FOCUS - Bomber all'italiana: Immobile insegue i grandi attaccanti della Lazio

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28.07.2016 07:45 di Francesco Bizzarri Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Bomber all'italiana: Immobile insegue i grandi attaccanti della Lazio
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La Lazio ricomincia in attacco con il made in Italy. Ciro Immobile è il nuovo acquisto per la Lazio in sostituzione di Miro Klose. Una leggenda del calcio mondiale, tedesco, che lascia il posto a uno scugnizzo napoletano che sorride a trentadue denti. I biancocelesti cercano nell’ex Siviglia il bomber d’annata. No, non il ‘bomber’ da spiaggia tipico di questi tempi, ma nel vecchio e vero senso della parola: uno che fa gol come se piovesse. Nel curriculum ha i numeri, è stato capocannoniere sia in Serie B che in Serie A. Il grande salto l’ha pagato, il palcoscenico europeo al Borussia Dortmund e in Andalusia gli ha fatto venire i brividi. Meglio ripartire con calma, e la Lazio ha il disperato bisogno di un attaccante affamato in cerca di fama.

ITALIAN STYLE - Da quando i biancocelesti non vantano una punta italiana di primo livello? Bisogna tornare indietro di qualche anno e soffermarsi su Tommaso Rocchi, uno che in rete ci è sempre andato. Ma non solo, nella macchina del tempo va inserita la retromarcia. Giuseppe Signori negli anni ’90 diventa capocannoniere della Serie A per 3 volte. Per trovare il paragone con Immobile, uno che emerge sotto la guida di Zeman a Pescara, Beppe-gol è un altro di quei giocatori che ha dato il meglio di sé con il maestro boemo. E ancora più indietro. Gli ’80 per la Lazio terribili dal punto di vista sportivo, non di certo per l’amore di quella maglia. Tutti esultano con le reti di Olivero Garlini in Serie B, il bomber di Stezzano che con 18 centri sale sul gradino più alto del podio dei migliori marcatori nell’86. Come dimenticare un decennio più indietro uno come Bruno Giordano? Stagione 1978/79, Liedholm e il Milan vincono lo scudetto, ma l’attaccante più prolifico in A è ‘Giordano nostro’. Mica uno qualunque. In Serie B prima dello tricolore magico del 1974, Giorgio Chinaglia faceva sfracelli. Annata 1971/72, 21 gol in B, il mondo inizia a scoprire Long John. Impossibile poi non scomodare Silvio Piola, l’uomo che ha scritto per primo pagine di gol con l’aquila sul petto. Nel ’37 è il capocannoniere della Serie A, il primo della storia biancoceleste. Nel ’38 bissa il risultato, il doppio riconoscimento vale come un Pallone d’oro.

RAPPORTO SPECIALE - Che poi la Lazio ha imparato nella propria storia che bomber non vuol dire solo segnare tanti gol. Qualcuno sentendo quella parola si emoziona pure, ma perché? 21 giugno 1987, stadio Olimpico, la risposta è lì dentro. In campo c’è una squadra (penalizzata con 9 punti) con un piede e mezzo in Serie C. Si gioca Lazio-Vicenza, 0-0 a pochi minuti dal fischio finale. Tale Fiorini si improvvisa Dio e segna il gol che permette ai biancocelesti di giocarsi la permanenza in Serie B agli spareggi. Ecco, un gol per la storia, per essere ricordati per sempre, per piangere sotto la Curva Nord insieme ai tifosi. Un bomber di altri tempi? Può essere.

ITALIA, SCIOPERO ATTACCANTI - In Nazionale non ci sono i gol delle punte italiane. O meglio, ci sono ma con il contagocce. Immobile vuole prendersi la Lazio e pure l’azzurro da titolare. Dovrà convincere Ventura (che lo ha allenato a Torino) a suon di gol. Insigne, Eder, Zaza, lo stesso Immobile in Francia ci sono andati per quello che avrebbero potuto fare, non per quello fatto. L’ultimo a vestire la maglia dell’Italia da vero bomber (e capocannoniere) è stato Luca Toni nel 2006, con 31 reti. E poi basta con questa egemonia straniera in Serie A, Higuain compreso. Il Bel Paese ha bisogno di un attaccante di livello perché vive solo del bomberismo extra calcistico di Vieri e Borriello. E di ricordi. Ciro Immobile ha tutto per diventare il marchio da gol numero uno in Italia.