcoscenici, ma la Lazio, se vuole tornare a volare, ha bisogno del miglior Felipe Anderson.