FOCUS - Il ritorno di Re Miro: adesso l'attacco è tutto sulle spalle di Klose

Non ha mai avuto intenzione di abdicare, il regno di Klose non è ancora finito. Si era sfogato, il tedesco, lo aveva fatto per sottolineare come l'ambiente sembrasse troppo incline a dimenticare le molte guerre vinte insieme. Proprio lui, il Re, messo in discussione dagli stessi che lo avevano osannato fino a poco tempo prima. Poi, però, nel momento del bisogno è tornato a guidare i suoi, lo ha fatto nella serata più importante, quella del ritorno della maglia storica, quella corazza con la quale nessuna impresa appare impossibile.

IL RITORNO DEL RE - Si è riscoperto bomber vero, la poltrona di sovrano cominciava a stargli stretta. Il centravanti di Opole è uno che ama il campo di battaglia, è abituato a governare le sue truppe dall'interno, senza delegare. Pioli gli ha affidato le chiavi dell'attacco e lui lo ha ripagato con una prestazione sontuosa: un assist e un gol, quello decisivo che vale il sorpasso sul Milan e completa la rimonta laziale. Si è ripreso la sua Lazio proprio nella serata che poteva condannarla, una sconfitta nella battaglia al Diavolo avrebbe fiaccato le speranze di gloria biancoceleste: lui, Mito Klose, non ha mai messo in conto l'eventualità, il tedesco sa come vincere una guerra, lo ha già fatto in passato, continuerà a farlo sotto lo stendardo dell'Aquila.

NOVELLO ATLANTE - E adesso non si parli di Klose-dipendenza. L'infortunio di Djordjevic lascia il tecnico biancoceleste privo dell'ariete che doveva, nell'immaginario collettivo, salire al trono non appena Klose avesse mollato. La frattura del serbo priva Pioli del sostituto naturale del tedesco: adesso la carretta dovrà tirarla lui, l'unico vero attaccante presente nella rosa biancoceleste. Mauri falso nueve è più di una semplice idea, potrebbere essere proprio il brianzolo a far rifiatare il campione del Mondo. Impossibile chiedere al vecchio Re di giocare 20 venti partite di seguito, assurdo sperare che le sue prestazioni possano essere sempre come quella di stasera, il peso dell'attacco non può essere affidato unicamente a lui. Un intervento della società sul mercato sarebbe auspicabile, ma Klose è pronto a dare battaglia, non ha nessuna voglia di lasciare il trono biancoceleste: il suo regno vale molto più di un cavallo. 

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