Kishna: "Mi sento sempre più in forma. Klose? Non è un calciatore normale!"

Pubblicato il 09/10 ore 15:00
10.10.2015 11:07 di Francesco Tringali   vedi letture
Fonte: Francesco Tringali - Lalaziosiamonoi.it
Kishna: "Mi sento sempre più in forma. Klose? Non è un calciatore normale!"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

AGGIORNAMENTO 10/1O 0RE 11:07 - “Klose? Non è un calciatore normale: gli basta una palla e la mette dentro. Avrà anche 37 anni ma è davvero molto in forma”. Inizia così la breve intervista concessa da Kishna al Telegraaf. Dopo tre mesi dal suo arrivo in Italia, per il talento olandese è tempo di esprimere le prime sensazioni. A partire da Roma, la Città Eterna: “Dopo quasi tre mesi, la settimana scorsa ho visitato la città per la prima volta! L’ho vista e ho fatto qualche giro turistico perché ci sono tantissime cose da vedere. Tuttavia, quando torno dagli allenamenti di solito preferisco rilassarmi sul letto o in piscina”. Ma, a pensarci bene, la cosa più importante è vedere il campo, cosa che a Kishna sta riuscendo con una certa facilità: “Ogni giorno che passa mi sento sempre più in forma, tutti stanno diventando sempre più contenti ed affettuosi con me”.

Un gol all’esordio per mettere subito le cose in chiaro. Il sigillo alla prima uscita col Bologna senza perdere tempo, perché Ricardo Kishna è un tipo risolutore. Si gode la fiducia di mister Pioli il classe '95 olandese, non ha pagato affatto lo scotto del passaggio nel calcio italiano, tutto risolto con l’immortale medicina del gol. “In Italia ci sono stili di gioco molto diversi e poi è tutto un po’ più veloce”, dice l’ex Ajax ai microfoni di Fox Sports, in patria. "Con la Lazio gioco sempre in moduli diversi e questa è comunque una cosa che ti migliora, utile per il resto della tua carriera. In Olanda ero circondato da un clima negativo, alla Lazio è cambiato tutto. Il gol al debutto contro il Bologna me lo porterò dietro, è stata una sensazione meravigliosa. Credo che quella sia stata la mia miglior prestazione”. Non s’è fatto impressionare Ricardo, anzi, è riuscito a calarsi alla grande nell’ambiente romano: “Sapevo che avrebbero puntato su di me, ma non pensavo che avrei giocato così tanto. Avere una mentalità vincente in Italia è la cosa più importante. E’ fondamentale che ognuno di noi giochi col cuore e con l'anima. Devi reagire molto più velocemente, forse al di fuori non sembra, ma il campionato italiano è più difficile e veloce”. Poi l’esterno spiega come bisogna fare per conquistarsi la giusta fiducia del mister: “All’inizio devi sgobbare, ci vuole impegno, altrimenti finisci dritto in panchina (ride, ndr). Devi essere sempre pronto, contano i fatti”. Sulla scelta del numero di maglia: "Inizialmente ho chiesto l'8, ma era già occupato (da Basta, ndr). Così mi hanno consigliato di prendere l’88. Ho pensato fosse un bel numero, anche perché ho un gruppo di amici di Capo Verde che vive a L'Aja e per la loro cultura l’88 è un numero fortunato, rappresenta 'tutto o niente'. Mi hanno detto che tempo fa Buffon fu criticato per la scelta di questo numero, ma fortunatamente ora in Italia è un numero come un altro. Meglio così, non avrei più potuto cambiarlo”. Poi sull'addio all'Ajax e l'approdo alla Lazio: "Se non stai bene con te stesso, prima o poi i problemi escono fuori. Non so se Frank De Boer (l'allenatore dei Lancieri, ndr) abbia problemi con i giocatori che non rispecchiano il suo ideale di figlio, questo bisognerebbe chiederlo a lui. Io posso dire che non ci siamo trovati bene. Prima di andare alla Lazio, ho parlato con la mia famiglia e con il mio agente, Mino Raiola. Non ho mai avuto dubbi, altrimenti non sarei andato alla Lazio. Ho parlato solamente con questa società e fin da subito abbiamo trovato l'intesa". La chiusura è dedicata a Miroslav Klose e alla Nazionale Orange: "Klose segue il calcio olandese e crede che il movimento calcistico dei Paesi Bassi abbia fatto grandi passi in avanti. Ad oggi è difficile pensare che l'Olanda si qualifichi per l'Europeo, ma nessuno immagina un Europeo senza l'Olanda”.