IL DUELLO - Lotito vs Galliani, i nemiciamici

31.08.2014 07:10 di Andrea Centogambe Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
IL DUELLO - Lotito vs Galliani, i nemiciamici

L'esordio è di quelli da brividi. Da smoking e scarpe lucide, da giacca e cravatta. Il debutto della neonata Lazio di Stefano Pioli avverrà alla Scala del calcio, contro il Milan di Pippo Inzaghi. È tutto pronto per il primo giorno di scuola, gli scolaretti biancocelesti scalpitano e allo stesso tempo provano a tenere a bada l'emozione. Che sarà tanta, soprattutto per gli esordienti. Sugli spalti di San Siro ci sarà come di consueto Adriano Galliani, che di debutti ne ha visti e non pochi. Ma siamo sicuri che anche stavolta lo avvolgerà un brivido quando in campo scenderà la sua ragione di vita, quel Diavolo rossonero che tanto lo ha fatto gioire e penare. Accanto a lui, o qualche seggiolino più in là, siederà Claudio Lotito, smanioso di raccogliere i frutti del suo operato estivo. Saranno nemici per una sera soltanto, Adriano e Claudio. Già, perché i due hanno trascorso un'intera estate a braccetto, impegnati giorno e notte nell'elezione di Carlo Tavecchio a presidente della Figc. Una sinergia a dir poco fruttuosa: l'ex presidente della Lega Nazionale Dilettanti è stato eletto nonostante abbia fatto di tutto per vanificare gli sforzi dei suoi grandi elettori. Niente scarpini, doti balistiche o colpi di classe, il primo duello della stagione si gioca in tribuna.

ADRIANO GALLIANI - Il re del mercato, l'investigatore Sherlock Galliani e Zio Fester. Colleziona soprannomi, l'amministratore delegato del Milan. Ma è riduttivo forse definirlo così. Perché dal 1986 (anno dell'acquisto del Milan da parte di Berlusconi) a oggi, Galliani nella società meneghina ha ricoperto praticamente tutti i ruoli. Grazie alla sua abilità è riuscito a plasmare una società gloriosa, ha dato vita alle annate d'oro targate Capello, Sacchi e Ancelotti. Il suo è un romanzo fatto di leggende, blitz di mercato e trionfi che lo hanno portato al vertice del calcio italiano e non solo. Basti pensare – parole sue – che a Madrid le porte si aprono magicamente di fronte alla sua persona, senza bisogno di appuntamenti. E anche oggi che i tempi sono cambiati, che la crisi ha investito implacabilmente il calcio nostrano e la società di Via Turati, Galliani non ha nessuna intenzione di mollare. Ci ha pensato, è vero, era sul punto di voltare le spalle. Ma quel cordone ombelicale che lo lega a Milanello non vuole proprio spezzarsi. La sua fede incrollabile per questi colori ha avuto la meglio, Galliani sembra avere l'entusiasmo e la voglia di un tempo. Il colpo Fernando Torres piazzato nella giornata di ieri ne è una dimostrazione. “Sono i tre giorni del condor e colpisco sempre. Sono soddisfatto – dichiara compiaciuto – dell'acquisto. Era già stato vicino al Milan nel 2007, ma costava 37 milioni di euro. Ora ce l'abbiamo fatta". No, non è ancora il momento di dire addio.

CLAUDIO LOTITO La lunga estate di Claudio Lotito volge al termine. Tra comunicati, corse in Figc e una squadra rivoluzionata, il patron biancoceleste non vede l'ora di accomodarsi in poltrona per assistere alla sua nuova creatura. “Ho preso l’impegno di rinforzare l'organico, ho messo in campo tutto quello che potevo per migliorare i reparti che ne avevano bisogno”, le sue parole. Che ultimamente sono sempre più una rarità. Ormai il numero uno capitolino preferisce affidarsi ai comunicati, perché “così si evitano interpretazioni” ma soprattutto perché “verba volant, scripta manent”. Punta a occhi chiusi sulle sue scelte, sul tecnico Pioli: “Ci porterà lontano, su di lui riponiamo la massima fiducia, ha saputo trasmettere una nuova mentalità alla squadra”, e sbandiera ai quattro eventi il rinato (?) appeal della Lazio: “In rosa abbiamo un campione del mondo, un vice e un terzo classificato in Brasile. Non è vero che nessuno vuole venire alla Lazio. Qui vogliono venire tutti!”. Con buona pace di Edy Reja, che solo pochi mesi fa – a ragione – dichiarava l'esatto opposto dopo la cessione di Hernanes e gli arrivi di Kakuta ed Hélder Postiga (sette presenze in due). Il vero chiodo fisso di Lotito, però, restano i tifosi, a cui si rivolge ossessivamente in ogni comunicato: “Adesso sta a loro dimostrare il valore aggiunto attraverso la presenza allo stadio". La sua mano tesa verrà colta?