Guerrieri si racconta: “Quest’anno sono cresciuto, ora sono pronto per dimostrare il mio valore”

Pubblicato il 24/05 alle 13.35
25.05.2016 07:15 di  Gabriele Candelori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori - Lalaziosiamonoi.it
Guerrieri si racconta: “Quest’anno sono cresciuto, ora sono pronto per dimostrare il mio valore”
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© foto di Federico Gaetano

In questa stagione è cresciuto all’ombra di Marchetti e Berisha. Ora aspetta un’avventura da protagonista per dimostrare ancora le sue qualità, quelle che gli sono valse a Fiuggi il premio ‘La giovane Italia’ nella categoria ‘Migliore giovane portiere’. Guido Guerrieri ha commentato così il riconoscimento sulle frequenze di Lazio Style Radio 89.3: “Ho ritirato ieri questo premio. Per un giovane fa molto piacere, sono attestati che mi stimolano a fare del mio meglio e a impegnarmi sempre di più per diventare un buon giocatore”.

TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO - “L’anno scorso è stata un’annata positiva, abbiamo raggiunto traguardi importanti. In questa stagione senza dubbio mi è mancata la partita e i tempi di gioco, ma l’annata è stata comunque positiva e ho imparato molto. Federico (Marchetti, ndr) e Berisha mi hanno aiutato tanto. Da parte mia ho sempre cercato di dare il massimo ogni allenamento con la speranza di poter scendere in campo la domenica”. Il 20enne romano è pronto per una nuova esperienza: “Dopo quattordici anni forse si è chiuso un piccolo ciclo. Il prossimo anno andrò a fare un’esperienza in prestito. Con la Fiorentina ho sognato l’esordio, però questo mi fornisce ancora più stimoli e rabbia affinché possa accadere in breve tempo. Ora devo pensare solo al presente e alla nuova stagione che sta arrivando. In qualsiasi squadra in cui andrò dovrò dimostrare il mio valore. Ma sono laziale, mi sento laziale e il mio futuro lo vedo qui”.

GRUPPO E VALORI - “Il calcio è fatto di undici giocatori, è un gioco di squadra. Se non c’è gruppo è difficile vincere, serve l’aiuto di tutti. Il Leicester ne è un esempio, la coesione è essenziale per raggiungere determinati risultati”. Nel calcio sono fondamentali determinati valori: “Le sconfitte vanno sempre viste nel lato positivo per capire dove migliorare. Anche quando le cose vanno bene, non bisogna esaltarsi e restare umili. Proprio la giusta umiltà è l’aspetto principale. Devo ringraziare i miei genitori per come mi hanno cresciuto. Un mio difetto? Ne ho tanti, sono anche un po’ permaloso (ride, ndr)”.

IMPEGNO E CRITICHE - “Mi sento cresciuto in particolare a livello caratteriale. Non era facile ritrovarsi da un anno in cui giocavi sempre ad una stagione senza lo sfogo della partita. Questo campionato mi ha aiutato però a migliorare. Ho sempre cercato di dare il massimo, nonostante avessi davanti due portieri come Marchetti e Berisha. L’allenamento è la cosa più importante. Se non ti alleni beni, fai solo un dispetto a te stesso. Da piccolo non c’erano altri portieri, poi crescendo di categoria ti confronti con altri ragazzi e deve dimostrare di essere il più bravo. Anche la panchina va vissuta in modo positivo, devi solo aiutare i compagni. L’unico modo per giocare è dare il massimo per la Lazio. È il sogno di ogni giovane ragazzo laziale giocare qui”. L’ultimo messaggio sulle critiche e sulla Lazio: “Le critiche fanno bene, non devono demoralizzarti. Se sei intelligente, sai come ti sei comportato. L’appunto principale è quello che ti fai tu, bisogna capire soltanto il suggerimento giusto per crescere. I complimenti invece fanno piacere, mi hanno sempre dato tanta serenità e felicità. Quando ci sono queste componenti, va tutto benissimo. Essendo laziale, mi auguro tutto il bene possibile per questa maglia. Spero quest’anno ci dia la rabbia giusta per una nuova stagione. Siamo la Lazio, sia noi che i tifosi meritiamo di più. Bisogna dare il massimo per questi colori”.