ESCLUSIVA - Jeda: "Lazio al livello della Juve, per il Cagliari sarà dura. Immobile? Esplosione inaspettata"

21.10.2017 11:00 di Federico Marchetti Twitter:    vedi letture
Fonte: Claudio Cianci/Federico Marchetti-Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Jeda: "Lazio al livello della Juve, per il Cagliari sarà dura. Immobile? Esplosione inaspettata"
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© foto di Giacomo Morini

Lazio - Cagliari si avvicina, archiviato il Nizza bisogna già ripartire per proseguire il cammino positivo anche in campionato. Per presentare la prossima sfida di Serie A la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva Jeda, trequartista ex Cagliari attualmente in forza alla Vimercatese Oreno, squadra che milita in Eccellenza.

Lazio e Cagliari stanno vivendo due momenti diametralmente opposti: i biancocelesti vengono da due successi in trasferta contro Juventus e Nizza, i sardi hanno appena visto l'avvicendamento in panchina tra Rastelli e Lopez. Una panoramica della situazione?

"Non sono molto d'accordo con l'esonero di Rastelli. Il Cagliari è una squadra che si trova a questo punto del campionato a sei punti, con una situazione di classifica abbastanza tranquilla, non credo sia giusto esonerare l'allenatore, si dimostra a giocatori ed ambiente che c'è aria di crisi. Lopez è un leader, conosce bene l'ambiente, in questo periodo è anche maturato. Potrebbe essere la scelta giusta, però su quella di esonerare l'allenatore sono un po' scettico. La Lazio sta andando a mille, non c'è momento peggiore per il Cagliari per affrontare una squadra come la Lazio. Non è solo l'entusiasmo del momento, i biancocelesti sono una squadra matura, più esperta dell'anno scorso, consapevole dei propri mezzi. Ci sono anche giocatori forti che ancora non hanno giocato, come Felipe Anderson. La Lazio ha le armi per mettersi in mostra e tenere il ritmo e l'alta classifica fino alla fine del campionato. A livello di gioco ha dimostrato di non essere inferiore a nessuno, neanche alla Juventus. Andare a vincere a Torino non è facile, ce l'ha fatta con carattere, personalità e maturità. Quest'anno la Lazio lotterà fino alla fine per le parti alte della classifica, non credo che mollerà a metà campionato. Inzaghi ha grandi margini di miglioramento, è un allenatore adatto a squadre importanti".

Milinkovic-Savic giovedì non ha brillato particolarmente, eppure ha siglato due reti e un assist. Può essere il sintomo di un cambio di mentalità di tutta la rosa, ci sono elementi della Lazio che sono più maturi rispetto allo scorso anno?

"Milinkovic-Savic è al terzo campionato in Italia, ha esperienza. Giovedì pur non avendo brillato è riuscito a fare il suo, facendo vincere la Lazio su un campo difficilissimo, questo è sintomo di maturità. Una maturità che parte anche da un allenatore che ha consapevolezza dei suoi mezzi, lavora tanto, ha una grande mentalità che si riflette nel modo di giocare dei calciatori. L'anno scorso la Lazio produceva un gran volume di gioco ma era più esposta al contropiede avversario, adesso è una squadra che gioca in modo più razionale, sa difendersi. Tutti gli elementi della rosa sono maturati, la Lazio non è più una squadra acerba. Luis Alberto è un giocatore che mi ha impressionato. Immobile lo vedo giocare in modo molto più maturo, per la Lazio è fondamentale. Si tratta di un giocatore completo che può essere un futuro pilastro della Nazionale, ogni anno migliora, giocare nella Lazio non è facile ma lui riesce ad impressionarmi ogni volta che lo vedo. Pensavo avesse fatto un anno buono e basta, invece è un giocatore che fa sempre di più ad ogni partita. Luis Alberto è completo, sa fare entrambe le fasi in maniera eccellente. Fa tutto: trequartista, mezzala. Nel secondo gol che ha fatto contro il Sassuolo ha avuto una grandissima freddezza nell'aggirare il portiere. Ha grande intelligenza tattica e senso del gol, in Italia ci sono pochi trequartisti con queste caratteristiche".

Passiamo al Cagliari. Il cambio di allenatore potrebbe scatenare un desiderio di rivalsa, una voglia di mettersi in mostra all'Olimpico contro questa Lazio?

"Lopez ha l'occasione di dimostrare a tutti quelli che erano scettici sulla sua carriera di allenatore che si sbagliavano. Conosce l'ambiente, sa come ragionano tifosi e società. Il sostituto di Borriello, che dovrebbe essere Pavoletti, non ha ancora brillato come ci si aspettava. È stato l'acquisto più importante del mercato rossoblù, ha inevitabilmente l'incombenza di caricarsi sulle spalle l'attacco, che però non ha ancora dimostrato di saper fare quello che dovrebbe. Quando non fai gol purtroppo perdi, così non va bene. La difesa dovrebbe darsi una regolata, prende gol troppo semplici, non va bene in una squadra che ha una certa esperienza in Serie A. Certi giocatori devono darsi una mossa, tra questi c'è Pavoletti. È un giocatore di buon livello, per il Cagliari va bene, ma il sostituto di Borriello deve essere uno che assicuri quel numero di gol che permette alla squadra di fare un campionato tranquillo. Per ora Pavoletti ancora non ha dimostrato di esserlo, mi auguro che lo faccia presto anche perché è un buon giocatore".

La Lazio quando riparte è letale, il Cagliari non potrà lasciare troppo campo ai biancocelesti. Che partita sarà a livello tattico?

"Il Cagliari viene da diverse sconfitte consecutive, i giocatori non sono sereni. Non mi aspetto la classica partita aperta: la Lazio giocherà ovviamente all'attacco, il Cagliari cercherà di difendersi e ripartire. Se però la Lazio ha spazio è finita, il Cagliari deve cercare di non prendere gol e di affondare il colpo alla prima occasione. Mi dispiace molto dirlo ma la vedo dura per i rossoblù, la Lazio corre tanto e bene, sarà difficile".

Potrebbe arrivare un risultato a sorpresa?

"Se il Cagliari dovesse vincere a Roma guadagnerebbe non 3 punti, ma 6-7, sarebbe una vittoria doppia. Vincere con questa Lazio farebbe andare alle stelle il morale dei sardi, farebbe passare questo periodo in cui sembra che il Cagliari sia l'ultima della classe. Magari il cambio di allenatore potrebbe portare una svolta nella mentalità, però la vedo comunque molto dura".

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