FOCUS - Parolo forza 4: l'ultima quaterna biancoceleste in A era di Casiraghi. E nel "club del poker"...
Come trasformare un pomeriggio ordinario in un capitolo di storia. Chiedere a Marco Parolo che, ieri, regalava a Simone Inzaghi la vittoria sul Pescara grazie (anche) alle quattro reti messe a segno. Tre di testa e una di piattone, per non farsi mancare proprio niente. L’ultimo a calare il poker con la maglia dei capitolini in Serie A era stato Pierluigi Casiraghi in un pazzo Lazio-Fiorentina finito poi 8-2. Meglio dell’attuale pedina di Simone Inzaghi fece Miro Klose nel 2013, segnando al Bologna ben 5 reti. Due bomber di ragazza, calciatori ben diversi da Marco Parolo che fa della grinta e della corsa le proprie caratteristiche migliori. Con la maglia della Biancoceleste, poi, altri 4 giocatori rientrano nel “club del poker”: Fantoni, Busani, Rozzoni, Piola e l’attuale tecnico della Biancoceleste. Già, nel marzo del 2000, Simoncino riuscì nell’impresa di realizzare una quaterna all’Olympique Marsiglia, in un match di Champions League. Prima della nascita della A e della B, per cui bisogna tornare ancor prima del 1929, un posto d’onore spetta a Emilio Folpini. In un Lazio-Pro Roma finita 13-1 nel primo campionato ritenuto nazionale (1912), mise a segno ben 7 marcature. ‘Solo’ cinque, invece, quelle realizzata da Fulvio Berbardini, Filippi e Saraceni. Erano altre epoche, altre storie.
FUORI FORMELLO – Lontano da Formello, spiccano campioni che hanno scritto la storia del calcio. E non solo per aver messo a segno 4 marcature in un unico match. Da Baggio a Rivera, da Vieri a Van Basten, passando per Diego Milito e Savicevic. Senza dimenticare calciatori meno blasonati come Nicola Pozzi – che con la maglia dell’Empoli esultò 4 volte contro il Cagliari – e Marcelo Otero, centravanti del Vicenza dei miracoli degli anni 90. Ben più recenti le quaterne di Mertens, Maurito Icardi, sempre contro il Pescara, Berardi e Sanchez. Ora ecco nel club anche Marco Parolo. Protagonista, ieri, di un pomeriggio di ordinaria follia.
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