FOCUS - Così non VAR, Lazio ko: come la moviola in campo diventa il Millenium bug del calcio

Pubblicato il 12/12 alle ore 20:15
13.12.2017 07:28 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Così non VAR, Lazio ko: come la moviola in campo diventa il Millenium bug del calcio

Una serie di circostanze che penalizzano la Lazio. La rabbia ora è tanta. La dirigenza sbuffa come un treno a vapore in corsa. Il mondo biancoceleste è indignato, così come quello calcistico. Un errore nel derby, un errore con la Fiorentina, uno con la Sampdoria, due contro il Torino. 4 puntate horror, 5 episodi a sfavore. Alcuni solari, altri meno. A Roma sponda laziale si grida a gran voce allo scandalo.

GIACOMELLI, IL SIGNOR ROSSO - Gli ultimi casi a discapito della Lazio sono clamorosi. Nel match contro il Torino, espulso ingiustamente Immobile e non dato un rigore solare in area. A prendersi la responsabilità del tutto è il signor Piero Giacomelli, sezione Trieste. In stagione ha già espulso De Rossi della Roma per la manata a Lapadula e Bonucci del Milan per la gomitata a Rosi. Quelle sì che erano condotte violente. 

La questione calcio di rigore è ben più allucinante. Giacomelli avrà scordato che nella passata stagione fischiò un rigore contro alla Lazio proprio in un altro match col Torino. Tocco con il braccio di Parolo in area, girato, più che involontario (qui il video). Il direttore di gara, aiutato non dalla moviola in campo ma dall’arbitro di porta, non ha dubbi: rigore.

Oggi il mondo del calcio si indigna. Ivan Perisic, giocatore dell’Inter che sabato sera si è visto murare un pallone dalla mano di Benatia nella sfida alla Juventus, ha giocato sui social: “Anche Iago Falque non voleva toccarla”. In pratica, anche per lui sono due rigori. Non fischiati.

VAR, LE POLEMICHE - C’è stato un attimo, durato pochissimo, che con la moviola in campo tutti pensavano che fossero finite le discussioni e le polemiche. Errato, sono raddoppiate. Perché se prima c’era l’attenuante che un solo arbitro non poteva gestire certe situazioni, ora con un altro direttore di gara davanti a dei monitor è impossibile sbagliare. Il fatto è che vige sempre la regola dell’interpretazione. Questo è il bug del VAR, tecnologia che aiuta. Ma è anche un’arma a doppio taglio se usata male.

4 EPISODI, UN’ALTRA CLASSIFICA - Il gioco di quanti punti ha perso la Lazio con gli errori arbitrali è troppo fantasioso e non calcola tante variabili. Però la banda di Inzaghi è stata penalizzata, e tanto. Con il Torino sicuramente (senza espulsione e il rigore dato sarebbe stata un’altra partita). Con la Sampdoria se ne è parlato poco perché alla fine i biancocelesti hanno vinto, ma manca sempre un rigore. Con la Fiorentina il penalty (che a rivedere le immagini 1000 volte rimane sempre dubbio, non per quelli del Var che lo danno senza scrupolo) ha tolto 3 punti sicuri. Con la Roma, è passato tempo, la rabbia è un po’ sfumata, ma anche lì decisioni troppo discutibili. Insomma, alla Lazio mancano una manciata di punti. Tolti dalle ingiustizie arbitrali. 

REPETITA IUVANT - Lo scopo dell'utilizzo del VAR è duplice: correggere decisioni chiaramente sbagliate o segnalare episodi gravi o importanti sfuggiti all'occhio dell'arbitro. Eppure, il direttore di gara 'virtuale' Di Bello davanti al monitor in Lazio - Torino, non segnala nulla di anomalo in quel fattaccio da rigore con il tocco di mano di Falque. La Serie A è tornata grande e merita arbitri di livello. Si è introdotto il VAR nel nome del Bel Calcio. Un rimedio salutistico che però fa male. La tecnologia aiuta, la tv aiuta, svela il retroscena, aiuta a capire che il colpevole è il maggiordomo. Ma va usata a dovere per amor di verità. 

I fatti negativi dell’Olimpico arrivano subito dopo le belle parole di Nicola Rizzoli, designatore arbitrale, proprio sul VAR: “All'inizio c'era un po' di inesperienza, adesso siamo a un livello accettabile, anche in relazione alle dinamiche del calcio. Siamo abbastanza soddisfatti. Crescono il livello d'interpretazione e le comunicazioni fra arbitri. Nelle ultime giornate le statistiche dicono che l'uso della moviola è calato tantissimo, ci sono stati solo dei "silence check. Uefa e Fifa sono molto attenti al progetto della nostra Federazione, il progetto sta dando risultati molto positivi”. Difficile vedere Infantino e Ceferin, rispettabili signori a capo di FIFA e UEFA, fare i salti di gioia dopo gli errori di Giacomelli. C’è un bug grande in questa tecnologia. Un Millennium bug del calcio.

Sbagliare è umano. Chiedere scusa lo è ancora di più. I tifosi della Lazio vogliono il mea culpa di Piero Giacomelli. Si tratta di rispetto e onestà intellettuale. 3 anni fa, Gianluca Rocchi arbitro di Juventus - Roma, fece un caos con proteste da entrambe le parti. Due settimane dopo chiese scusa ammettendo i propri sbagli “Prestazione non ottimale con dei miei errori”. Giacomelli farà così? Di certo cambierà poco ai fini del risultato. Polemiche a non finire. “Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è (poco) dolce in questo VAR”.