ESCLUSIVA - Il doppio ex Piovanelli: "Lazio, stai attenta. Il Verona è un cliente scomodo"

11.02.2016 15:00 di  Mara Perna  Twitter:    vedi letture
Fonte: Mara Perna - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Il doppio ex Piovanelli: "Lazio, stai attenta. Il Verona è un cliente scomodo"

Ultima della classe. Reduce da cinque risultati utili consecutivi ma distante ancora 9 punti dalla zona salvezza. Maestra di orgoglio e grinta. È questa la fotografia dell’Hellas Verona che stasera la Lazio si troverà di fronte all’Olimpico. Un cliente scomodo, certo, ma ancora prima un’occasione da non perdere per risalire la classifica e continuare a inseguire l’obiettivo Europa League. Che sfida sarà? La redazione de Lalaziosiamonoi.it lo ha chiesto a Marco Piovanelli, doppio ex della partita che, in esclusiva ai nostri microfoni, ha fatto una disamina accurata del match e del momento dei due club.

Due squadre che lottano per un’impresa. La Lazio per entrare in Europa e l'Hellas Verona per la salvezza. Che sfida sarà?

“Sarà una bella partita, difficile per la Lazio perché incontrerà una squadra che lotta per la salvezza ma sta vivendo un buon momento di forma. Il Verona viene infatti da cinque risultati utili consecutivi ed è un brutto cliente. Davanti sono molto bravi, è un gruppo da prendere con le pinze”.

Chi potrà rappresentare il pericolo maggiore per la Lazio?

“Sicuramente la coppia Toni-Pazzini. Ultimamente Delneri li sta facendo giocare spesso e sanno essere molto pericolosi. Mi viene in mente la partita di domenica scorsa del Verona contro l’Inter e ti dico che la Lazio dovrà stare molto attenta sulle palle inattive”.

La Lazio invece su che cosa dovrà puntare?

“La Lazio adesso deve riuscire a giocare liberamente come sa fare. Gli uomini di Pioli devono puntare a vincere, ma per farlo dovranno essere liberi mentalmente. Dovranno fare loro la partita e portare a casa i tre punti. E dovranno prestare parecchia attenzione alle ripartenze del Verona. Se vogliono davvero arrivare in Europa, i biancocelesti non possono perdere simili occasioni”.

Si è parlato anche molto di sfortuna, gli infortuni non hanno di certo aiutato. Uno degli ultimi è stato quello di Lucas Biglia, che stasera è pronto a tornare in campo….

“Gli infortuni non devono essere usati come alibi, però è certo che quando ti mancano pedine fondamentali, come lo è Lucas Biglia, la squadra ne risente. L’argentino è un giocatore straordinario che ti fa bene le due fasi, difensiva e offensiva. Poi un altro giocatore di cui si sente tantissimo la mancanza è Stefan de Vrij. Lui è uno che comanda la difesa, ha fisico, forza e trasmette tranquillità. La sua è stata una perdita importantissima”.

A proposito di difesa che cosa pensa dell’innesto invernale Milan Bisevac?

“Senza dubbio è un buon giocatore anche lui, ma sostituire uno come de Vrij è difficilissimo. L’olandese è un calciatore che da solo comanda e dirige la difesa. Personalità come la sua fanno la differenza e cambiano completamente il volto di una squadra. Stesso discorso va fatto per Biglia, che, oltre ad essere un bravissimo giocatore, è un uomo squadra. È uno di quegli elementi che sanno affrontare certe situazioni e aiutare il gruppo”.

Se a centrocampo torna Biglia, l’attacco è sempre un rebus. Tu chi schiereresti stasera?

“Pioli ha sempre giocato con il modulo a una punta. E quando impieghi una punta devi dare continuità al giocatore, perché sentirsi sempre in ballottaggio non aiuta. Quest’anno gli attaccanti hanno sempre ruotato e in questo modo non sono riusciti ad esprimere al meglio le proprie potenzialità. Per esempio Djordjevic, quando l’anno scorso ha preso il posto di Klose che si era infortunato, ha fatto benissimo perché era libero mentalmente”.

Secondo te l'obiettivo Europa può ancora definirsi tale? O è sfumato anche quello?

“Io sono dell’idea che nel calcio bisogna essere ambiziosi, per cui la Lazio deve tentare il tutto per tutto per raggiungere l’Europa. Io sono del parere che finché la matematica non ti condanna si debba lottare per ottenere l’obiettivo prefissato”.

Un ricordo di quando eri alla Lazio e uno di quando eri a Verona?

“Ho fatto due anni bellissimi a Roma. Sono stato benissimo, l’unica pecca, per così dire, è stata che ero troppo giovane e non ho potuto godermi l’esperienza a pieno. Il primo anno siamo arrivati secondi e quello successivo, nonostante fossimo partiti male, siamo riusciti a raggiungere l’Europa. Ho bei ricordi anche di Verona, perché con Prandelli abbiamo raggiunto la promozione dalla B alla A. Sono state due piazze molto importanti per me”.

Come sta andando la tua esperienza con il Castegnato?

“Bene, sono due anni e mezzo che sono qui. L’anno scorso siamo arrivati ai play off e quest’anno siamo secondi. È una bella esperienza, soprattutto formativa. Fare il giocatore è una cosa e provare a fare l’allenatore è un’altra storia. Ma ho scoperto che mi piace insegnare e dunque sono contento per questa nuova avventura”.

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