FOCUS - Biglia, quanta fretta: l'argentino rischia e si ferma ancora, con questo sono 13 stop

Pubblicata il 26/9 alle ore 14
27.09.2016 06:56 di Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Biglia, quanta fretta: l'argentino rischia e si ferma ancora, con questo sono 13 stop
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

L'ultimo capitolo di una cronistoria di infortuni, quella andata in scena ieri all'Olimpico. Otto minuti bastano e avanzano: Lucas Biglia scende in campo contro l'Empoli, dopo lo stop con Pescara e Milan vuole giocare a tutti i costi. "Si era allenato ieri, lui vuole esserci sempre", parola di Simone Inzaghi, quando al termine del match si ritrova a commentare la frittata servita nel primo quarto d'ora di gioco dal regista argentino, il lottatore che vuole esserci sempre, ma che così rischia, troppo. Il problema al polpaccio, infatti, non è affatto superato, il fastidio si riacutizza e Biglia è costretto a lasciare il campo. Un errore di valutazione che gli costerà probabilmente uno stop importante. Un errore già perpetrato in passato, dal quale il Principito non ha evidentemente imparato. All'epoca, la posta in palio era la Coppa America: "Mi trovo in questa situazione perché voglio sempre giocare - spiegava in patria - anche se non sono in forma. Così, non volevo perdere il derby contro la Roma, e ho giocato nonostante non fossi al top. Ci sono il 75% delle possibilità che io partecipi alla Coppa America", erano i primi di giugno dello scorso anno. Una botta al ginocchio contro l'Inter che gli causò una distorsione e che Lucas cercò di superare in tempi da record sottoponendosi a un estenuante piano di recupero.

GLI INFORTUNI - Il primo stop di Lucas si verifica a pochi mesi dal suo arrivo a Roma, è il settembre 2013: l'argentino si ferma una ventina di giorni per un problema al polpaccio. Stessa grana che lo costringe fuori dal campo per altri dieci giorni un mese dopo. Poi una contusione alla costola che gli fa saltare due gare, l'ultimo infortunio della sua prima stagione laziale. Quella successiva si inaugura subito con un altro stop: il campo di Genova si rivela più che sfortunato, Gentiletti si rompe il crociato, Basta è atteso in Paideia per alcuni controlli e Biglia rimane vittima di un infortunio al piede che finirà per fargli saltare tre gare. Poi ancora in infermeria, un mese e mezzo dopo: l'infortunio agli adduttori lo tiene fermo dall'inizio di dicembre per circa un mese. Il recupero, poi tutto fila liscio, almeno fino ad aprile: stavolta è la caviglia, il capitano laziale si arresta per tre giornate. E poi la chiusura 'in bellezza', il problema al ginocchio fa calare il sipario in anticipo sulla sua stagione. Quando si riaprono i giochi a fine agosto, il nome del Principito finisce nuovamente nel bollettino medico: contro il Bologna, incappa in un infortunio muscolare al polpaccio - stavolta il destro - che lo costringerà a saltare sei gare, preliminare di Champions compreso. Poi la coscia, quattordici giorni a riposo in ottobre. La caviglia a gennaio - una ventina di giorni di stop -, infine lo spauracchio negli States alla vigilia della Coppa America, prima di un recupero dei suoi che gli ha permesso di non mancare all'appuntamento albiceleste. Campionato nuovo, ma solita storia: Biglia incorre in un nuovo infortunio muscolare, la coscia sinistra gli impedisce di scendere in campo dopo tre gare. "Domenica ci sarò", promette nella settimana che anticipa la partita contro l'Empoli. Una promessa che era meglio non mantenere: Lucas lascia l'Olimpico in stampelle, con la paura che per colpa di quegli otto minuti lo si possa rivedere in campo solo a dicembre. Tanti stop, più muscolari che traumatici: l'argentino paga l'intensità dei suoi impegni, tra club e selezione. La Lazio per non essersi premunita di un vice Biglia quando poteva. I controlli al quale si sottoporrà il Principito misureranno l'entità di questo nuovo infortunio, il tredicesimo dal suo arrivo a Roma. Con la speranza che non venga confermato il probabile strappo muscolare. I tifosi - e Inzaghi - incrociano le dita.