IL DUELLO - Cataldi vs Gollini: ruoli diversi, età simile, destini... United!

11.02.2016 11:30 di Benedetta Orefice Twitter:    vedi letture
Fonte: Benedetta Orefice - Lalaziosiamonoi.it
IL DUELLO - Cataldi vs Gollini: ruoli diversi, età simile, destini... United!

Di colorato c’è poco e niente in casa della Lazio. Nonostante il Carnevale sia appena passato, i biancocelesti vedono tutto grigio. Ma non potrebbe essere altrimenti considerato il brutto periodo. “Siamo ancora vivi”, ha cercato di cavarsela mister Pioli. Parole che consolano poco, che si scontrano con la cruda realtà. Una sorta di maschera, per rimanere in tema. Ma che dietro nasconde un volto triste e preoccupato. Non che in casa Hellas Verona la situazione sia tanto idilliaca. Eppure gli scaligeri vengono da ben 5 risultati utili consecutivi, e, nonostante lo spettro retrocessione che avanza, ce la stanno mettendo tutta per salvarsi la pelle. Merito? L’ha ribadito Delneri in conferenza: “Quel giusto mix di giovinezza ed esperienza”. E da dove può iniziare la conta se non dalla porta? A difenderla quel Pierluigi Gollini che sta facendo invidia a parecchi colleghi più anziani. Spensieratezza e quel pizzico di incoscienza che non guasta mai. Come Danilo Cataldi, appena un anno più grande e già nel giro della prima squadra da oltre 12 mesi. “Quanta bella giovinezza…”, verrebbe da scomodare il grande Lorenzo de’ Medici. Oltre alla carta d’identità, tanti altri punti in comune. Dalla personalità spiccata all’umiltà, passando per l’intraprendenza e le qualità indiscutibili. Ma, poi tante altre differenze. Il ruolo? Non solo. Anche quella chiamata dal Manchester United che Gollini non ce l’ha proprio fatta a rifiutare. Al contrario di Cataldi, prima che calciatore, tifoso biancoceleste. Quando nel giugno del 2012 i Red Devils provano a strapparlo alla società capitolina, il centrocampista di Ottavia decise di declinare l’offerta e di non raggiungere l’amico Federico Macheda, che solamente cinque anni prima era approdato alla corte di Sir Alex Ferguson.

IL MOMENTO - Precedenti? Nessuno, ma non potrebbe essere altrimenti considerando la data di nascita. Dal 24 settembre del 2014, giorno del suo esordio in Serie A, per Gollini è iniziato un lungo cammino ricco di soddisfazioni. Quella più grande? Vedersi affidare la porta dell’Hellas Verona a discapito di Rafael, punto fermo della rosa di Mandorlini nello scorso campionato. In questa stagione il classe ’95 ha collezionato oltre 1000 minuti, mettendosi in mostra come uno dei prospetti più interessanti del calcio europeo. Nel buon momento dei gialloblù ci sono anche i suoi guantoni. E Cataldi? Basterebbe ricordare quel rinnovo appena firmato per ribadire la fiducia della società capitolina nei suoi confronti. Nelle ultime settimane, nonostante il periodo no della Lazio, il classe ’94 ha provato a caricarsi sulle spalle la squadra, orfana di quel Biglia dal quale trae ispirazione. “Lucas non ha sostituti, imparo da lui rubando con gli occhi”, ha confidato qualche settimana fa l’ex Primavera. Contro il Chievo, poi, il sogno che si realizza per la seconda volta (la prima marcatura tra i professionisti era arrivata già il 17 dicembre contro l’Udinese in occasione degli ottavi di Coppa Italia): tiro al volo, palla dentro la porta di Bizzarri e corsa sotto la Curva Nord. Istantanee di un pomeriggio che Danilo non dimenticherà tanto facilmente. Il primo quadro di una carriera che promette tanti altri capolavori. Magari tutti con la cornice biancoceleste. Come desiderava da bambino, quando riuscì perfino a dire “no, thanks” al Manchester United.