FOCUS - Ricavi, ranking e Coppa America: Lazio, il secondo posto è una miniera d'oro...

Pubblicato l'1 aprile alle ore 5.30
01.04.2015 09:40 di Marco Valerio Bava Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Ricavi, ranking e Coppa America: Lazio, il secondo posto è una miniera d'oro...
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© foto di Federico Gaetano

Si riparte, il rush finale abbia inizio, la corsa Champions ormai non conoscerà più soste da qui al 31 maggio. Una corsa, una rincorsa, una lotta accesa come non mai. La Lazio si è reinserita con prepotenza e pensare che il 9 febbraio -dopo la sconfitta contro il Genoa- Klose e compagni vedevano terza e seconda piazza con il binocolo. La Roma era lontana dodici punti, il Napoli otto. Un gap che sembrava incolmabile. Sembrava appunto. I giallorossi ora sono nel mirino, distanti solo un punto e il terzo posto è nelle mani sicure di Pioli che può vantare quattro punti di vantaggio sulla Sampdoria, cinque sul Napoli e ben sei sulla Fiorentina. Uno scatto poderoso, sei vittorie consecutive e prestazioni sensazionali hanno proiettato la Lazio tra le stelle, quelle stelle che brillano nelle notti di Champions e che il pubblico biancoceleste sogna di rimirare dopo otto anni di attesa. Fermarsi ora sarebbe delittuoso. Pioli non ha nessuna intenzione di accontentarsi, sta inculcando una mentalità vincente ai suoi, ambire al massimo è l'unica via possibile per ottenere i risultati. 

SECONDO POSTO - Per assicurarsi la terza piazza, bisogna puntare alla seconda e marciare di conseguenza. La filosofia laziale è questa. Ma così facendo, è ovvio, che venga l'acquolina e la voglia di prendersi tutto. La Lazio di fame ne ha tanta, forse anche più delle altre, è squadra, corre tanto e bene. La Roma ha resistito al primo assalto biancoceleste, ha vinto a Cesena, si è assicurata due settimane di pace dopo le contestazioni seguite all'eliminazione dall'Europa League. Sabato, però, all'Olimpico arriverà il Napoli e l'incrocio tra Benitez e Garcia è occasione ghiotta per Pioli che un occhio lo butterà pure a Firenze dove si giocherà Fiorentina-Sampdoria. Sarà un sabato intenso, da vivere. Il Cagliari è avversario agguerrito, è a un passo dal baratro, non sarà una passeggiata, servirà una Lazio al top per vincere, ma espugnare il "Sant'Elia" significherebbe mettersi in una posizione privilegiata. A Formello si sogna una Pasqua al secondo posto, sarebbe una soddisfazione, non solo per compiere uno sgarbo alla Roma, ma soprattutto per conquistare una piazza preziosa. Ora più che mai.

SOLDI - La Uefa, dopo aver sancito in accordo con l'Eca la nuova ripartizione degli introiti, ha dato il via libera a una vera e propria pioggia di denaro che cadrà sui club partecipanti alle coppe europee nel prossimi triennio. A navigare nell'oro è soprattutto la Champions che vede il suo indotto aumentare del 25% e schizzare a 1,257 miliardi di euro a stagione. Arrivare secondi vuol dire, dunque, garantirsi 12 milioni (quattro in più rispetto a questa stagione) per la sola partecipazione al girone di Champions, con la possibilità di guadagnare 1,5 milioni a vittoria e 500 mila euro per ogni pareggio. A questa fortuna poi si dovrà aggiungere il Market Pool che viene suddiviso in base al valore dei diritti tv del Paese di riferimento e costituisce il 40% dei ricavi derivanti dalla partecipazione alla Champions. Per la stagione in corso Sky ha versato 130 milioni per accaparrarsi la possibilità di trasmettere le partite della competizione europea più importante, mentre Mediaset si è fermata a 30. Totale 160 milioni. Milioni che diventeranno 230 dalla prossima stagione, quando Mediaset manderà in onda in esclusiva tutte le partite della Champions. Non solo. Nelle casse laziali entrerebbero pure circa 5 milioni di diritti tv della Lega assegnati in base del piazzamento in campionato. In parole povere, se la Lazio dovesse arrivare seconda e accedere direttamente ai gironi di Champions potrebbe arrivare a guadagnare poco meno di 50 milioni di euro. Cinque volte quanto ricavato dall'ultima partecipazione all'Europa League. 

RANKING E NAZIONALI - Ma ci sono altri due aspetti da non sottovalutare. Arrivare secondi significherebbe evitare il preliminare e avere quindi la certezza di giocare la Champions. Il terzo posto porta ai play-off e la squadra italiana che vi accede affronta le squadre piazzate, cioè quelle che non arrivano alla soglia della competizione avendo vinto i propri campionati, ma dopo aver conquistato piazze d'onore nei quindici tornei di punta del ranking Uefa. Non è un caso che nell'edizione in corso, ai play-off, ci siano state sfide come Slovan Bratislava (campione di Slovacchia)-Bate Borisov (campione di Bielorussia) e Napoli-Athletic Bilbao. Partite equilibrate, per garantire spettacolo e far sì che anche i campionati minori siano rappresentati. La Lazio è al 38° posto del ranking Uefa, difficile (quasi impossibile) che -in caso di preliminare- possa rientrare nel lotto delle teste di serie: a quel punto le insidie sarebbe tante e di grande livello. Pioli potrebbe sfidare la quarta classificata in Premier, Bundesliga o Liga (al momento Manchester United, Bayer Leverkusen e Atletico Madrid) o la terza di campionato francese o portoghese (Olympique Marsiglia e Sporting Lisbona), fino ad arrivare alla seconda di Eredivise (Ajax) o Super League russa (Cska Mosca) e ucraina (Shakthar). Avversarie di livello, avversarie da Champions quelle che sarebbe bello sfidare nel corso del girone e non prima. C'è un'altra variante da tenere a mente. Dall'11 giugno al 7 luglio, in Cile, andrà in scena la Coppa America e i protagonisti non saranno a disposizione dei loro club prima di inizio agosto. Biglia sarà convocato dall'Argentina e il rischio che queste prestazioni possano convincer Dunga a portare con sé Felipe Anderson è concreto. Due pezzi fondamentali che rientrerebbero a Formello a circa 20 giorni dall'andata del play-off. Non un dramma, certo, ma una situazione da tenere in considerazione. Denaro da investire sul mercato e un'estate serena, senza pensieri. I motivi per arrivare secondi non mancano. Se poi nel mix mettiamo anche il primato cittadino, allora, l'obiettivo non può che essere uno.