FOCUS - Ledesma, 9 anni d'amore con l'aquila sul cuore

30.06.2015 12:24 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Mara Perna- Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Ledesma, 9 anni d'amore con l'aquila sul cuore
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano

Certi amori non finiscono. Proprio come quello di Cristian Ledesma con la Lazio. Oggi, dopo nove anni, viene sciolto ufficialmente il suo matrimonio con il club, ma solo formalmente perché quando un capitano entra nel cuore dei tifosi come ha fatto lui è destinato a rimanerci. E come ogni storia d'amore che si rispetti lo scambio è reciproco: "I tifosi sono stati il mio libro  da cui ho imparato la storia della Lazio". Così Cristian decide di dare l'addio. Gli stessi che venti giorni fa cantavano a squarciagola : "C'è solo un capitano, un capitano". Ebbene sì un capitano, forse il capitano ma non solo: anche una bandiera, un uomo che quei colori, il bianco e il celeste, non li ha stampati solo sulla maglia. Ce li ha dentro. Nel cuore e negli occhi: gli stessi che proietteranno il suo futuro lontano da Roma, lontano dall'Italia perché correre sul manto verde dell' Olimpico vestito di altri colori non sarebbe più lo stesso.

L'INIZIO- Cupido scocca la freccia nell'estate 2006: il Lecce retrocede in B e uno dei suoi migliori giocatori, Cristian Ledesma, viene acquistato dalla Lazio. L'esordio con la divisa biancoceleste e quel 24 dietro le spalle, il 10 settembre: una sconfitta e un'ammonizione. Di certo l'entusiasmo non è alle stelle per le prime prestazioni, ma niente paura. Trascorrono tre mesi ed è esattamente il 10 dicembre 2006: siamo alla fine del primo tempo di un derby teso come non mai. L'argentino si inventa un gol pazzesco: la palla si infila sotto l'angolo e apre la strada alla Lazio che vincerà quella stracittadina per 3-0. La curva esplode. É delirio. É amore, l'inizio dell'avventura di Cristian Ledesma in biancoceleste, l'inizio quello vero di una love story coronata di successi. La Lazio chiude il campionato al terzo posto, è Champions League: sembra un film già visto perché quando il destino si incrocia con il talento certe magie sono possibili, e certi cicli sono destinati a chiudersi così come erano iniziati. I trionfi non finiscono qui: è maggio 2009 quando la Lazio si gioca la partita più importante. La finale di Coppa Italia contro la Sampdoria. Si finisce ai calci di rigore e chi se non lui, il capitano, ad alzare la Coppa al cielo: gli occhi lucidi rispecchiano le facce e le bandiere di quei 68.000 tifosi che ormai decretano Ledesma il loro idolo.

Il BUIO- Come ogni favola che si rispetti anche quella tra l'argentino e la Lazio ha avuto degli incidenti di percorso. Nello stesso modo e nello stesso anno in cui gli occhi di Cristian avevano brillato per la Coppa Italia sono destinati a perdere lucentezza. Sopraggiungono problemi contrattuali e con essi uno dei periodi di crisi più difficili. L'argentino viene messo fuori rosa: non solo non giocherà la finale di Supercoppa, il suo nome non comparirà neanche sulla lista dei convocati per l'Europa League. Un affronto che è intenzionato a risolvere nel più drastico dei modi, anche se con la morte nel cuore: rescissione del contratto con la Lazio. Ma un amore così grande non può finire qui: il destino vuole che nel 2010 il collegio arbitrale dichiari inammissibile il suo ricorso costringendolo così a rimanere legato al club biancoceleste.

LA RINASCITA- Ecco allora che Cupido ci mette del suo per salvare questo rapporto. É il 10 febbraio 2010 quando sulla panchina laziale si siede Edy Reja e Christian viene reintegrato in rosa. Non può essere un caso se il su ritorno in campo avviene il 14 febbraio e la Lazio vince per 2-0 contro il Parma. A settembre dello stesso anno per l'argentino torna anche il gol contro la Fiorentina. L'esultanza con le braccia aperte a mimare il volo dell'aquila suggella definitivamente la conciliazione con il popolo biancoceleste. Nel 2013 un infortunio lo costringe a un altro stop e a cedere la fascia di capitano a Stefano Mauri. Ma si sa che nella testa dei tifosi c'è solo un capitano. Dopo la ripresa un cammino tutto in discesa, tante soddisfazioni e un attaccamento alla squadra che non lo abbandonerà più. Come nelle migliori storie a lieto fine il ciclo non poteva non concludersi così come era iniziato. La Lazio al terzo posto e preliminari di Champions. Il sipario cala proprio al San Paolo, quando nonostante una stagione anonima, regala due assist ai gol di Onazi e Klose lasciando così il suo segno sull'impresa Pioli. Le luci della sua carriera si spengono ma di certo il suo amore per questi colori non tramonterà mai. Così come mai i tifosi biancocelesti si dimenticheranno del capitano che è riuscito a brillare anche nei momenti più bui.