Da San Siro a San Siro: la metamorfosi del cigno De Vrij

18.12.2014 07:45 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Giulio Cardone/Marco Ercole - La Repubblica
Da San Siro a San Siro: la metamorfosi del cigno De Vrij

Di nuovo lì, nella Scala del Calcio, questa volta contro l’Inter. Torna a San Siro, Stefan De Vrij. A distanza di 112 giorni dalla prima volta. Quando di ritorno dal Mondiale, con la medaglia di bronzo al collo, si presenta al calcio italiano. È il debutto in campionato contro il Milan: la Lazio perde 3-1 e il giovane olandese è protagonista in negativo già dopo 7 minuti, con lo sciagurato tentativo di anticipo su El Shaarawy, che ringrazia, se ne va e serve l’assist per il primo gol di Honda. Non proprio un debutto da sogno, insomma. Quattro mesi dopo la situazione è completamente diversa. Con il passare delle settimane De Vrij si è ambientato, è diventato il punto di riferimento (e di forza) della difesa di Pioli. Ha saltato una partita, quella con l’Udinese, e solo perché squalificato. Poi sempre in campo, per 1255 minuti e con 4 partner diversi: Gentiletti, Ciani, Radu e Cana.

L’albanese, con cui giocherà anche al Meazza, se lo coccola: "Cerco di metterlo a suo agio e sta dimostrando qualità importanti. È una grande persona, lavora e chiede tanti consigli. Ed è anche molto intelligente: aveva imparato tutti i nostri nomi prima di arrivare". Non solo: in estate aveva iniziato a studiare l’italiano, aveva chiesto e ottenuto di visitare la palestra di Formello ancor prima della firma sul contratto. Un perfezionista, il giovane olandese. Che con Pioli adesso si trova alla grande, nonostante le difficoltà spiegate ancora da Cana: "Stiamo cercando di raggiungere l’equilibrio e capire meglio cosa ci chiede l’allenatore. Dobbiamo stare alti ma così rischiamo l’uno contro uno in contropiede, non è semplice". È proprio in una situazione così che De Vrij venne bruciato da El Shaarawy al suo esordio a San Siro. Ma sono passati 112 giorni e l’ex Feyenoord ha studiato i suoi errori: Icardi e Palacio sono avvisati.

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