FOCUS - È l'ora di Ciro Caicedo: la Pantera per la Champions tra destino e futuro

01.05.2018 07:07 di  Francesco Tringali   vedi letture
Fonte: Francesco Tringali - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - È l'ora di Ciro Caicedo: la Pantera per la Champions tra destino e futuro

Chiamatelo Ciro Caicedo, se vi può consolare e far stare bene. Immobile in lacrime un colpo al cuore, per Inzaghi e per i suoi tifosi, sognanti di vedere il proprio bomber in cima alla lista gol italiana ed europea. This is football. Ora c'è Felipe, la Pantera Nera per la Champions laziale. Caicedo si prenderà una maglia da titolare, provvisoria o permanente, questo lo decideranno gli esami del napoletano. A Torino ha dimostrato la sua voglia di esserci, la bramosia di voler dimostrare il suo valore. Non è mai dispiaciuto, una seconda scelta di sicuro affidamento, diventato oggi l'ariete principale nella rincorsa all'Europa che conta.

TRA TATTICA E DESTINO - Un girone fa a Bergamo proprio lui a sostituire il più alto in grado: Immobile squalificato, Inzaghi non si fa stuzzicare dall'idea Milinkovic centravanti. "Ho Caicedo, perchè mai?", stima e fiducia per il colosso colombiano, sempre in silenzio e a disposizione. Di gol pesanti ne ha siglati, sa stare al suo posto, ha il dono di saper scegliere il momento giusto. E il destino, quando è così, ti premia. Riecco l'Atalanta e quella maglia dal primo minuto, ancora più pesante rispetto allo scorso dicembre. Ha l'attacco sulle spalle, vedendo la stazza non sarà un problema. Tatticamente si è inserito benissimo, lavora di squadra, spesso sporco, non bello da vedere. Ma efficace. Si abbassa, duetta bene, gioca di sponda. Una pantera senza mezze misure, rapido nel breve nonostante il fisico possente: a volte troppo altruista, davanti la porta preferisce quasi sempre premiare l'arrivo di un compagno. Altre volte eccede, come lo scavetto a Sirigu dopo una giocata di forza strepitosa. Certificato di personalità, per non rimpiangere Immobile ci vuole sfrontatezza.

PUNTA (PER) IL FUTURO? - E poi sa di giocarsi tutto, futuro e dunque la permanenza a Roma. È arrivato a Formello per tre milioni prelevato dall'Espanyol. In un anno è successo di tutto, compresa la sua scelta d'addio alla Nazionale colombiana. A 29 anni la Lazio è il suo treno per la Champions, con una mano decisiva per agguantarla vorrebbe dire magari giocarla l'anno prossimo. Il classico, "quando mi ricapita?". 31 presenze stagionali, per cinque gol e tre assist. L'Europa League è stato il suo terreno di caccia fino alla fase d'eliminazione diretta. Poi ha ceduto il passo, questione di gerarchie. Non è napoletano, non assomiglia minimamente al belloccio di Torre Annunziata, ma chiamatelo Ciro Caicedo. Esorcizzando un destino beffardo per alcuni, benevolo per altri. A lui in primis.