ESCLUSIVA - Cabrini racconta Pioli: "Un compagno speciale. Juve-Lazio? Match combattuto..."

18.04.2015 10:14 di Francesco Bizzarri Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Cabrini racconta Pioli: "Un compagno speciale. Juve-Lazio? Match combattuto..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Difensori moderni per un calcio da poco a colori. Stefano Pioli e Antonio Cabrini erano compagni di squadra in una Juventus sempre stellare, con Platini, Scirea, Laudrup, Tacconi, Serena, giusto per citarne alcuni. L’attuale allenatore della Lazio vive la sua gioventù calcistica a Torino. Gioca poco ma impara molto. Là, sulla fascia sinistra, c’era quel Campione del mondo e capitano della Vecchia Signora. È dal 1976 che il Bell’Antonio veste bianconero. Una bandiera e poi capitano agli sgoccioli della sua avventura calcistica prima di chiudere al Bologna. Insieme a lui, negli anni ci sono stati Dino Zoff, Gentile e appunto il sopracitato e compianto Scirea. Hanno formato una delle linee difensive più forti al mondo, a prova di carro armato. Il Leopard, con quelli davanti, avrebbe fatto retromarcia. Pioli entrava spesso a partita in corso, quando il divertimento era solo fermare qualche folata offensiva degli avversari e poco altro. Ma le soddisfazioni sono tante. Uno scudetto (1985/86), una Supercoppa Europea (1984), una Coppa dei Campioni (1984/1985) e un Intercontinentale (1985). Adesso è tempo di Juventus-Lazio, un match d’alta classifica: Stefano è diventato mister e guida la Lazio sempre più in alto, Cabrini è rimasto bandiera di un popolo bianconero mentre allena la Nazionale femminile italiana. Per saperne di più sul passato, sul presente, e sui momenti di entrambe le squadre, noi de la redazione de Lalaziosiamonoi.it siamo andati proprio a disturbare l’ex giocatore juventino:

Che ragazzo era Stefano Pioli da calciatore?

"Era una persona tranquilla, anche fuori dal campo. Simpatico, un compagno di squadra da avere. Oggi, da allenatore, si è portato dietro delle conoscenze che aveva ottenuto da calciatore. Poi ovviamente ci ha messo del suo. Roma è una piazza difficile, ma lui non conoscendola è sicuramente favorito. La vive in maniera distaccata e questo aspetto gioca sicuramente a suo favore"

Un paragone con Allegri, entrambi sono alla loro prima esperienza in piazze difficili...

"Come compito è stato sicuramente più difficile quello di Stefano. Allegri ci ha messo nel suo in una squadra che vinceva da tre anni"

Juventus-Lazio, cosa si aspetta?

“Sarà una partita combattuta, ma se andiamo ad analizzare il tutto, i bianconeri sono più forti come tenuta nell’arco della stagione. E’ una squadra già abituata a vincere. L’impegno europeo non credo disturbi la rosa. Non fa parte di questa squadra, non ce l’ha nel DNA. E’ un club sempre affamato, abituato a giocare a certi livelli e in certe competizioni"

Felipe Anderson, come lo vede il nuovo fenomeno della Lazio?

"Buon per lui e buon per le casse del presidente questa “esplosione". E’ un giocatore che aveva delle grandissime qualità, doveva solo essere messo nelle condizioni di esprimerle. La dirigenza ha speso molto: ora ha trovato l’ambiente giusto e un allenatore che gli ha dato lo spazio necessario per farlo crescere"

Lei dice per le casse del presidente… lo vede in qualche big europea?

"Dipende dalle offerte. Tutto si compra e tutto si vende, il calcio ormai non è legato alle bandiere. Secondo me il presidente cercherà di tenerlo almeno per un anno, anche perché è giovane. Poi dopo si vedrà: tutto è legato alle prestazioni del ragazzo"

Cosa manca alla Juventus per essere alla pari delle altre squadre top europee?

"Quest’anno c’è stato un grande salto di qualità. Semmai dovesse passare questo turno, rientrerebbe tra le 4 squadre europee più forti. La crescita sicuramente c’è stata quest’anno, senza dubbio"

E invece alla Lazio, cosa serve per raggiungere magari lo scudetto?

"Nel girone di ritorno ha fatto tanti punti in questa stagione. Però serve continuità: non bisogna vincere contro la Juventus o il derby se poi perdi con le cosiddette piccole del campionato. Lì si perdono punti importanti e il flusso deve essere sempre continuo. Lo scudetto si vince con le provinciali, non con le squadre importanti"

Lotta al secondo posto tra Lazio e Roma…

"C’è un derby di mezzo, che è sempre una partita particolare. Bisognerà capire come arriveranno le squadre fino a quel punto: o si faranno calcoli oppure una delle due cercherà di rischiare il tutto per tutto in quel match. Se saranno a pari merito è tutto da giocare. Ora, nessuno delle due è avvantaggiata”.