Diaconale: "Voglio ricreare un rapporto con media e tifosi. Manzini? Resta con noi"

Pubblicato il 27/09 alle 13.43
28.09.2016 06:50 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Diaconale: "Voglio ricreare un rapporto con media e tifosi. Manzini? Resta con noi"

“Ti va di occuparti della comunicazione della Lazio? Questo mi ha chiesto il presidente Lotito quando mi coinvolse in questo progetto. Questa è la mia vita, poter fare un lavoro legato ai colori biancocelesti per me è il massimo della gioia”. Sono le parole del responsabile della comunicazione biancoceleste, Arturo Diaconale, sulla sua nuova avventura alla Lazio. Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Diaconale ha poi affrontato diversi temi, a partire dal suo rapporto con il presidente Lotito: “Avendo una lunga esperienza professionale sono sempre realista e concreto. È difficile che mi emozioni. Ho visto un gran bel centro sportivo che può diventare ancora più bello se sviluppato in un certo modo. Mi hanno colpito i ragazzi, hanno grandi qualità umane oltre che tecniche. Sono le persone che fanno le squadre. Ho cominciato a conoscere piano piano le persone storiche che sono qui alla Lazio come Maurizio Manzini. Peruzzi già lo conoscevo per averlo incontrato in vacanza in passato. Come faccio a convivere con Lotito? Ci convivo benissimo. Questa sua energia nello stare sempre su mille fronti è una caratteristica positiva. Ho poi trovato un tratto umano che mi ha molto colpito, soprattutto sulla vicenda di Amatrice. Lui è molto legato a questa terra e ha una base di sentimenti che a volte nasconde e le persone che hanno buon cuore a me non dispiacciono”.

“VOGLIO RICREARE UN RAPPORTO CON TUTTI I MEDIA” - “Al mio arrivo abbiamo fatto una riunione con tutti gli addetti ai lavori della comunicazione. Quel giorno per me è stato molto importante, mi ha aiutato ad entrare nel meccanismo di chi sta dentro la Lazio. Vengo dal giornalismo politico che è molto diverso da quello sportivo. La mia impressione è che ci sia la necessità di dover ampliare la comunicazione della società. Per rompere questo assedio che si è creato bisogna dialogare e andare incontro alle esigenze professionali. Ho deciso subito di non trasmettere le conferenze con tre ore di ritardo, ma quasi in diretta dopo soli 10 minuti. Abbiamo moltiplicato gli appuntamenti, prima c’era solo la conferenza stampa dell’allenatore prima della partita, ora una a settimana di un giocatore. Poi ho dato la possibilità a giornali e siti di fare interviste ai giocatori, naturalmente dopo aver chiesto l’autorizzazione proprio perché ci sono dei vincoli contrattuali (Mediaset, ndr). Ripeto verranno concesse, ma dovranno chiedermelo. La concorrenza ci sarà, ma dovrà esserci sul terreno della qualità. La mia idea di fondo è quella di creare un clima di dialogo e rispetto reciproco, senza alimentare una contestazione perenne. Le critiche costruttive poi non sono affatto negative, anzi sono un’opportunità. Quelle preconcette no, ma fa anche parte del gioco”.

SULLA MEDIAZIONE DI PERUZZI NELLA VICENDA KEITA - “Il ruolo di Peruzzi è di fondamentale importanza. Rappresenta l’elemento di equilibrio all’interno dello spogliatoio per le qualità umane e per l’esperienza che ha alle spalle. Nella vicenda Keita si è speso molto per trovare un punto di compromesso. Non è stato facile, ma trovare una mediazione e un compromesso è sempre la miglior soluzione per tutti. Adesso tocca ad Inzaghi gestirlo, i compagni devono aiutarlo e lui deve aiutare i compagni”.

ANCORA SULLE NUOVE DISPOSIZIONI PER LA STAMPA E ALTRE INIZIATIVE - “Aspettiamo la prossima sosta per dare il via a tutto. Accanto a questo regolamento vorrei aggiungere qualche altra novità importante per rompere gli assedi e riproporre la Lazio all’attenzione della comunità in cui vive. Sono preoccupato solo di una cosa. A Roma c’è una vocazione all’autodistruzione che è propria di tutti noi. Questa tendenza va corretta perché rischia di produrre una rottura difficile poi da ricomporre. I momenti peggiori a volte sono i migliori perché da lì puoi solo risalire. Io non dispero affatto perché ci sono le condizioni esterne ed interne per costruire un rapporto corretto che può aiutare consentire una comunicazione migliore. Bisogna moltiplicare le iniziative per riportare la gente allo stadio. Con i tifosi bisogna creare dei ponti e stabilire rapporti più intensi. A me piacerebbe puntare sulla moltiplicazione dei club, che sono la base del consenso e aumentare i contatti con le scuole calcio. Ci sono tante iniziative, piccole e grandi, che possono riportare i tifosi allo stadio e creare un clima disteso in città. Anche in passato c’è stata una crisi di tifoseria. Per metà ottobre spero di aver definito questo piano. Ho cercato di guardare anche le altre società e secondo me ci sono margini di manovra e di miglioramento veramente ampio. Riguarderà la comunicazione, il marketing e i club. Speriamo di poter ottenere i risultati sperati”.

SULL’INTERRUZIONE DEI COMUNICATI DEI BOLLETTINI MEDICI E IL CRACK BIGLIA - “Vi dico intanto che Biglia farà una risonanza magnetica alle 14 quest’oggi in Paideia. Esiste in generale anche una perplessità per questo aspetto, con l'obiettivo di non dare vantaggi agli avversari. Vedremo con quale cadenza farli. Io sono sempre per l’informazione, anche perché se non arrivano le informazioni si rischia di lasciare il campo all’interpretazione. Cercheremo di ridare sicurezza da questo punto di vista. Biglia? Ho cercato di ricostruire la storia. Lucas ha fatto due allenamenti in cui non ha avvertito dolore, dalla risonanza non emergeva nulla e in più c’era l’interesse del giocatore di scendere in campo anche per essere poi disponibile per la convocazione con l’Argentina. Biglia è un ragazzo molto generoso su questo aspetto”.

SULL’IPOTESI NUOVO STADIO E L’UTILIZZO DEL FLAMINIO - “A me il Flaminio non sta molto simpatico per il ricordo del gol di Seghedoni che non fu convalidato e che non ci fece tornare in Serie A. La Lazio è nata a Piazza della Libertà, proprio lì vicino e sarebbe bello giocarci. Ma ci sono una serie di problemi che sono quasi impossibili da risolvere. Le alternative? Non abbiamo parlato di un'alternativa al Flaminio perché deve essere un progetto realistico. Lo sarà se lo stadio della Roma diventerà un’ipotesi più concreta. Sarebbe impossibile in quel caso non aprire le porte anche alla Lazio. Che sia sulla Tiberina o altrove, ripeto, bisogna trovare un progetto realistico. L’esperienza della Roma mi colpisce molto. Io mi auguro che possano realizzarlo perché a quel punto la Lazio non potrebbe non fare il suo. Il progetto deve essere realizzabile nel giro di un paio di anni”.

PREZZI BIGLIETTI E CAMBIAMENTI IN SOCIETÀ - Vorrei fare una politica di prezzi super bassi per i bambini. Dobbiamo inventarci di tutto per riportare la gente allo stadio, ma prima si deve ricreare un clima disteso che ovviamente passa anche attraverso i risultati sportivi. Altre figure in società? So che il presidente è partito con l’idea di rinnovare la struttura societaria. Siamo arrivati io e Peruzzi, non so dirvi ora se ci saranno ulteriori novità. Posso dire però che si occuperà dei club si occuperà anche del rapporto con i tifosi. Manzini? Non è vero che non fa più parte della Lazio. È assolutamente falso”.