IL PRECEDENTE - All'Olimpico arrivano gli ucraini della Dinamo: Giubileo, stadio chiuso e... Salas

26.11.2015 09:00 di Francesco Bizzarri Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
IL PRECEDENTE - All'Olimpico arrivano gli ucraini della Dinamo: Giubileo, stadio chiuso e... Salas

Vincere per dire addio alla crisi. La missione della Lazio va di scena all’Olimpico contro il Dnipro. I biancocelesti hanno addosso mille problemi: il ritiro di inizio settimana dovrebbe però già portare i primi risultati in Europa League. Ma forse la cosa più difficile è proprio lasciarsi alle spalle il momento nero che la squadra di Pioli sta attraversando in campionato. Servono i tre punti, l’unica medicina giusta per lasciare il ricovero di Formello. Gli ucraini sfidano la Lazio per la seconda volta dopo la partita di andata finita 1 a 1. Ma quella volta a Roma contro la Dinamo Kiev…

CHE VINCITA! - Mercoledì 22 settembre 1999. La Lazio è pronta a fare il proprio debutto in Champions League. Non ci è riuscita nel 1974, dopo aver vinto il primo Scudetto, per colpa di una rissa a Ipswich di un anno prima che ha escluso la banda Maestrelli dalle Coppe. Lo stadio Olimpico non è pienissimo: circa 37mila paganti per un incasso poco superiore al miliardo di lire. Niente a che vedere con i 70 che il Superenalotto sta mettendo in palio quella stessa sera. Il gioco dei 6 numeri vincenti spopola già da tempo, ma la cifra in palio è da record. Sicuramente la più alta in giro per il mondo: il sabato prima un fortunato signore dell’Indiana, negli Stati Uniti, si è portato a casa 77 miliardi, lasciando così ‘via libera’ alla super lotteria italiana. Di soldi anche in campo ce ne sono abbastanza. La Lazio di Cragnotti ed Eriksson vanta Nesta, Stankovic, Salas, Veron, Nedved, Boksic, Mancini, Simeone, giusto per citarne alcuni. A detta di tanti, la squadra più forte di tutti i tempi. La Dinamo Kiev è però un ostacolo difficile. Tra l’altro sono pure agitati e nervosi. Al suo arrivo hanno impiegato un’ora e mezza per arrivare all’Olimpico a causa dei lavori stradali per il Giubileo. Stadio poi chiuso e una volta entrati nessuno ha condotto gli ospiti negli spogliatoi. “Ci siamo cambiati in campo e fatto la doccia in albergo”, tuona il vice allenatore Mikhailichenko. Quando si gioca tutto è dimenticato. Si lotta su ogni pallone con foga e cattiveria. Di belle azioni però se ne vedono poche. Il match si sblocca a favore della Dinamo per un rigore inventato assegnato dall’arbitro Diaz Vega. Mihajolovic prende nettamente il pallone in scivolata su Konalov. Rebrov dal dischetto non sbaglia. Eriksson fa entrare Salas e Simone al posto di Stankovic e Mancini. Negro pareggia i conti di testa su una mischia, poi El Matador raccoglie un cross dell’imprendibile Boksic per infilare Shovkovski con un tiro di sinistro. La reazione biancoceleste è da manuale. Una rimonta compiuta in 3 minuti. La Dinamo Kiev si chiede cosa sia successo. Ma è colpa della forza di una Lazio invincibile. Un’armata che vincerà lo Scudetto.

Un dollaro vinto è due volte più dolce di un dollaro guadagnato.
(Eddie Felson : Eddy lo svelto [Paul Newman], Film: Il Colore Dei Soldi, 1986)

Il consiglio musicale: "Monetine" - Daniele Silvestri (Album: Monetine, 2008. Sony BMG)