L'AVVERSARIO - L'Udinese campione di talenti, Iachini alla ricerca del "vincere e convincere"

Pubblicato il 30/09 ore 23
01.10.2016 07:22 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Stefano Cannella - Lalaziosiamonoi.it
L'AVVERSARIO - L'Udinese campione di talenti, Iachini alla ricerca del "vincere e convincere"

Stanno diventando veramente troppe le stagioni passate all’ombra a guardare le altre godersi obiettivi e traguardi raggiunti, aspirazioni realizzate. Questa è la situazione attuale dell’Udinese, con un trascorso, forse ancora non troppo lontano da rimpiangere, nè troppo vicino, però, per beneficiare di serenità e spensieratezza. Obiettivamente parlando, infatti, il “grande” periodo, il più attuale della sua storia si intende, nel quale la squadra friulana riuscì, per due stagioni di fila a sottrarre, proprio alla Lazio, la gioia dell’Europa che conta, è forse giunto al termine da un bel po’ di tempo. Passare dal poter deliziare le proprie orecchie dell’inno della Champions League, al dover subire l’assordante silenzio e il gravoso peso dell’anonimato, non può aver fatto altro che turbare i pensieri dei giocatori bianconeri.

SI RIPARTE DA IACHINI -  È così che entra in scena Beppe Iachini, l’allenatore delle promozioni dalla Serie B alla Serie A. Sì, perché nella sua carriera ne è riuscito ad ottenere ben quattro, con il Chievo (2007-2008), con il Brescia (2009-2010), la Sampdoria (2011-2012) e il Palermo (2013-2014). Non che all’Udinese serva raggiungere la massima categoria del calcio italiano, ma piuttosto un’impresa ben più ardua spetta al mister di Ascoli Piceno: imporsi e far ritornare la piazza a lottare per traguardi più ambiziosi. Cercare, quindi, al più presto di far capire ai giocatori la propria idea di calcio, uno stile improntato a costruire un gioco che ha sicuramente i suoi pro e i suoi contro: il 3-5-2. Da sempre è chiamato all’italiana “catenaccio”, che se da una parte ti offre dinamismo e duttilità grazie alla superiorità presente a centrocampo e che automaticamente apre a spazi interessanti per creare azioni pericolose, dall’altra richiede grandi doti tecniche, tattiche e atletiche degli stessi giocatori per usufruirne. Gli interpreti, fondamentali, quanto le ripartenze per mettere in difficoltà l’avversario. Iachini ci sta provando, c’è chi addirittura azzarda, in questo periodo, che la sua posizione sia in forte dubbio, in effetti il bottino raccolto fino a questo momento dall’Udinese non è eclatante: due vittorie un pareggio e tre sconfitte, ma il progetto c’è, la società ci crede e i tifosi ci sperano.

UDINESE MINIERA DI TALENTI -  Molte cose cambiano con il tempo in un club: la squadra, l’allenatore, lo staff in generale, ma c’è forse una cosa che non può cambiare all’interno della società friulana in particolar modo, quella politica economica e quella filosofia di pensiero che l’hanno da sempre caratterizzata. Quasi come una tradizione. La bravura nello scoprire giovani talenti cristallini di sicuro avvenire, di grande prospettiva, presi a costi molto contenuti, quando ancora erano sconosciuti al mondo calcistico, e rivenduti, poi, con plusvalenze senza pari in Italia e che gli ha permesso di compiere imprese come l’accesso in Champions League. Su questo punta fortemente l’Udinese per ripartire, che, però, naturalmente, non può più godere delle prestazioni dei vari Sanchez, Benatia, Basta e così via, ma magari di ragazzi validi all’interno della rosa attualmente (vedi De Paul, Badu, Penaranda ecc.) che ancora devono riuscire a esprimere tutto il loro potenziale fino in fondo e chissà quanto possa valere…

 

Probabile formazione (4-3-1-2): Karnezis, Heurtaux, Danilo, Felipe, Armero; Fofana Kums, Kone; De Paul; Zapata, Perica. All. Iachini