ANTEPRIMAVERA - Al Bentegodi per il sogno chiamato Supercoppa

01.10.2014 14:00 di Daniele Rocca Twitter:    vedi letture
Fonte: Daniele Rocca-Lalaziosiamonoi.it
ANTEPRIMAVERA - Al Bentegodi per il sogno chiamato Supercoppa
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© foto di Federico Gaetano

L'emozione della prima volta contro la voglia di riscatto. Stati d'animo diversi quelli di Chievo e Lazio che, stasera al Bentegodi (ore 20.15, Rai Sport 2), si contenderanno la Supercoppa Primavera. I biancocelesti devono vendicare la sconfitta subita lo scorso anno contro la Juventus. In quell’occasione la fortuna voltò le spalle all’aquila che meritava di alzare al cielo un trofeo che manca nella bacheca di Formello. Dall’altra parte c’è la squadra di Lorenzo D’Anna. Pesante l’eredità di Nicolato per l’ex difensore clivense, chiamato a centrare un obiettivo storico. Dopo la vittoria dello scudetto, infatti, il Chievo potrebbe conquistare il suo secondo titolo Primavera. Inizio di stagione balbettante per entrambe che, nella sessione di mercato appena passata, hanno perso molti dei titolari. Armi alla pari. Sarà una partita a scacchi.

IL BALLO DELLE DEBUTTANTI – Battito accelerato, gambe che tremano. Queste le sensazioni di chi, per la prima volta, si trova a dover disputare una finale. Rispetto alla finale contro il Torino, infatti, sono cambiati 10/11 della rosa. L’unico superstite dovrebbe essere Yamga (gli altri 3 erano in panchina), la freccia in più all’arco di D’Anna. I sei punti nelle prime quattro partite, parlano di una squadra che ancora non ha trovato la sua identità e il tecnico gialloblu ne è consapevole: “La Lazio come noi ha cambiato tanto, siamo costruiti col 4-3-3, l’idea è quella di dare spazio a chi ha conquistato lo scudetto. Vorrei trasmettere ai nuovi la mentalità dell’anno scorso”. Il Chievo della passata stagione ha fatto della solidità e della compattezza fra i reparti la sua arma vincente. Intensità in mezzo al campo e capacità di finalizzare le occasioni di contropiede. Il calcio è un gioco semplice. I clivensi ne conoscono le regole e i trucchi.

V PER VENDETTA - E' passato un anno, poco più. Ma il sapore di quella sconfitta non va via. In panchina c’era Alberto Bollini, l’uomo dello scudetto 2012/13. Pollace, Silvagni, Oikonomidis e Tounkara c’erano quella notte, hanno fatto il possibile, ma non sono riusciti nell’impresa. Mattia, Murgia e Palombi hanno sofferto dalla panchina. Stasera saranno tutti titolari o quasi. Vendetta, tremenda vendetta. Inzaghi si affiderà all’esperienza e alla voglia di Mamadou. “Tutti con la faccia cattiva, ci aspetta una grande finale per la storia”. Tounkara carica i suoi. La gloria li attende. La premessa, però, è la solita: si possono utilizzare solo tre fuori quota. La Lazio ne ha quattro (Pollace, Silvagni, Pace e Oikonomidis), uno di loro dovrà restare fuori. Il colpo a sorpresa potrebbe essere Prce, è una corsa contro il tempo quella per il ‘maledetto’ transfer. Il tecnico biancoceleste, per non sapere né leggere e né scrivere, ha portato tutti a Verona. Deciderà all’ultimo chi scenderà in campo. “Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni”.