AURONZO GIORNO 8 - Essere Mario Cecchi, la tattica è nelle sue mani: il collaboratore 'sarriano' chiede equilibrio

22.07.2018 08:00 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
AURONZO GIORNO 8 - Essere Mario Cecchi, la tattica è nelle sue mani: il collaboratore 'sarriano' chiede equilibrio

C’è una sola cosa sicura ad Auronzo di Cadore. Ma sicurissima: Mario Cecchi è il primo a mettere piede sul terreno di gioco dello Zandegiacomo. Il collaboratore di Simone Inzaghi, maniacale, prepara tutto alla perfezione. E deve avere tempo per organizzare il lavoro tattico. Ci pensa lui.

I RITI - Sono scene che si vedono di mattina in mattina, di pomeriggio in pomeriggio. Un breve colloquio con il mister biancoceleste per definire le idee già improntate in precedenza. Chiamiamolo anche un morning briefing, per fare i fighi. Poi ecco la distribuzione dei fratini. Mario Cecchi dona casacche colorate e spiega brevemente il da farsi. Una volta organizzato il lavoro, ecco le indicazioni. Poche parole per i “classici” esercizi su difesa e attacco. A fargli da spalla, naturalmente, c’è il vice di Inzaghi, Farris.

TOCCA A LUI - Inzaghi controlla a bordo campo. La parte tattica della Lazio è interamente curata da Mario Cecchi. Toscano di Capraia e Limite, appena fuori Firenze, classe 1969. Da allenatore della Primavera dell’Empoli incrocia Simone, tecnico dei giovani biancocelesti. Tra i due nasce un certo feeling lavorativo, che nel 2016 sfocia nell’approdo di Cecchi a Formello. “Parlavamo molto a fine partita. È scattata quella scintilla che ci ha permesso di ritrovarci insieme”. È un allievo di Maurizio Sarri, tecnico perfezionista quando si parla di tattica, schemi, movimenti, appunti e lavagne.

IN CAMPO - Cecchi è in campo, come sempre. Partecipa in maniera attiva alle sedute, si sporca gli scarpini, calcia con il suo mancino niente male. Dopo due anni di Lazio (esordio proprio ad Auronzo due anni fa con il primo ritiro targato Inzaghi) è un punto fermo. E poi fisicamente sta benissimo: nel bosco, con il resto della squadra, corre pure lui con un ottimo ritmo. Incita con quell’accento toscano inconfondibile. Nel grande libro della tattica by Cecchi, alla voce numero uno, c’è la parola equilibrio. Serve come il pane alla Lazio dopo una stagione ricca di gol fatti e subiti. Da qui, da Auronzo, si torna alla ricerca della stabilità, della simmetria tra difesa e attacco. La nuova squadra è disegnata anche da lui.