IL PRECEDENTE - Chievo-Lazio 0-1, quando Zarate rispose alle critiche con il gol

30.08.2015 10:20 di Matteo Vana Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Vana - Lalaziosiamonoi.it
IL PRECEDENTE - Chievo-Lazio 0-1, quando Zarate rispose alle critiche con il gol

Si torna a Verona, c'è il Chievo ad attendere. La trasferta nella città di Romeo e Giulietta non è mai stata semplice per i colori biancocelesti, quella di stasera non farà eccezione. Per la Lazio è arrivato il momento del riscatto, la sconfitta contro Il Bayer Leverkusen ha lasciato strascichi evidenti nei biancocelesti. E' l'occasione giusta per uno dei protagonisti della passata stagione per cambiare il proprio destino, un calciatore spesso accomunato, a sproposito, ad un altro che cinque anni fa lasciava il segno proprio sul terreno di gioco del Bentegodi: Mauro Matias Zárate.

26 settembre 2010, stadio Bentegodi. Sembra strano a dirsi, ma Chievo-Lazio è match d'alta classifica: 7 punti per i biancocelesti, addirittura 9 per i gialloblù. Il match si gioca su ritmi alti, è Zárate a fare il bello ed il cattivo prima: prima si fa lanciare in profondità da Mauri, ma spreca malamente, poi l'errore è ancora più goffo sul cross di Floccari. Sembra fatta, ma il destro dell'argentino riesce nell'impresa di sparare sopra la traversa. Il primo tempo è tutto qui, Chievo e Lazio terminano a reti bianche. Ripresa più vivace, i clivensi cercano la rete che li proietterebbe da soli in testa alla classifica, ma finiscono per subire il gol. Azione fotocopia, Mauri lancia di nuovo Zárate, stavolta è quella buona, l'argentino buca Sorrentino, otto mesi dopo l'ultima volta. E' il vantaggio laziale che resiste fino al 90°. Croce e delizia l'argentino, ma i 3 punti portano la sua firma. Lazio in testa al campionato, seppur in coabitazione con l'Inter. 

Zárate ieri, Felipe Anderson oggi. L'ex Santos è nell'occhio del ciclone, le sue prestazioni sono sotto la lente di ingrandimento. Vizio tutto romano quello di criticare i talenti che passano all'ombra del Colosseo, abitudine che andrebbe persa per non ripetere gli errori già fatti. Il passato dovrebbe insegnare, l'esempio lampante è sotto gli occhi di tutti: Zarate come Felipe Anderson, due dei più grandi talenti degli ultimi anni criticati senza un reale motivo. Quel 26 settembre l'argentino rispose alla sua maniera, ora tocca al brasiliano dimostrare che le lodi nei suoi confronti non erano solo parole al vento.